(Minghui.org) Luo Mingyou, una praticante di sessantasei anni residente a Chongqing, è stata imprigionata per diciotto mesi a causa della sua fede nel Falun Gong. Tuttavia, dopo il rilascio avvenuto nell'ottobre dell'anno scorso, i funzionari hanno continuato a molestarla per obbligarla a rinunciare al suo credo.

Conosciuto anche come Falun Dafa, il Falun Gong è una pratica spirituale che consiste in una serie di cinque esercizi e si basa sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza, sfortunatamente dal luglio del 1999 questa disciplina è perseguitata dal Partito Comunista Cinese.

La mattina del 15 aprile 2017, mentre si trovava nella sua abitazione, Luo è stata arrestata dalla polizia locale e dagli agenti dell'Ufficio 610 di Yongchuan - un'agenzia extralegale incaricata di portare avanti la persecuzione del Falun Gong.

Durante l'interrogatorio al Dipartimento di polizia di Yongchuan, è stata costretta a sedersi sulla panca della tigre per due giorni e una notte. Nonostante le intimidazioni dei poliziotti, la donna ha rifiutato di fornire dettagli sul proprietario del veicolo utilizzato, su chi fosse andato con lei e come si erano messi d'accordo a distribuire materiali del Falun Gong.

Fino alla sera seguente, la polizia non ha fornito a Luo ne cibo ne acqua, è stata portata in un ospedale locale per un esame fisico, e infine rinchiusa nel centro di detenzione di Yongchuan. In quel momento erano già circa quarantotto ore che era nel completo digiuno, ma nonostante le proteste, i funzionari della struttura hanno solo ordinato di metterle l’uniforme carceraria e di incatenarla.

Il terzo giorno, una guardia ha ripreso a interrogarla e anche se era a stomaco vuoto, l'ha obbligata a fare le pulizie.

Durante quei giorni Luo ha cercato di trovare un avvocato che avesse deposto una dichiarazione di non colpevolezza per lei, ma il legale che suo figlio è riuscito ad assumere ha rifiutato di difendere la sua innocenza. Vedendo la situazione, la donna ha cercato di scrivere una lettera al figlio per avvisarlo, ma le guardie del centro glie l'hanno impedito.

Nonostante il 27 agosto e il 12 ottobre 2017 il caso di Luo è stato respinto ben due volte dal Procuratore di Yongchuan a causa di fatti non chiari e prove insufficienti, il 12 novembre la polizia ha ripresentato la causa una terza volta.

Il 24 gennaio dello scorso anno, al termine del processo davanti alla Corte di Yongchuan, Luo è stata condannata a diciotto mesi di prigione e al pagamento di una multa di 3.000 yuan (circa 390 euro), che solo dopo il rilascio ha scoperto che le era stata detratta dal suo conto privato a sua insaputa.

Alla fine della condanna, nel mese di ottobre, è stata rilasciata, ma la mattina del 20 gennaio di quest'anno nove persone di varie agenzie locali sono andate a casa sua tentando di saccheggiarle l’appartamento e cercando nuove prove per incastrarla. Lei è però riuscita a fermarli dichiarando di non aver fatto nulla di male.

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二零 一 八年 一月 十九 日 大陆 综合 消息