(Minghui.org) Jin Fuzhang, un praticante di Yingkou che sta scontando cinque anni nella prigione di Dalian, gli è stata negata un'importante visita dei famigliari solo perché non vuole rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale che dal 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese.

Prima delle vacanze per il capodanno cinese, nella speranza di poter incontrare il loro caro, la madre ottantenne, sua moglie e il figlio di quasi dieci anni, hanno chiamato la prigione che ha però negato loro l'autorizzazione a vederlo e gli ha proibito di effettuare un regolare deposito monetario per l'acquisto di beni di prima necessità nello spaccio del carcere.

La revoca delle visite famigliari e il divieto di depositi nei conti dei carcerati sono diventate le nuove tattiche utilizzate dalle prigioni nello Liaoning per punire i praticanti del Falun Gong che non rinunciano alla loro fede. Ad esempio, alla praticante Xia Ning non era stato permesso di comprare pastiglie mestruali o fare la doccia perché non rinnegava la sua fede.

Tutto è iniziato quando il 28 giugno 2016 Jin è stato arrestato, e in seguito, il 28 aprile 2017 ha dovuto presentarsi al tribunale distrettuale di Xishi per essere poi condannato tre mesi dopo.

Mentre era detenuto, la sua anziana madre che cercava di liberarlo, è stata fatta rimbalzare tra la stazione di polizia, la Procura e le Corti.

Dopo che Jin è stato portato nella prigione di Dalian, è stato costretto a lavorare senza paga presso la fabbrica di vestiti all'interno della struttura. Inizialmente le autorità della prigione hanno negato le visite familiari, ma poi hanno detto a suoi cari che potevano incontrarlo solo se l'avessero persuaso a smettere di praticare il Falun Gong. Ovviamente loro si sono rifiutati e cosi gli sono stati nuovamente negati i diritti di visita.

Prima del suo ultimo mandato, poco dopo l'inizio della persecuzione del Falun Gong nel 1999, Jin era stato arrestato e aveva scontato tre anni per la sua fede.

Articolo correlato:

Additional Information On Prosecution of Liaoning Man Serving Second Jail Term for His Faith