(Minghui.org) Li Junqi, unresidente di Huaiyang nell'Henan, muore quattro mesi dopo essere stato rilasciato da un anno di reclusione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che dal 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese.
Solo quattro mesi dopo che aveva scontato una pena detentiva di tre anni, il 21 ottobre 2017 l'uomo era stato nuovamente arrestato dalla Polizia di Liuzhentun che l'aveva poi rinchiuso nel centro di detenzione di Huaiyang, dove veniva costantemente picchiato perché non rinunciava al Falun Gong.
Durante quel periodo, ai familiari non è mai stato permesso di fargli visita, ma quando lo scorso anno è stato rilasciato, hanno costatato che la sua salute era molto peggiorata, quindi sospettano che durante l’anno di detenzione sia stato brutalmente torturato. Purtroppo, nonostante fosse tornato a casa, Li non si era mai ripreso e infine il 12 febbraio scorso a soli quarantasei anni è deceduto.
Prima della sua morte, sono scomparsi anche i suoi genitori, i quali insieme alla sorella Li Yuzhi erano stati ripetutamente presi di mira per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong.
Dal 2008 al 2012 la sorella aveva scontato quattro anni di prigione.
Dal 1999, quando la persecuzione ebbe inizio, Li Junqi è stato più volte recluso: durante l'arresto avvenuto il 5 maggio 2008, quando la sua anziana madre Li Yanlin aveva tentato di far ragionare i poliziotti, impedendo loro di portarlo via, un ufficiale l'aveva calpestata, presa a calci e schiaffeggiata sul viso. La povera donna aveva allora cercato di rialzarsi in piedi, ma era stata nuovamente colpita e sbattuta a terra. Infine gli agenti se ne erano andati lasciandola coperta di lividi, con il viso gonfio e ansimante.
Da quel momento in poi la sua salute è peggiorata fino a perdere la capacità di prendersi cura di se stessa ed è poi deceduta. Le date esatte non sono ancora note. Suo marito Li Tinglin è morto nell'ottobre 2014 all’età di ottantatré anni, dopo aver sofferto per anni di molestie, percosse e torture durante arresti e multiple detenzioni.
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