(Minghui.org): Il primo novembre scorso, Han Xuezhi è stato sequestrato dal lavoro e nel pomeriggio è stato portato in carcere. In seguito un poliziotto ha inviato le foto dell’interrogatorio a sua moglie per costringerla a sollevare dall’incarico l’avvocato del marito e ora l’uomo è sotto accusa dopo quasi quattro mesi di carcere nel Centro di Detenzione di Changsha in provincia dell’Hunan.

Due mesi dopo sua moglie è stata interrogata e le è stato detto che il marito era stato preso di mira perché sospettavano che fornisse dispositivi WiFi ad altri praticanti del Falun Gong, per inviare informazioni alle persone su come dimettersi dal regime comunista cinese.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale che è severamente perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Con la rigorosa censura delle informazioni in Cina, molti praticanti usano strumenti innovativi per diffondere informazioni e sensibilizzare le persone sulla persecuzione.

La polizia ha sostenuto che un praticante di nome Peng Songwei, settantuno anni, arrestato il 7 agosto scorso per aver inviato alla stazione ferroviaria di Changsha informazioni su come ritirasi dal partito comunista, ha testimoniato contro Han dicendo che era stato lui a fornirgli il dispositivo WiFi e che gli aveva mostrato come usarlo.

Han ha negato le accuse e il 5 novembre il suo avvocato ha chiesto un colloquio con il suo assistito, ma la polizia gli ha negato la visita e ha anche respinto la richiesta del legale per il rilascio su cauzione.

Il 30 novembre la polizia ha presentato il caso alla Procura locale. Al suo avvocato è stato detto che il Procuratore non intendeva emettere un mandato di arresto nei confronti di Han e che sarebbe stato rilasciato su cauzione dopo aver affisso un’ammenda di 30.000 yuan (circa 3.900 euro) a credito della polizia.

Il 7 dicembre il capo della divisione, incaricato di rivedere il caso presso la procura, ha firmato illegalmente un mandato d’arresto non dichiarato dopo che era stato bloccato alla firma della pubblica accusa. Il mandato è comunque stato approvato.

Il 22 gennaio scorso Han ha ricevuto l’atto di accusa formale in cui veniva nominato il procuratore che avrebbe seguito il suo caso, e lo stesso giorno il suo avvocato gli ha fatto visita.

Tuttavia il Pubblico Ministero ha avvertito il legale che ad un altro avvocato di Changsha aveva revocato la licenza per un anno, per aver rappresentato i praticanti del Falun Gong. Pertanto gli consigliava di convincere il suo assistito ad ammettere la sua colpevolezza in cambio della sospensione della pena detentiva.

Il difensore ha richiesto il rilascio su cauzione per il suo cliente, ma il pubblico ministero ha respinto la richiesta poiché era già stata concessa a Peng e doveva evitare che i due praticanti si incontrassero per discutere sui loro casi.

Saccheggio, interrogatorio e molestie ai familiari

Il 2 novembre, il giorno dopo l'arresto di Han, gli agenti della Divisione di Sicurezza Interna di Changsha e del Dipartimento di Polizia della contea di Hengshan si sono recati nella sua abitazione e hanno confiscato il computer i suoi libri del Falun Gong.

Successivamente hanno portato sua moglie e suo suocero al comando di polizia per l'interrogatorio, e hanno sottratto le chiavi all’anziano per saccheggiare la residenza in campagna.

Alla famiglia è stato negato di poter far visita in carcere a Han e hanno anche respinto la richiesta del praticante di telefonare a casa per avere notizie della madre, operata al cervello poco prima di essere arrestato.

Il 7 dicembre, due settimane dopo l’approvazione del suo arresto, la polizia si è recata nuovamente nella sua casa. Il 25 dicembre sua moglie e suo suocero sono stati interrogati un’altra volta.

Il vice capo della Divisione di Sicurezza Interna di Changsha Su Chunling, ha detto di aver preso di mira Han perché Peng aveva rivelato informazioni su di lui. Su ha minacciato la donna dicendole che il caso del marito era molto importante e ha chiesto il numero del suo cellulare.

Una volta ottenuto il numero ha iniziato a molestarla ogni giorno costringendola a licenziare l’avvocato che avevano assunto per la difesa di Han.

Le ha poi inviato le foto dell’interrogatorio del praticante e le ha detto che stava piangendo e che si era pentito di aver diffuso informazioni sul Falun Gong, probabilmente per cercare di indurla a collaborare.