(Minghui.org) Li Zhuxiu è stata arrestata illegalmente per la sua fede nel Falun Gong il 27 febbraio mentre era in casa, da allora la famiglia non ha ricevuto alcuna notizia su di lei. Il Falun Gong è una pratica per corpo e mente che è perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La settantaseienne, residente nella città di Kunming nella provincia dello Yunnan, ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1997. La donna attribuisce alla pratica il merito di averle guarito i calcoli renali e i problemi allo stomaco, oltre a consentirle di diventare una persona più serena e una lavoratrice migliore.

Dopo la persecuzione del Falun Gong, iniziata quasi venti anni fa, Li è stata ripetutamente bersagliata per la sua fede.

La prima volta è stata arrestata illegalmente il 29 giugno del 2002, perché aveva con sé dei libri del Falun Gong. È stata trattenuta al centro di detenzione di Wuhua per 45 giorni, dove veniva costretta a fare dei lavori manuali tutti i giorni e non le veniva permesso di dormire se non avesse completato la sua quota giornaliera. A volte le guardie la costringevano a fare centinaia di squat al giorno come punizione fisica.

I responsabili della fabbrica di cemento dove l’avevano mandata per i lavori forzati, hanno detto alla polizia che la praticante era un lavoratore esemplare e che erano disposti a pagare il deposito cauzionale per lei. La polizia invece l’ha mandata direttamente al campo di lavoro femminile dello Yunnan con un mandato di un anno e mezzo.

A seguito della repressione attuata nel campo di lavoro molti dei suoi precedenti problemi fisici si ripresentarono. Aveva difficoltà ad addormentarsi ed era molto debole.

Inizialmente, dopo essere stata rilasciata, la sua famiglia non le permetteva di fare gli esercizi del Falun Gong, ma in seguito hanno ceduto dopo aver visto che la sua salute continuava a deteriorarsi. Quando ha ripreso a praticare il Falun Gong ha cominciato a stare meglio.

Il 4 maggio del 2012 è stata nuovamente arrestata e dopo un anno e mezzo di detenzione, è stata condannata a tre anni di prigione. Mentre era rinchiusa nel carcere femminile n° 2 dello Yunnan, come punizione per non aver abbandonato la sua fede è stata costretta a stare seduta su un piccolo sgabello per lunghe ore senza poter andare in bagno. Le guardie la costringevano costantemente a guardare materiali che diffamavano il Falun Gong tentando di costringerla a scrivere una dichiarazione di garanzia per rinunciare alla sua fede.