(Minghui.org) "Il film ci ha raccontato una storia importante. Una storia come questa dovrebbe essere trasmessa a molte altre persone... se non fosse per questo film, questa racconto resterebbe inascoltato. È molto importante che l'intera società conosca questi avvenimenti", ha detto la signora Sita Brand, fondatrice di Settle Stories, dopo aver visto il documentario "Lettera da Masanjia".

Nel pomeriggio del 24 febbraio 2019, nella tranquilla cittadina storica di Settle a York, il Settle Stories Club ha proiettato il documentario "Lettera da Masanjia", una storia che narra le vicende del signor Sun Yi, praticante del Falun Gong, imprigionato e torturato nel famigerato campo di lavoro forzato Masanjia, in Cina.

Questa è la seconda volta che il documentario viene proiettato pubblicamente nel Regno Unito dopo che nell'ottobre 2018 ha vinto il secondo posto al Cambridge Film Festival.

Sun Yi mostra la lettera che ha scritto per chiedere aiuto, nascondendola nelle decorazioni di Halloween prodotte nel campo di lavoro forzato di Masanjia

Il pubblico è rimasto commosso dal documentario su Sun Yi, un praticante del Falun Gong che ha descritto la sua esperienza di perseguitato dal regime comunista. Il pubblico è rimasto coinvolto e in molti volevano aiutare per porre fine alla persecuzione in Cina, che dura ormai da quasi vent'anni.

Fondatrice del Settle Stories: "Mi sentivo sollevata"

La sig.ra Sita Brand, fondatrice del Settle Stories Club

La signora Sita Brand è stata attrice, autrice, produttrice e regista. Ora è una narratrice professionista e consulente per il patrimonio artistico e storico; nove anni fa ha fondato il Settle Stories Club.

La signora Brand dopo aver visto il documentario, ha detto: "Mi sentivo sollevata".

"Sun Yi è un uomo straordinario. Dopo una vita così impegnativa, è rimasto generoso, aperto e compassionevole. Credo che sia un tributo all'umanità e rappresenta un esempio da cui tutti possiamo imparare".

La signora Brand era molto felice di poter ospitare una proiezione del film e ritiene che film come questo migliorino la società aiutando le persone a diventare 'più premurose, più comprensive e più generose'.

Dopo una sessione di domande e risposte, la signora Brand ha compreso perché il Falun Gong si è diffuso così velocemente e perché i praticanti salvaguardano la loro fede a rischio della propria vita: "Possono torturarlo ma non possono distruggere la sua fede... è il potere della pratica di coltivazione".

La donna, riferendosi alla pratica del Falun Gong, ha poi aggiunto: "È incredibile, è davvero incredibile. È un potere mentale interiore. Non può essere controllato dal partito comunista. La persecuzione può solo renderti più saldo nella tua fede, più capace a sopportare in senso positivo e a radicare le tue convinzioni. Alla fine la giustizia sconfiggerà il male".

Membro di Amnesty International: Lettera da Masanjia è "... molto commovente"

Heather Chappell, una socia di Amnesty International, ha detto: "Il film dovrebbe essere trasmesso in TV. Questa storia dovrebbe essere vista da molte persone che ne capirebbero il contenuto e il significato".

La signora Chappell ha aggiunto: "È una storia molto commovente. Sun è un uomo straordinario. Dopo aver visto il film, quando comprerò qualcosa, penserò se questo prodotto è stato realizzato all'interno di un campo di lavoro forzato Questo film ha esposto totalmente la malvagità dei campi di lavoro forzato all'interno del regime comunista".

Come difensore dei diritti umani per diversi anni, la signora Chappell ha detto che il film le ha mostrato come il regime comunista stia usando tutti i mezzi per soffocare i praticanti del Falun Gong: “La polizia voleva nuovamente arrestarlo. È stato seguito dopo essere stato rilasciato dal campo di lavoro. Sopravvivere a una persecuzione di questa portata è stato molto difficile per lui".

"Questo film risuonerà nel mio cuore"

Il signor Gram ha lavorato in Cina per anni e ha riferito che il film gli ha ricordato ciò che aveva osservato lì: "Questa storia è importante. Mi spinge a pensare... il film risuonerà nel mio cuore per molto tempo”.

"Il documentario è molto forte, molto importante. Più persone lo guarderanno, meglio sarà. Mostrare il film in tutto il mondo avrà un effetto positivo e aiuterà a porre fine alla persecuzione".