(Minghui.org) Qiang Weixiu è stata nuovamente arrestata e il 12 marzo dovrà comparire in tribunale, dopo che è stata costretta a vivere lontano da casa sette anni per evitare la persecuzione per la sua fede nel Falun Gong.

Il Falun Gong o Falun Dafa, è una disciplina spirituale che dal 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese.

La donna, ex dipendente dell’Ufficio dei macchinari per l’agricoltura di Zhenyuan nel Gansu, negli ultimi due decenni è stata più volte arrestata e per due volte inviata nei campi di lavoro forzato, dove per costringerla a rinunciare alla sua fede, è stata torturata in vari modi.

Durante la sua prima detenzione nel 2000, suo marito è stato costretto a divorziare, quando la loro figlia aveva solo sei anni.

Il 6 maggio 2011, mentre stava lavorando, è stata convocata nell’ufficio del suo supervisore Wang che ha minacciato di mandarla in un centro per il lavaggio del cervello se entro un giorno non avesse scritto una dichiarazione di rinuncia alla sua fede. Il centro le avrebbe chiesto di pagare 30˙000 yuan (circa 3˙900 euro) come “spese d’istruzione” (una somma pari al suo reddito annuale). Per evitare ciò, quella notte ha scelto di fuggire di casa.

Non trovandola, la polizia si è recata nella scuola media della figlia, mettendo la piccola sotto torchio per mezz’ora, facendole domande sulla sua famiglia e sulla situazione della madre. Al termine della faccenda l’intera scuola è rimasta profondamente segnata dall'esperienza.

Tuttavia dopo sei anni vissuti in clandestinità, il primo ottobre 2017 Qiang è stata segnalata e arrestata mentre aiutava una giovane donna svenuta su un autobus. L’hanno rinchiusa in un albergo e tenuta sotto sorveglianza 24 ore su 24 dai suoi ex colleghi. Una mattina è riuscita a fuggire approfittando di un momento di sonnolenza di una guardia, per poi essere di nuovo catturata nove mesi dopo, il 4 luglio scorso.

Dopodiché la polizia ha perquisito la sua casa e l'ha reclusa nel Centro di Detenzione di Ning. Ora dovrà comparire in tribunale per difendersi dalle accuse. La corte ha inoltre impedito al suo avvocato di rivedere i documenti del suo caso.

Una buona samaritana segnalata alla polizia per la sua fede

Il primo ottobre 2017 Qiang stava per scendere dall'autobus, quando una donna è corsa verso di lei chiedendo aiuto per la figlia appena svenuta e non più in grado di muoversi.

La praticante ha aiutato la donna a far scendere la figlia dall'autobus che subito dopo si è accasciata per terra. Poi, mentre la madre ansiosa stava chiamando suo marito, Qiang ha sussurrato alla ragazza di pronunciare le frasi: "La Falun Dafa è buona, Verità, Compassione e Tolleranza sono buone" e subito dopo averlo fatto, la giovane è rinvenuta.

Mentre la madre della ragazza era ancora al telefono, Qiang se n’è andata salendo su di un altro autobus.

Tuttavia, mentre si stava sedendo, il padre della ragazza è salito sul bus, l’ha presa, colpita violentemente dietro l'orecchio sinistro e trascinata giù dall'autobus, ordinando alla moglie di segnalarla alla polizia.

Tale reazione è derivata dal fatto che il padre ha incolpato la praticante dell’episodio dello svenimento della figlia, poiché la ragazza gli ha riferito che Qiang gli aveva sussurrato "La Falun Dafa è buona" nell’orecchio.

Ingannati dalla propaganda del regime comunista che demonizza il Falun Gong per giustificarne la persecuzione, compresa la bufala dell'auto-immolazione di Piazza Tiananmen, molti cinesi sono diventati ostili verso i praticanti del Falun Gong.

Dopodiché due possenti amici dell’uomo si sono avvicinati e si sono messi con le mani sui fianchi davanti alla praticante per impedirle di fuggire fino all’arrivo della polizia.

Una volta arrivata la volante, i poliziotti hanno perquisito lei e la sua borsa e poi l’hanno spinta dentro. Altri agenti hanno portato la ragazza che era svenuta all'ospedale per un esame e quando il medico ha confermato che stava bene, lei e i genitori se ne sono andati.

Qiang è stata portata nel seminterrato della Stazione di Polizia di Xifeng a Qingyang, dove gli agenti l’hanno costretta a sedersi su una sedia di ferro per l'interrogatorio, accecandola con una lampada che non le permetteva di vederli ma solo di sentirli gridare contro di lei.

Gli agenti hanno ancora una volta rovistato nella sua borsa e l’ufficiale Yang Fan l’ha colpita alla testa decine di volte, lasciandola gravemente gonfia e con il viso sfigurato.

Il giorno dopo è stata inviata a scontare quindici giorni nel Centro di Detenzione di Xifeng, dove per essersi rifiutata di indossare l’uniforme carceraria, la guardia Yang Long l'ha chiusa in un freddo corridoio per ore con addosso solo dei leggeri vestiti. Inoltre quando lei ha rifiutato di firmare un documento che calunniava il Falun Gong, è stata brutalmente picchiata.

Quando il 18 ottobre è terminato il mandato, invece di rilasciarla, le autorità l'hanno trasferita all'hotel Shenghuafengge.

La polizia non le ha mai restituito gli oggetti confiscati, compresi due cellulari e alcuni dispositivi internet e dopo il check-in in hotel le hanno trattenuto la sua carta d’identità.

Nell’hotel, per dieci giorni, i suoi ex colleghi si sono alternati per sorvegliarla finché la mattina del 28 ottobre 2017, per paura di altre persecuzioni, mentre una delle guardie dormiva, Qiang è fuggita.

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