(Minghui.org) Da quando il regime comunista ha lanciato la persecuzione del Falun Gong nel 1999, i Tribunali locali di Guangzhou, nel Guangdong, sono diventati complici nel condannare e imprigionare i praticanti.

Il Falun Gong o Falun Dafa, è una disciplina spirituale basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza che è stata presentata pubblicamente nel maggio 1992, divenendo presto molto popolare in tutta la Cina. Tuttavia, temendo la popolarità del Falun Gong e la rinascita della cultura tradizionale cinese, il regime totalitario comunista ha usato ogni mezzo per tentare di sradicarlo.

Qui sotto riportiamo alcuni esempi del coinvolgimento giudiziario nella persecuzione:

A Guangzhou a volte vengono premiati quei giudici che hanno mandato in prigione i praticanti del Falun Gong. Nel 2015 Xie Kunxiang è stata condannata a quattro anni di carcere dal Tribunale distrettuale di Liwan perché praticante, in seguito il giudice che presiedeva la seduta è stato premiato per aver limitato la partecipazione dei praticanti locali del Falun Gong e dei familiari dell’imputata, all'udienza, e per aver fabbricato le prove per farla condannare.

Per le condanne dei praticanti del Falun Gong di Guangzhou i Tribunali hanno calcato la mano violando le procedure legali, dalle sentenze delle Corti d'appello per il primo grado, al coinvolgimento di un'agenzia extra-legale nella persecuzione dei praticanti.

Il Tribunale intermedio regola i casi delle Corti inferiori

Per i casi riguardanti il Falun Gong, a Guangzhou i Tribunali devono richiedere l'approvazione dei verdetti al Tribunale Intermedio locale.

Ad esempio nel marzo 2013 prima di annunciare il verdetto contro la praticante Lan Huiping, la Corte distrettuale di Panyu ha presentato la proposta di tre anni di prigione alla Corte Intermedia di Guangzhou per l'approvazione. Dopo l’approvazione il magistrato ha scritto che poiché Lan non era rappresentata da un avvocato, la Corte inferiore doveva nominarne uno per lei e tenere un'altra udienza prima che la sentenza fosse convalidata.

Per legge i Tribunali hanno l'autorità legale per emettere sentenze in modo indipendente a seconda di come ritengono più opportuno. Se gli imputati presentano ricorso, i Tribunali intermedi possono decidere di mantenere o rovesciare le decisioni delle Corti inferiori.

Il modo di trattare i casi del Falun Gong a Guangzhou ha essenzialmente privato i praticanti al diritto a un processo di appello equo, poiché risulta inutile fare ricorso contro un ingiusto verdetto se il Tribunale intermedio ne ha già deciso l’esito. Anche se il giudice di una Corte inferiore chiede ai praticanti del Falun Gong se vogliono fare appello ai loro verdetti, è solo per seguire la prassi.

Ad oggi, il Tribunale Intermedio di Guangzhou non ha mai tenuto un'udienza aperta nei casi di appello dei praticanti del Falun Gong, né ha annullato alcun verdetto di colpevolezza.

Ad esempio il quarantaquattrenne Yang Qiuren che a settembre dello scorso anno è stato condannato a otto anni dal Tribunale distrettuale di Tianhe, attraverso due avvocati ha subito presentato la richiesta di revisione del caso che è stata accettata solo due mesi dopo dal Tribunale intermedio.

Tuttavia, mentre i suoi avvocati mettevano in dubbio l'illegittimità delle prove contro di lui e chiedevano un'udienza pubblica sul suo ricorso, il 24 gennaio il giudice ha confermato la condanna, senza neppure parlarne con i legali.

Prima di questo fatto, tra il 2002 e il 2010 Yang aveva già scontato otto anni di prigione per aver parlato con la gente del Falun Gong.

L'Ufficio 610 dietro le quinte

L'Ufficio 610 è un'agenzia extralegale, come la Gestapo, creata il 10 giugno 1999 appositamente per occuparsi della persecuzione del Falun Gong. Di conseguenza nelle cause contro i praticanti, i giudici cinesi sono semplicemente diventati dei burattini.

Ad esempio nel 2013 sulla lettera di approvazione alla Corte di Zengcheng per la condanna a tre anni della praticante Lin Jinhong, un giudice del Tribunale intermedio di Guangzhou, prima di annunciare il verdetto ha ordinato a quello della Corte inferiore di ottenere un'ulteriore convalida dall'ufficio 610 a diversi livelli e di organizzare una sessione di lavaggio del cervello per Lin, in modo da costringerla a scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, che sarebbe poi stata inclusa nella documentazione del caso.

Multe e estorsioni

I Tribunali, oltre alle pene detentive, hanno anche inflitto ai praticanti delle multe che oscillano tra i 3˙000 e i 10˙000 yuan (circa 400 e 1˙300 euro) come parte dell'estorsione finanziaria.

Ad esempio nel caso del praticante Niu Ben, di mestiere graphic designer, nel 2016 il Tribunale distrettuale di Haizhu l'ha condannato (tempo di reclusione ignoto) e multato di 5˙000 yuan (circa 650 euro). Nondimeno dopo averne ottenuto l'accesso, il Tribunale gli ha confiscato 2˙177,71 yuan (circa 300 euro) dal suo conto bancario.

Lian Guangzhu che il 19 agosto 2016 è stata condannata a cinque anni e multata di 10˙000 yuan (circa 1.300 euro) dal Tribunale di Jiaoling, nonostante avesse presentato appello contro il verdetto, a dicembre dello stesso anno ha iniziato la sua pena nella prigione femminile del Guangzhou.

Più tardi, nel marzo 2017 la famiglia di Lian ha scoperto che la sua pensione era stata sospesa. Un mese dopo il tribunale ha richiesto al marito di pagare una multa di 10˙000 yuan (circa 1.300 euro), ma lui ha rifiutato affermando che lei era in prigione e le avevano anche tolto la pensione. Allora i funzionari l’hanno intimidito dicendo che sarebbe stato sanzionato di altri 2˙000 yuan (circa 260 euro) se non avesse pagato entro la scadenza e che rischiava la reclusione se non avesse permesso loro di continuare a prelevare il denaro dal conto pensionistico. Alla fine l'uomo ha pagato la multa.

Il 21 febbraio l'ex contabile Li Qinghua è stata condannata a due anni di carcere e multata di 5˙000 yuan (circa 650 euro) dalla Corte distrettuale di Haizhu, per aver spedito una lettera con informazioni sul Falun Gong a un ex collega.

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