(Minghui.org) Negli ultimi vent'anni di persecuzione del Falun Gong, per non aver abbandonato la sua fede Wang Shouming è stato detenuto e torturato per quasi undici anni, di cui due nel campo di lavoro forzato. Quando è stato finalmente rilasciato, era in bancarotta e la sua salute irreversibilmente rovinata, eppure la polizia locale e i funzionari continuano tutt'oggi a monitorarlo.

Il sessantasettenne Wang di Shuicheng, nel Guizhou, prima di iniziare a praticare il Falun Gong nel luglio 1996, aveva molte cattive abitudini, tra cui alcool, gioco d'azzardo e promiscuità. Soffriva spesso di raffreddori, febbri e problemi dermatologici persistenti che non guarivano neppure con le cure mediche.

Tuttavia poco dopo aver imparato il Falun Gong, le sue malattie croniche erano guarite e seguendo i principi fondamentali della pratica di Verità, Compassione e Tolleranza, ha gradualmente abbandonato le sue cattive abitudini, divenendo una persona migliore e ammirata dalla gente del posto per la sua generosità e il suo cuore gentile.

Due anni nel campo di lavoro forzato, seguito da due mandati in prigione

Dopo che nel luglio 1999 la persecuzione del Falun Gong è iniziata, Wang è andato a Pechino per fare appello per la sua fede, ma il 26 novembre 1999, prima di riuscire a salire sul treno del ritorno, gli agenti dell'Ufficio 610 di Liupanshui e del Dipartimento di polizia di Zhongshan l'hanno arrestato e rinchiuso temporaneamente nel primo centro di detenzione di Liupanshui, per poi trasferlo nel campo di lavoro forzato di Zhongba per un periodo di tre anni.

Sebbene fosse stato rilasciato prima della scadenza del suo mandato, il 7 giugno del 2001 gli agenti dell'Ufficio 610 l'hanno nuovamente preso e gli hanno saccheggiato la casa. In seguito il Tribunale distrettuale di Zhongshan l'aveva condannato a scontare quattro anni nella prigione di Duyun.

Il suo successivo terzo arresto era avvenuto il 29 settembre 2007, per aver aiutato un altro praticante a trovare un posto dove vivere. Lo stesso Tribunale lo ha poi condannato a sei anni nella prigione di Duyun, ed a seguito di una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong scritta sotto pressione, il 22 giugno 2012 era stato rilasciato anticipatamente.

Tortura implacabile

Di seguito è riportato un resoconto delle torture subite durante i due anni nella prigione di Duyun e una volta nel campo di lavoro.

1. I criminali scelti per torturare i praticanti

Le guardie della prigione sceglievano dei criminali (chiamati collaboratori) spesso membri di una banda, per abusare fisicamente dei praticanti del Falun Gong imprigionati nel tentativo di farli rinunciare al loro credo contro la loro volontà. In questo modo loro ottenevano delle riduzioni di pena e le guardie dei bonus.

Poiché I collaboratori si occupavano personalmente di monitorarlo 24 ore su 24, e maltrattarlo fisicamente e mentalmente, raramente durante la detenzione Wang ha visto le guardie.

2. Seduto immobile e privazione del sonno

Non appena è entrato in prigione, le guardie l'hanno isolato dagli altri praticanti e messo in una cella con 16-18 collaboratori, che durante il giorno lo costringevano a stare seduto su un piccolo sgabello di 15 cm su ciascun lato, e la notte non gli permettevano di dormire, poiché una lampadina luminosa e un forte rumore erano presenti nella cella. Tre collaboratori lo circondavano e non appena si appisolava o sbadigliava, lo schiaffeggiavano, gli tiravano pugni, lo soffocavano e lo strattonavano per tenerlo sveglio. Inoltre si alternavano e lo costringevano a ripetere e memorizzare le regole della prigione in modo che il suo cervello si mantenesse attivo.

A seguito di una settimana di lavaggio del cervello e privazione del sonno, Wang aveva forti mal di testa ed era in uno stato confusionale.

3. Patire la fame

Poiché la prigione forniva ai praticanti del cibo ripugnante, loro pativano la fame e alcuni alla fine avevano rinunciato alla loro fede per sopravvivere.

Per anni a Wang gli è stato dato del riso ammuffito, verdure sobbollite, patate germogliate e ravanelli troppo difficili da masticare. Nel cibo non c'era olio ed era mescolato con vermi, foglie e terra. Da questa malsana alimentazione ha perciò avuto la diarrea e alla fine ha iniziato a mangiare solo riso imbevuto d'acqua. A causa della mancanza di nutrizione, era gravemente sottopeso e la maggior parte dei suoi denti erano caduti.

4. Stremare i praticanti con addestramento stile militare

Durante i suoi primi tre mesi al campo di lavoro forzato di Zhongba, Wang è stato costretto a correre per quasi tutto il giorno, sia con la pioggia che con il sole. Si svegliava alle sei del mattino e correva fino alle sette di sera con solo due pause pranzo. Nel caso fosse stato troppo stanco per correre, veniva costretto a fare altri allenamenti fisici come, stare con una gamba alzata, accovacciato e fare flessioni.

Dopo cena doveva sorbirsi cinque ore di lavaggio del cervello: guardando video o ascoltando i collaboratori che diffamavano il Falun Gong. Ogni sera andava a letto all'una di notte e si svegliava ogni mezz'ora fino alle sei del mattino, quando riprendeva il ciclo di tortura.

Nel giro di un mese le sue gambe erano diventate gonfie e la parte inguinale si era infiammata e lesionata a causa dell'eccessiva sudorazione e attrito durante l'intensa attività fisica. Una volta gli è stata negata la doccia per nove mesi e spesso lo limitavano o non gli permettevano di usare il bagno.

Come se non bastasse, mentre spostava un grosso masso su ordine delle guardie del campo di lavoro, è rimasto ferito alla schiena. In seguito ha contratto la tubercolosi, ha avuto la febbre e tossiva continuamente sangue.

Poiché ai praticanti che non rinunciavano al Falun Gong veniva negato il trattamento ospedaliero, dopo essersi trovato sull'orlo della morte non aveva avuto altra scelta che firmare le dichiarazioni di rinuncia alla sua fede per poter essere ricoverato .

A causa dei dieci anni e più di torture in carcere che hanno procurato un grave danno alla sua salute, Wang ancor oggi non si è ristabilito e di conseguenza non ha potuto trovare un lavoro, restando senza soldi. Nondimeno, lui e i suoi figli continuano a essere monitorati dagli agenti dell'Ufficio 610 locale e dalla polizia.