(Minghi.org) Duan Xueqin, originaria della Mongolia Interna, è stata ripetutamente arrestata e torturata da quando nel 1999 è iniziata la persecuzione del Falun Gong. La donna ha fatto ricorso alla corte intermedia dopo essere condannata ad altri tre anni di prigione.

Duan ha settant'anni e vive con la famiglia del figlio in una città della Mongolia Interna. Il 6 dicembre dello scorso anno è stata arrestata mentre diffondeva informazioni sul Falun Gong, undici mesi dopo la sua ultima scarcerazione. La polizia le ha saccheggiato casa, confiscandole il computer e i libri del Falun Gong e tre settimane dopo la procura di Bairin Right Banner l'ha incriminata.

La praticante è stata detenuta e torturata, anche con scosse elettriche, nel centro di detenzione locale. A causa dei maltrattamenti è diventata molto debole fino a dover usare la sedia a rotelle. Il processo si è svolto all’inizio di maggio presso la corte di Bairin Right Banner, che l'ha condannata a tre anni di carcere.

Costretta al vagabondaggio a causa delle continue molestie

Duan ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1998, mentre era allettata, ma due mesi dopo aver iniziato la pratica tutti i disturbi che l'avevano tormentata a lungo sono scomparsi. Dopo linizio della persecuzione si è rifiutata di rinunciare alla sua fede ed ha iniziato attivamente a chiarire la verità alla gente.

È stata arrestata per la prima volta il 2 marzo del 2000 mentre faceva gli esercizi del Falun Gong nel parco, e detenuta per 15 giorni.

L'hanno nuovamente arrestata il 5 gennaio 2001, per poi rilasciarla dopo uno sciopero della fame che l'aveva indebolita, ma non prima che le estorcessero 1500 yuan (circa 200 euro).

Il 13 giugno 2001 la polizia locale ha saccheggiato casa sua quando nè lei nè suo marito erano presenti. Uno degli agenti ha schiaffeggiato la figlia minore, allora quindicenne, per aver detto loro che il Falun Gong era buono e che aveva curato sua madre.

Quando Duan è tornata tre giorni dopo, la polizia ha arrestato lei e sua figlia. La giovane è stata rilasciata 15 giorni dopo, mentre la madre è stata condannata a tre anni di lavori forzati. Nel campo di lavoro ha sviluppato un grave problema allo stomaco, e le autorità l'hanno rilasciata quando è diventata emaciata.

Ciononostante gli agenti di polizia e funzionari dell'amministrazione locale sono andati spesso a casa sua per molestarla.

Nel settembre 2002 è andata a trovare sua figlia maggiore mentre la polizia si recava a casa sua; non trovandola, hanno arrestato il marito e lo hanno trattenuto per due giorni. Hanno inoltre minacciato con una pistola la figlia minorenne, che si è spaventata talmente tanto da sviluppare un problema cardiaco.

Successivamente gli agenti sono andati a casa della figlia maggiore e hanno riportato Duan a casa in modo da poterla sorvegliare. Le autorità sono tornate a casa sua il 14 ottobre 2002 ed hanno tentato di portarla via per sottoporla a una sessione di lavaggio del cervello. La praticante è riuscita a fuggire, ma gli agenti sono tornati durante la notte e, non trovandola a casa, hanno arrestato il figlio e l'hanno picchiato. Quando è tornata a casa il 29 gennaio 2003, suo marito le ha dovuto chiedere di andarsene perché non erano in grado di sopportare la pressione.

Duan è così diventata senzatetto ed è andata a vivere nella città di Chifeng.

Condanne e tortura

Il 17 febbraio 2003, appena arrivata a Chifeng, Duan è stata arrestata dalla Divisione di sicurezza domestica, imprigionata in un centro di detenzione, dove è stata interrogata e torturata, e in seguito condannata a quattro anni di prigione.

Per protestare contro la persecuzione illegale ha iniziato uno sciopero della fame. Ogni giorno è stata alimentata con la forza da sette o otto detenuti, e quando era sul punto di morire la prigione ha chiesto alla famiglia di riportarla a casa.

Dopo un mese, prima che si riprendesse, è stata riportata al Centro di detenzione del distretto di Chifeng Hoshan. La polizia ha ordinato ai detenuti di darle subito da mangiare con la forza, anche se vomitava sangue. È stata legata su uno strumento di tortura chiamato “il letto della morte”, dove veniva alimentata forzatamente e non le era permesso di alzarsi per usare il bagno.

Dopo le torture era deperita e molto debole, non era in grado di camminare, né riusciva ad accovacciarsi per usare il bagno. Successivamente le è stato diagnosticato un'emorragia allo stomaco, ed è stata rilasciata.

La polizia l'ha arrestata di nuovo il 17 ottobre 2005 e l'ha portata nella Prigione femminile della Mongolia Interna per continuare a scontare la sua pena. In prigione è stata torturata mentalmente e fisicamente, e poi rilasciata il 10 dicembre 2006.

Alla fine del 2012 è stata arrestata nella città di Baotou, Mongolia Interna, e detenuta nel centro di detenzione locale, dove veniva torturata quotidianamente. Dai pestaggi subiti non è riuscita più a sedersi poiché le guardie le avevano fratturato l'osso sacro. In seguito le hanno tolto i vestiti e l'hanno legata ancora una volta al letto della morte. A causa delle lunghe torture era costretta a letto, disabile.

Intorno al giugno 2015 è stata condannata a cinque anni di reclusione, e nonostante avevano dovuto trasportarla in prigione, è stata comunque torturata ripetutamente fino al suo rilascio nel gennaio 2018.