(Minghui.org) Tan Guangmei, una residente della contea di Bin, nell'Heilongjiang, è stata processata il 23 maggio dell’anno scorso per non aver rinunciato alla sua fede nel Falun Gong .

Il suo avvocato ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza ed ha chiesto la sua assoluzione.

La donna cinquantunenne ha anche testimoniato in sua difesa, parlando di come nessuna legge criminalizza il Falun Gong in Cina e che non stava facendo nulla di sbagliato nel difendere la sua fede.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Tan Guangmei

Tan è stata presa di mira durante un arresto di massa di praticanti del Falun Gong effettuato nella provincia dell'Heilongjiang il 9 novembre 2018. Dopo essere stata arrestata ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la detenzione arbitraria, ma a causa di questo è stata sottoposta ad alimentazione forzata.

Il 23 maggio, il padre settantanovenne e la madre settantacinquenne cieca dall'occhio sinistro, si sono precipitati dalla contea di Bin alla contea di Yilan per assistere al processo, percorrendo circa 210 chilometri. Loro non sapevano che altri tre praticanti, Meng Qinglan, Wang Yaqin e Bai Liyan, sarebbero stati processati quello stesso giorno, prima della figlia.

Anche loro tre erano stati catturati durante l’arresto di massa e la loro udienza è durata molte ore. Durante l’attesa i genitori di Tan non avevano posto per sedersi, perciò hanno dovuto riposare sul pavimento all'esterno del tribunale. Quando finalmente è stato permesso loro di entrare, hanno notato che la figlia era smagrita dopo quei sei mesi di detenzione.

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