(Minghui.org) Zhang Shumin, un'insegnante pensionata di sessantotto anni, residente a Laizhou nello Shandong, è in attesa di un verdetto a seguito di un processo tenutosi tramite teleconferenza. La praticante è stata arrestata per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Catturata il 7 novembre dello scorso anno, la donna è stata segnalata alla polizia per aver parlato con la gente del Falun Gong. È stata prima trattenuta per quindici giorni nel centro di detenzione di Laizhou, e poi trasferita il 22 novembre in quello di Yantai, il quale ha impedito alla sua famiglia di farle visita, respingendo addirittura i vestiti che la figlia le aveva mandato.

Il 19 marzo Zhang è stata processata dal Tribunale di Laizhou attraverso una videochiamata. Durante l'udienza la praticante ha testimoniato in sua difesa, sostenendo di non aver violato alcuna legge nel praticare il Falun Gong; il giudice è rimasto per quasi tutto il tempo in silenzio.

La famiglia ha partecipato al processo dal tribunale di Laizhou, che dista più di 160 km dal centro di detenzione di Yantai. Dopo circa otto mesi hanno potuto vedere la loro cara quando, verso la fine dell'udienza, hanno permesso loro di avvicinarsi allo schermo usato per la videoconferenza. Ad oggi non hanno ancora il permesso di farle visita in carcere.

Tuttora Zhang resta detenuta in attesa del verdetto.