(Minghui.org) Nel 2017 Li Haiyan è stata arrestata per non aver rinunciato alla sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale che dal 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese. Dal giorno del suo arresto, la donna è stata incatenata ogni giorno per più di un mese ed alla fine è rimasta paralizzata.

Li era stata condannata ad un anno di carcere, ma dopo il suo rilascio, le autorità hanno continuato a perseguitare lei e la sua famiglia.

Il Falun Gong mi ha cambiata completamente

Mi chiamo Li Haiyan, ho 61 anni, e risiedo nella contea di Tonghai, nello Yunnan.

Prima di praticare il Falun Gong non godevo di buona salute, riuscivo a malapena a fare i lavori domestici, gli occhi mi lacrimavano costantemente e quando c’era vento provavo un forte prurito su tutto il corpo e la pelle mi diventava rossastra. Spesso avevo la nausea e provavo malessere alla testa, alla schiena, allo stomaco, alle mani e ai piedi. Mi è stata anche diagnosticata un'erosione cervicale. Ho visitato tutti i grandi ospedali di Kunming (la capitale dello Yunnan) spendendo molti soldi, ma nessuna cura mi ha portato un vero sollievo.

Per migliorare la salute, nel 1997 ho iniziato a praticare il Falun Gong. Dopo più di un mese di pratica, mi sono ripresa da tutte le malattie. Non solo ero in grado di fare le faccende domestiche, ma anche di lavorare nei campi, occupandomi di tutte le mansioni, dalla semina al trasporto di una pesante carriola.

Oltre a recuperare un corpo sano, ho seguito i principi di Verità, Compassione, Tolleranza, per diventare una persona migliore. Ho iniziato a restituire il resto in eccesso quando facevo compere, così come i soldi che trovavo per terra. Il Falun Gong mi ha completamente cambiata.

Tuttavia, dopo l'inizio della persecuzione del Falun Gong ho perso l'ambiente di coltivazione di gruppo e non ho continuato con la pratica, ma il Falun Gong mi è rimasto nel cuore.

Detenzione e molestie

Ho ripreso a praticare il Falun Gong nel 2015, ma nel mese di luglio i funzionari dell'Ufficio 610 della contea di Tonghai mi hanno arrestata, hanno saccheggiato la mia abitazione e mi hanno confiscato i libri sul Falun Gong. Sono stata rilasciata dopo dodici ore di detenzione.

Più tardi, sempre nel 2015, ho presentato una denuncia penale alla Corte Suprema del Popolo contro l'ex leader cinese Jiang Zemin per aver avviato la persecuzione del Falun Gong, che ha portato anche alla mia detenzione. I funzionari dell'Ufficio 610 mi hanno successivamente molestata.

Paralizzata dopo essere stata incatenata per un lungo periodo

Il 16 giugno 2017 sono stata denunciata alla polizia e arrestata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Sono stata portata presso il Dipartimento di Polizia della contea di Tonghai, dove durante la notte sono stata ammanettata ad uno speciale banco di tortura e lasciata a digiuno.

Il giorno dopo sono stata trasferita al centro di detenzione del distretto di Hongta nella città di Yuxi. Quando sono arrivata non ero in grado di camminare e dovevo essere trasportata con una barella.

Il 23 giugno, la guardia Tan Ni mi ha punita per aver fatto gli esercizi del Falun Gong, e mi ha legata con pesanti catene per due settimane. Tuttavia, una settimana dopo avermi tolto le catene, Tan e altre due guardie me le hanno messe nuovamente.

Durante gli oltre quaranta giorni in cui sono stata incatenata, le guardie non mi hanno permesso di procurarmi cibo, acqua o altre necessità quotidiane. Qualsiasi detenuto che mi avrebbe aiutata sarebbe stato trasferito in altre celle.

Un giorno Tan Ni ha detto: "Non ho paura di essere punito. Lasciale fare quello che vuole. Può andare avanti e presentare denunce contro di me, ma posso dirti che alla fine andrà comunque tutto bene".

Il mio avvocato mi ha fatto visita il 27 agosto 2017, a causa delle pesanti catene non ero in grado di camminare. Ho pianto e ho cercato di strisciare nella stanza dei visitatori con le catene, ma una guardia mi ha fermata lungo la strada.

Il giorno dopo l’avvocato è tornato di nuovo la mattina presto, ma ha dovuto aspettare fino alle 15:00. Questa volta le guardie mi hanno tolto le manette e mi hanno avvertito di non farne menzione al mio legale. Non ero ancora in grado di camminare e ho strisciato fino alla stanza dei visitatori, dove ho poi raccontato all'avvocato della tortura che avevo subito.

Ad ottobre dello stesso anno un altro avvocato è venuto a trovarmi. Non avevo recuperato e ancora non potevo camminare. Sono stata quindi portata nella stanza dei visitatori con una sedia a rotelle. Prima di parlare con lui, tuttavia, il suo telefono ha squillato, ed è stato rimosso dalla stanza dei visitatori per aver portato il cellulare.

Il giorno dopo è tornato e ho dovuto di nuovo strisciare nella stanza dei visitatori, dove il nostro incontro è stato attentamente monitorato da due guardie.

Sentenza della prigione

Il 3 novembre 2017 sono stata processata dal tribunale di Tongtai. Poiché non ero ancora in grado di camminare, ho assistito all'udienza su una sedia a rotelle. All'epoca avevo l'acufene e non riuscivo a sentire la gente che parlava, ma ho detto in tribunale che il Falun Gong mi aveva riportato in salute e mi aveva salvato la vita. Una settimana dopo il giudice mi ha condannata ad un anno di prigione con una multa di 1.000 yuan (circa 125 euro).

Il 15 novembre ho presentato ricorso al Tribunale Intermedio della città di Yuxi, anche se Tan Ni ha cercato di fermarmi. Era davvero sconvolto nel sentire che avevo presentato l'appello.

Lo stesso giorno mi ha quindi messo delle catene più pesanti e mi ha ammanettato le mani dietro la schiena con una mano sopra la spalla. Dopo aver subito la tortura dalle 15:00 alle 22:00 e non avendo ricevuto la cena, ho deciso di denunciarlo. Le manette e le catene sono state poi rimosse.

Il 22 dicembre le guardie mi hanno prelevato due fiale di sangue senza fornire spiegazioni. Sospetto che fosse collegato al prelievo forzato di organi che stanno subendo ora in Cina i praticanti del Falun Gong.

Il 28 dicembre ho ricevuto una lettera del Tribunale Intermedio di Yuxi nella quale si affermava che il mio appello era stato respinto. Sono stata quindi trasferita nella seconda prigione femminile della provincia dello Yunnan per scontare il mio mandato fino al 2 gennaio dell’anno scorso.

Da quando mi sono rifiutata di rinunciare al Falun Gong, in prigione sono stata torturata, privata del sonno e dell'acqua potabile, picchiata selvaggiamente e costretta a fare i lavori forzati.

Il mio corpo si è gonfiato e mi sono venute delle piaghe sulle natiche a causa dell’essere stata obbligata a rimanere seduta per molti giorni. Siccome non riuscivo ancora a camminare, le guardie carcerarie spesso mi trascinavano per terra.

Molestie

Il giorno del mio rilascio, il 16 giugno 2018, i funzionari dell'ufficio 610 della contea di Tonghai sono arrivati al cancello della prigione e hanno cercato di portarmi da qualche altra parte per ulteriori persecuzioni. Mi sono rifiutata di collaborare e hanno rinunciato, ma sono comunque tornati spesso a tormentare me e la mia famiglia.

Lo scorso 22 aprile hanno chiamato i miei familiari per molestarli. Il giorno dopo sono venuti nella città di Kunming e hanno chiesto a mia figlia di andare alla stazione di polizia, minacciandola che sarebbero andati sul suo posto di lavoro se si fosse rifiutata di incontrarli.

Alla stazione di polizia, le hanno chiesto maggiori informazioni su di lei e su di me, poi l’hanno minacciata di ritenerla responsabile se fossi uscita per distribuire materiale del Falun Gong. Il giorno seguente gli agenti della stazione di polizia locale l’hanno chiamata per ulteriori molestie.

Articolo correlato:

Yunnan: Donna condannata alla prigione per la sua fede, rimane paralizzata durante la detenzione