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Jilin: I praticanti del Falun Gong torturati nella prigione femminile di Jilin per aver rifiutato di rinunciare alla loro fede

31 Ago. 2019 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dello Jilin, Cina

(Minghui.org) La prigione femminile di Jilin, a Changchun, ha attivamente partecipato alla persecuzione del Falun Gong dal 1999, e tutti i praticanti che si sono rifiutati di rinunciare alla pratica sono detenuti al primo piano della prigione, isolati dal resto dei prigionieri e torturati inesorabilmente.

Il più delle volte non sono autorizzati a lavarsi e viene dato loro poco cibo a malapena commestibile. I prigionieri che aiutano le guardie nel torturare i praticanti del Falun Gong vengono premiati con pasti abbondanti.

Di seguito sono riportati alcuni esempi avvenuti recentemente.

Tre prigionieri hanno picchiato e hanno fanno rapporto contro Zhang Guixia per non aver seguito le regole della prigione, e il 21 febbraio la donna è stata posta in isolamento: per 99 giorni le veniva dato un piccolo pezzo di pane come pasto e una bottiglia d’acqua al giorno, vietandole di fare la doccia o addirittura di lavarsi la faccia.

Lei Xiuxiang, di Jilin, è stata maltrattata da un'altra prigioniera, Wang Kuo. A febbraio Wang le ha afferrato il braccio per poi spingerle la testa in un secchio pieno d'acqua, e quando gli altri detenuti hanno cercato di fermarla, per ripicca ha svuotato il secchio d’acqua gelida addosso a Lei Xiuxiang, impedendole poi di cambiarsi nonostante facesse molto freddo.

Il 30 maggio Xiang Lijie, di Liaoyuan, è stata posta in isolamento. Dopo aver iniziato uno sciopero della fame in protesta all'azione intrapresa dalle guardie, è stata alimentata forzatamente per oltre 20 giorni. Siccome la tortura è stata attuata da prigioneri non capaci di inserire correttamente il tubo nel naso, Xiang Lijie ha riportato ferite sul naso e ha iniziato a saguinare copiosamente.

Liu Xiuzhuo, di Liaoyuan, è stata messa due volte in una cella d'isolamento per un totale di 151 giorni. In tutte e due le occasioni le guardie le hanno gettato sul viso dell’acqua salata e infusa di peperoncino, facendole perdere la vista ad un occhio.

Il 6 marzo Jin Yan è stata ricoverata nella prigione femminile di Jilin, dove è stata detenuta in isolamento per oltre tre mesi.