(Minghui.org) Jiang Liyu, una donna di 27 anni originaria della provincia dell’Hubei che lavora a Pechino, è stata arrestata nel maggio 2017 per aver sensibilizzato alcune persone riguardo alla persecuzione del suo credo: il Falun Gong. A luglio dello scorso anno è stata condannata a quattro anni di prigione e a settembre il suo appello è stato respinto dal secondo tribunale intermedio di Pechino.

Il Falun Gong, conosciuto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Ai genitori di Jiang Liyu sono state vietate le visite dopo il suo trasferimento alla prigione di Hankou, nella città di Wuhan, provincia dell’Hubei, perché la prigioniera rifiuta di rinunciare alla sua fede. Le autorità locali della provincia dell’Hubei hanno anche incominciato a molestare e a monitorare i suoi genitori che stanno lavorando duramente per ottenere giustizia per la loro figlia.

Jiang Liyu (in piedi) e sua sorella maggiore Jiang Lianjiao

L’avvocato di Jiang Liyu recentemente si è recato presso la prigione di Hankou, ma non gli è stato permesso di vederla. Le autorità carcerarie inizialmente avevano richiesto che l’avvocato fornisse il documento che lo autorizzava a rappresentare la sua cliente in appello, tuttavia, quando l’avvocato ha prodotto il documento richiesto, la prigione ha voluto un nuovo documento di autorizzazione a Jiang, dopo che il suo appello era stato respinto. L’avvocato non aveva alcuna nuova autorizzazione, in quanto non aveva potuto incontrare la sua cliente, così ha presentato una denuncia alla direzione della prigione, ma non ha ricevuto alcuna risposta.

Ad aprile le autorità della prigione hanno molestato i genitori di Jiang, il signor Jiang Qixiang e la signora Qiao Liangyu, ed hanno chiesto loro di scrivere lettere alla figlia per esortarla a rinunciare alla pratica del Falun Gong. Le guardie hanno detto che soltanto dopo che Jiang Liyu avesse scritto una dichiarazione di rinuncia alla sua fede le sarebbero state concesse le visite dei suoi familiari. In caso contrario non le sarebbe stata concessa nessuna visita, né alcuna forma di comunicazione con l’esterno. I genitori si sono rifiutati di accondiscendere alla richiesta.

A maggio i genitori di Jiang hanno nuovamente richiesto una visita, ma dal loro posto di lavoro, l’ospedale di Baoxia della città di Shiyan, che non gli ha concesso le ferie necessarie. L’ospedale ha inoltre congelato il loro aumento di stipendio annuale, citando un ordine della Commissione Politica e per gli Affari Legali, un’agenzia governativa extragiudiziale incaricata di perseguitare il Falun Gong.

A giugno diversi agenti hanno molestato i genitori di Jiang presso la loro abitazione, chiedendogli nuovamente di scrivere lettere per persuadere la loro figlia ad abbandonare la sua fede. Gli agenti hanno rifiutato di rivelare i propri nomi e non mostrando il distintivo, non si è capito quale organo rappresentassero.

Allo stesso tempo, l’ospedale di Baoxia ha installato telecamere di sorveglianza di fronte alla casa dei genitori di Jiang per monitorare le loro attività quotidiane.

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