(Minghui.org) Il prossimo 20 gennaio Zhao Longzhi e sua moglie Luo Na dovrebbero essere rilasciati dopo aver scontato quattordici anni di carcere per la loro fede nel Falun Gong, una pratica di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese negli ultimi vent’anni.

Nel gennaio del 2006 prima di essere arrestati Zhao e sua moglie Luo, entrambi di quarantaquattro anni, erano impiegati nella centrale elettrica di Najin nella città di Lhasa in Tibet. Prima della persecuzione, iniziata il 20 luglio del 1999, facevano gli assistenti volontari del Falun Gong a Lhasa.

Zhao Longzhi e sua moglie Luo Na

Inviato ai campi di lavoro forzato per aver fatto appello per il Falun Gong

Con l'inizio della persecuzione, i due praticanti partirono per un viaggio di parecchi chilometri in direzione Pechino, per fare appello per il diritto di praticare il Falun Gong. Durante il percorso, prima di arrivare, furono arrestati dal dipartimento di polizia tibetana che li stava seguendo e che li riportò in Tibet dove li mise sotto sorveglianza.

Zhao e sua moglie Luo alla fine rifecero il viaggio per Pechino nel 2000, dove in Piazza Tiananmen furono arrestati e picchiati. Dopo essere stati rimpatriati in Tibet, furono entrambi condannati a due anni di lavori forzati da scontare nei campi di Lhasa.

Le autorità del campo di lavoro trattennero i due praticanti per altri quindici giorni oltre i termini di scadenza della pena, perché si erano rifiutati di scrivere una dichiarazione di rinuncia alla loro fede. Dopo essere tornati al lavoro furono tenuti sotto stretta sorveglianza, senza poter fare delle pause durante il lavoro.

Luo rimase incinta nel 2003; più tardi, lei e suo marito ottennero finalmente il permesso di portare il loro bambino nella città natale di Zhao nella provincia dell’Henan. Sapendo che una volta rientrati nei campi di lavoro sarebbero stati messi sotto sorveglianza e non avrebbero avuto tempo libero, chiesero ai genitori di Zhao di prendersi cura del bambino.

Condannato alla prigione per aver distribuito informazioni sul Falun Gong

Il 31 gennaio del 2006 la polizia arrestò Zhao e Luo insieme ad un'altra praticante, Zhao Hong (nessuna relazione con Zhao) in quanto sospettati della distribuzione di materiale sulla persecuzione del Falun Gong. Nel mese di ottobre tutti e tre furono condannati a quattordici anni di reclusione.

Zhao Longzhi è stato detenuto nella prigione del villaggio di Niedang, nella contea di Qushui in Tibet dove è stato costretto a svolgere lavori forzati, oltre a subire torture disumane sia fisiche che mentali. Ha perso alcuni denti anteriori, il che gli provoca difficoltà a mangiare.

Mentre Luo e l’altra praticante Zhao sono state incarcerate nella prigione della regione autonoma urbana settentrionale di Lhasa (chiamata anche prigione n. 1 per quella regione), Luo è stata sottoposta molte volte ad alimentazione forzata, subendo percosse ed altri tipi di tortura. Tutti e tre sono stati privati dei diritti di visita e nonè stato permesso loro di chiamare o di scrivere alle loro famiglie.

La coppia non vede il figlio da 15 anni

Il figlio della coppia è stato cresciuto dai genitori di Zhao da quando è nato. L'ultima volta che il ragazzo ha visto i suoi genitori è stato nel 2004, quando aveva solo pochi mesi. Non ha ricordi di suo padre e di sua madre e spesso chiede di loro.

Inoltre, dopo che Zhao e sua moglie Luo sono stati incarcerati nel 2008, i familiari hanno scoperto che la polizia aveva confiscato le loro carte di credito per un totale di oltre 40.000 yuan (5.150 euro) tuttavia, quando i genitori di Zhao ne hanno chiesto la restituzione, hanno ricevuto informazioni confusionarie dalla polizia, dalla procura e dai funzionari del tribunale. Non è chiaro se la famiglia abbia mai recuperato le carte credito.

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