(Minghui.org) Una donna di circa ottant’anni sta affrontando ulteriori provvedimenti giudiziari per via della sua fede nel Falun Gong, dopo che la polizia le ha estorto con l’inganno la sua firma sul verbale dell’interrogatorio.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale che è perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 22 agosto scorso, Hu Mingjun, residente a Deyang, nello Sichuan, è stata arrestata mentre distribuiva del materiale informativo sul Falun Gong.

Verso le 13:00 dello stesso giorno, gli agenti di Longquanshanlu hanno depredato la sua casa. Il marito di ottantacinque anni era arrabbiatissimo, ma non è riuscito è riuscito a fermarli.

Intorno alle 15:00, dopo il saccheggio, il figlio della coppia si è recato alla stazione di polizia locale per chiedere il rilascio della madre, così la polizia gli ha chiesto di aspettare fuori dall'edificio. Verso le 20:00 un ufficiale è uscito e gli ha chiesto di firmare il documento di rilascio su cauzione, perciò Hu quella sera è tornata a casa.

A settembre il ragazzo si è nuovamente recato in caserma per avere aggiornamenti sul caso della madre, e l’ufficiale Zhu Feng gli ha risposto: «Non preoccuparti, la pratica è stata archiviata».

Subito dopo il saccheggio avvenuto pochi mesi prima, a causa del forte stress, il marito della praticante è stato ricoverato in ospedale per alcune settimane a causa di un versamento pleurico. Hu e suo figlio si sono alternati in ospedale per dargli assistenza.

Poco dopo il ritorno a casa di suo marito, la donna ha ricevuto una telefonata in cui le veniva richiesto di presentarsi alla stazione di polizia.

Il 28 novembre si è recata al comando accompagnata dal figlio, al quale però non è stato permesso di entrare.

La polizia ha obbligato la donna a sedersi ed hanno iniziato ad interrogarla. Dopo diverse ore di interrogatorio le hanno consegnato una pila di documenti da firmare dicendole che l’avrebbero rilasciata subito dopo.

La praticante in quel momento era molto provata e non riusciva a leggere bene, allora ha firmato la documentazione seguendo le istruzioni ricevute dai poliziotti. Più tardi è stata portata in Procura, dove dopo essere stata fotografata le hanno consegnato una copia della notifica dei "Diritti e obblighi nel processo di accusa e di indagine", ed in seguito è stata rilasciata. Frastornata, ha fatto ritorno a casa.

Dopo aver letto la notifica, il figlio si è subito reso conto che la polizia aveva soggiogato la madre, poiché verbali che aveva firmato sarebbero stati utilizzati come prove contro di lei.

Poiché il suo caso è già stato presentato alla procura, sicuramente dovrà affrontare un processo e probabilmente riceverà una condannata.

Secondo quanto detto da un ufficiale, vista l’età avanzata della donna il giudice non la condannerà alla prigione, al massimo si limiterà a multarla di diverse migliaia di yuan (centinaia di euro), ma la sua famiglia ha espresso forti dubbi su quanto affermato dal poliziotto.