(Minghui.org) Un giorno sono andato a casa di un altro praticante e ho notato che stava usando un tipo di inchiostro sbagliato per stampare. Ne ho parlato con la coordinatrice e lei mi ha detto di sostituirlo con quello corretto.

Ero triste: “Gestisci le cose sempre in questo modo? Non c’è un praticante responsabile per l’inchiostro? Se continui a fare in questo modo, chi lo segnalerà ancora in futuro?”. Poi ho detto: “Non lo farò. Perché non chiedi a qualcun altro?”

Anche la coordinatrice era scontenta. Ha detto qualcosa del tipo che il cielo non sarebbe crollato senza di me.

Più tardi ho incontrato un’altra praticante e gliene ho parlato. Mi ha detto che non erano riusciti a trovare qualcuno che facesse il responsabile per l’inchiostro, implicando che sarei dovuto andare io a comprarlo. Sentivo che non era una mia responsabilità e quindi ho mantenuto la mia posizione.

Il problema si è protratto. Nessuno ha comprato l’inchiostro, e un praticante l’ha persino usato come scusa e ha smesso di stampare il materiale informativo della Falun Dafa. È diventato un grosso problema.

Sono andato a casa di un’altra praticante per riparare le sue attrezzature. Ero ancora su di giri: “Non sanno qual è il mio lavoro? Chiedono a me di fare tutto. Le persone vogliono che pensi soltanto a loro. Nessuno pensa a me.” Mi sono lamentato della persona responsabile dell’inchiostro, pensando che fosse irresponsabile.

Quella praticante ha aspettato che finissi, e poi ha detto: “Chi avrà maggiori problemi se ognuno di noi spinge le cose verso l’esterno e le affronta in questo modo? Il Maestro.”

Sentii che era molto saggia. Non mi aveva criticato, ma mi ha risvegliato in modo gentile. Con una sola frase, mi ha fatto guardare al problema da un livello superiore.

Più tardi ci ho pensato: “In effetti potrei concentrarmi su ciò che gli altri non stanno facendo e dire che è una loro responsabilità, e potrei persino avere delle buone ragioni per farlo, ma qualcuno alla fine deve portare a termine il lavoro. Se non lo faccio io, il Maestro dovrà predisporre che lo faccia qualcun altro. Per cui andrei ad aggiungere un onere al Maestro.”

Ho ricordato la poesia del Maestro:

“Chiudo gli occhi e mi assopisco

per recidere tutti i problemi

Dopo il risveglio, un'interminabile serie di cose mi passa davanti

Né il cielo né la terra possono

bloccare la mia strada di rettifica della Fa

Ma possono i cuori umani dei discepoli”

(Problemi, da Hong Yin III)

Non ero disposto a collaborare per via dei miei attaccamenti. Il Maestro ha troppe cose di cui preoccuparsi, e io stavo soltanto aggiungendo dei problemi al Maestro. Stavo sbagliando.

Il problema iniziale non era poi così grave, ma è cresciuto a causa dei miei attaccamenti. Ha esposto il mio attaccamento all’egoismo, alla cattiveria, alla pigrizia e al sentirmi indignato. Se avessi seguito la direzione del coordinatore e avessi comprato l’inchiostro, tutto questo non si sarebbe prolungato per così tanto tempo.

Il Maestro ha detto:

“Specialmente fra i nostri discepoli della Dafa, tutti voi sentite che dovremmo trattare con compassione gli esseri senzienti, quando chiariamo la verità, ma che non riusciamo neanche ad essere compassionevoli tra di noi, discepoli della Dafa. Voi siete discepoli nella stessa pratica, e ciascuno sta dando tutto per amore della rettifica della Fa del cosmo; quindi fra di voi dovreste cooperare bene. Per considerare le questioni, non usate in modo eccessivo la mentalità della gente comune, avendo gli uni verso gli altri le mentalità delle persone comuni, e creando conflitti e discussioni che non dovrebbero accadere. Tutte queste cose dovrebbero dimostrare la larghezza di vedute, la gentilezza e la benevolenza dei discepoli della Dafa. Il suo interesse è il vostro, e il vostro interesse è il suo. Noi non parliamo "dell'unità" di cui parlano le persone comuni; quella è una forma superficiale, ed è forzata. Voi siete coltivatori, e siete ad un livello più elevato.” (Insegnamento della Fa alla Conferenza della Fa di Washington DC 2002, da Insegnamento della Fa nelle conferenze II)

Se collaboriamo attivamente l’uno con l’altro, se non ci concentriamo su di chi debba fare il lavoro e pensiamo prima ai bisogni degli altri, tutto potrà essere risolto più rapidamente. Voglio scusarmi sinceramente con i praticanti che sono stati coinvolti in questa faccenda, e ringraziarli per avermi aiutato a migliorare secondo la Fa.

Il Maestro ha detto:

“Nel corso di questi anni di coltivazione, siete passati attraverso tante vicissitudini, eppure molte persone hanno davvero agito malamente, commettendo continuamente ogni tipo di errore, ci si sono perfino abituati e non ci fanno più caso; anche quando arrivano le prove, non comprendono più dove stia il problema, dato che si sono abituati e le considerano cose di poco conto. Nella coltivazione, che cosa significa “senza omissioni”? Non ci sono cose insignificanti.” (Insegnamento della Fa alla Conferenza della Fa della zona occidentale degli Stati Uniti 2015)

Se riusciamo a pensare alle cose dal punto di vista della Fa quando le affrontiamo, e sappiamo che è una predisposizione del Maestro, ne comprenderemo il significato e le tratteremo come dovremmo. Le cose che facciamo ora diventeranno dei riferimenti per il futuro. Il modo corretto è cooperare, essere diligenti e pensare prima ai bisogni degli altri.