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La peste e il destino della dinastia Ming

24 Marzo 2020 |   Di Gu Jin

(Minghui.org) Nella storia cinese, la dinastia Ming (1368-1644 d.C.) era nota per i legami commerciali e culturali con l'occidente, per le sue commedie teatrali, la letteratura e la porcellana. Un fattore che contribuì al suo crollo fu una piaga durata 65 anni che scoppiò nel 1580 e devastò la dinastia fino alla sua scomparsa nel 1644.

La peste nella tarda dinastia Ming

Nel 1580, una pestilenza infestò più della metà delle famiglie di Datong (nell'odierna provincia dello Shanxi) e successivamente si diffuse a Pechino e nella Cina meridionale. Quando nel 1633 scoppiò di nuovo nella provincia dello Shanxi, molte persone fuggirono ma alcune famiglie non sopravvissero: un'altra impennata della pestilenza nel 1641, tre anni prima della fine della dinastia, sterminò gran parte della popolazione cinese.

Oltre alla peste, la dinastia Ming dovette affrontare ulteriori minacce, come le forze ribelli di Li Zicheng (noto anche come Dashing King). Per rompere l'assedio di 6 mesi di Li nel 1642, il governatore della città di Kaifeng ordinò di aprire le rive del fiume Giallo, provocando la morte di 300.000 persone, la maggioranza della popolazione di Kaifeng. Seguirono carestie e ulteriori piaghe.

La peste, tuttavia, sembrava contagiare solo le truppe della dinastia Ming e non i soldati di Li Zicheng o gli invasori Manchu, il che indicava ulteriormente il destino dei Ming.

Dopo aver contagiato la Cina per decenni e aver indebolito le forze della dinastia Ming, la peste diminuì nel 1644 dopo che i Manchu istituirono la dinastia Qing.

Le erbe medicinali di Wu Youxing

Uno dei medici più famosi nella lotta contro le piaghe della dinastia Ming fu Wu Youxing (1580-1660, noto anche come Wu Youke). Fece ampie ricerche sulle epidemie e scrisse il libro di Wenyi Lun (Studio sulla Pestilenza), nel 1642.

La medicina principale inventata da Wu per la peste chiamata dayuanyin, contribuiva a rafforzare il sistema immunitario dei pazienti e bilanciare i loro organi interni. Un film che parlava di Wu e della peste, intitolato Da Ming Jie (La caduta dei Ming), ha vinto il Golden Angel Award al Festival dei film cinesi americani nel 2013.

La medicina di Wu non curava tutti i pazienti. Solo coloro che seguivano il consiglio di recitare sinceramente i suoi versi taoisti prima di assumere la medicina recuperavano la loro salute.

Pestilenze nell'antico Impero romano

Allo stesso modo, ci sono state pestilenze anche in Occidente, come le tre grandi piaghe nell'Impero romano. Nerone iniziò a perseguitare i cristiani nel 64 d.C. e l'autunno seguente scoppiò una pestilenza a Roma che uccise 30.000 persone. Dopo che Marco Aurelio (121-180 d.C.) divenne Imperatore romano nel 161 d.C., fece un passo in avanti rispetto ai suoi predecessori nella persecuzione dei cristiani. La peste di Antonina scoppiò nel 165 e durò per 16 anni, uccidendo una media di 2.000 persone al giorno. La peste di Cipriano iniziò nel 250 d.C. e terminò nel 270, uccidendo fino a 5.000 persone al giorno solo a Roma.

La repressione del Cristianesimo fu conclusa ufficialmente nel 311 d.C. da Galerio e una maggiore tolleranza per i cristiani fu resa possibile dopo che Costantino il Grande emanò l'editto di Milano nel 313 d.C., ma il suo sovrano Licinio non riusciva ancora a tollerarli pienamente. Ne conseguì una guerra civile tra i due Imperatori.

Il simbolo Chi Rho di Costantino il Grande

Durante la guerra, Costantino ricevette il suggerimento in sogno, di dare alle sue truppe il simbolo del Chi (Χ) attraversato da Rho (ρ), che rappresentava le prime due lettere della parola greca Χριστός (Cristo). Sconfisse Licinio e l'Impero romano fu nuovamente unito nel 324 d.C..

Osservazione

La storia di Costantino e la storia del medico Wu hanno una cosa in comune: coloro che credevano nei sentori del divino sarebbero stati protetti e benedetti. Il primo ha vinto la battaglia e ha adempiuto alla sua missione di porre fine alla persecuzione religiosa, mentre il secondo è stato in grado di curare i pazienti che credevano e recitavano i suoi versi taoisti.