(Minghui.org) Tra gennaio e l'inizio di aprile di quest’anno altri diciassette praticanti del Falun Gong hanno perso la vita a causa della persecuzione della loro fede.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza perseguitata dal regime comunista cinese a partire dal luglio 1999.

Sei praticanti sono morti a causa di torture e abusi subiti durante la detenzione, mentre gli altri undici sono deceduti dopo essere stati rilasciati dalla prigione o a causa delle intense molestie da parte della polizia.

Le morti sono avvenute in sette province diverse: otto nel Liaoning, due rispettivamente nello Heilongjiang, nello Hunan e nello Henan e una nello Jilin, nel Sichuan e nel Guangdong.

I praticanti, tra cui nove donne, provenivano da ogni ceto sociale e comprendevano un insegnante di musica, un ex medico militare, un preside in pensione ed un ingegnere aeronautico. Tre praticanti avevano circa quarant’anni, dieci avevano tra i cinquanta ed i sessant’anni e tre tra i settanta e gli ottant’anni; l'età di uno dei defunti non è nota.

È stato confermato che, ad oggi 17 aprile 2020, 4.408 praticanti del Falun Gong hanno perso la vita a causa della persecuzione da parte del regime comunista. Siccome è difficile ottenere informazioni dalla Cina, si stima che il numero effettivo possa essere molto più alto.

Decessi avvenuti durante la detenzione

Liaoning: settantottenne ex preside di scuola in pensione, muore in prigione mentre stava scontando una pena per via della sua fede

A metà gennaio scorso, Li Guirong, preside in pensione della scuola elementare di Shenyang nel Liaoning, è deceduta all’età di settantotto anni, nella prigione femminile del Liaoning, poche settimane prima della fine della pena di cinque anni subìta per aver praticato il Falun Gong.

Li è stata arrestata il 7 febbraio 2015, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong e condannata a cinque anni dal tribunale distrettuale di Hunnan il 24 giugno 2015.

L'ultimo arresto della signora Li è avvenuto soltanto quindici mesi dopo aver finito di scontare un’altra pena detentiva di sette anni per via della sua fede.

Jilin: Donna imprigionata muore improvvisamente e la sua famiglia sospetta che abbia subito violenze

Xiao Yongfen è deceduta improvvisamente il 31 gennaio scorso, all’età di sessantaquattro anni, mentre stava scontando una condanna di sette anni nella prigione femminile dello Jilin, per via della sua fede nel Falun Gong.

La signora Xiao Yongfen

Il 31 gennaio i suoi familiari hanno ricevuto una telefonata dal carcere, intorno alle ore 16, nel corso della quale è stato detto loro che Xiao era caduta mentre faceva la doccia. La persona al telefono ha detto che l’avevano sottoposta a cure di emergenza in prigione, mentre aspettavano l'arrivo di un'ambulanza.

Dieci minuti dopo, un dipendente della prigione ha richiamato la famiglia di Xiao dicendo che era deceduta mentre la portavano in ospedale. Il suo corpo è stato cremato il 1° febbraio.

La famiglia di Xiao sospetta che abbia subito abusi in prigione, lì dove molti praticanti del Falun Gong sono diventati disabili o sono deceduti dopo essere stati sottoposti a varie forme di maltrattamenti, tra cui percosse, privazione del sonno e scosse elettriche.

Secondo quanto riferito, Zhang Zhencai è deceduto per "cancro" in prigione

Zhang Zhencai, della contea di Heishan nel Liaoning, è deceduto il 7 febbraio durante il corso di una detenzione che durava da ventitré mesi.

Il praticante e sua moglie Zhang Lianrong sono stati arrestati il 4 luglio dell’anno scorso per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong e sono stati condannati rispettivamente a ventitré e ventisei mesi dal tribunale di Heishan.

Zhang Zhencai è stato imprigionato a Dalian, nel Liaoning. Il 23 gennaio scorso una guardia carceraria ha chiamato i suoi familiari per dire loro che gli era stato diagnosticato un tumore al pancreas. Due settimane dopo, li hanno richiamati per comunicarne il decesso. Il nome della prigione ed ulteriori dettagli sulla sua morte rimangono da indagare.

Sua moglie è ancora imprigionata nel carcere femminile di Masanjia nel Liaoning.

Liaoning: Negata la condizionale ad un ingegnere aeronautico in condizioni critiche; muore in prigione

Hu Lin di Shenyang, nel Liaoning, è morto il 16 febbraio scorso, durante una detenzione di due anni per via della pratica del Falun Gong.

Il sig. Hu Lin

Hu è stato arrestato il 23 maggio dello scorso anno per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Dopo essere stato inviato al centro di detenzione della contea di Faku, ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione. É stato legato ad un letto in posizione “dell’aquila spalancata” e alimentato forzatamente. Le guardie hanno lasciato il tubo di alimentazione nello stomaco per aumentare la sua sofferenza.

Il 20 giugno dell’anno scorso Hu è stato condannato a due anni dal tribunale della contea di Faku ed inviato alla prigione di Kangjiashan il 30 ottobre.

Nonostante fosse emaciato, non avesse alcuna sensibilità alle gambe e avesse sofferto per un malore ad un organo interno, le autorità della prigione gli hanno negato la libertà vigilata per motivi di salute perché ha gridato «La Falun Dafa è buona», dopo essere stato portato nella prigione di Kangjiashan. Le guardie carcerarie hanno detto che non lo avrebbero rilasciato «neanche se fosse morto».

La sera del 14 febbraio di quest’anno, la prigione ha chiamato il fratello maggiore di Hu Lin, Hu Shuang, e gli ha detto che suo fratello era stato portato in ospedale per cure di emergenza. È deceduto due giorni dopo.

Liaoning: Muore in carcere tre mesi dopo essere stato arrestato per la sua fede

Yu Yongman, sessantacinquenne residente a Liaonyang, nel Liaoning, è deceduto nel centro di detenzione di Liaoyang il 23 febbraio scorso. I funzionari hanno affermato che la causa della morte è stata "una malattia improvvisa", ma un'autopsia ha indicato che aveva una costola rotta e lesioni ai polmoni.

Yu, che era un dipendente della compagnia petrolchimica di Liaoyang, è stato arrestato il 15 novembre dell’anno scorso mentre leggeva i libri del Falun Gong con molti altri residenti locali. Le autorità l’hanno accusato di aver installato parabole satellitari per ricevere segnali da NTD, una stazione televisiva con sede all'estero nota per aver segnalato informazioni non censurate sulla Cina.

Signor Yu Yongman

Liaoning: Muore sei mesi dopo essere stato imprigionato per la sua fede

Zou Liming residente a Panjin nel Liaoning, è deceduto l'8 marzo, sei mesi dopo essere stato imprigionato per aver praticato il Falun Gong.

Nel 2015 Zou era stato condannato a due anni e mezzo di prigione per aver chiarito la verità alla gente, nonostante fosse stato esonerato dalla pena carceraria a causa delle sue condizioni fisiche.

Nel settembre dell’anno scorso, le autorità hanno ricondotto Zou nella prigione di Nanshan nella città di Jinzhou e poi, a novembre, l’hanno trasferito nella prigione di Dalian. Alla sua famiglia non è stato permesso di fargli visita.

Il 7 febbraio scorso i suoi familiari hanno ricevuto una telefonata dalla prigione di Dalian che li informava che Zou era caduto in coma ed era stato mandato in ospedale. La prigione non ha fornito dettagli sulla causa del coma.

Il signor Zou è deceduto un mese dopo all’età di sessantasei anni.

Decessi dovuti a torture in custodia o molestie

Hunan: Donna imprigionata per la sua fede muore di cancro

Fan Wenxiu è deceduta per cancro il 21 gennaio scorso, due anni dopo essere stata rilasciata in libertà condizionale ed aver scontato la condanna inflitta per la sua fede. Aveva cinquantatré anni.

La signora Fan Wenxiu in ospedale

Fan, residente a Yueyang nello Hunan, è stata arrestata il 1° settembre 2017 per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong ed in seguito è stata condannata a tre anni e mezzo di carcere e multata di 5.000 yuan (circa 647 euro).

È stata sottoposta ad un intenso lavaggio del cervello nella prigione femminile di Changsha, con l'obiettivo di costringerla a rinunciare alla sua fede. Il suo tumore, che era guarito praticando il Falun Gong, si è ripresentato a causa della pressione mentale subìta, ha inoltre sofferto per una perforazione del colon.

Fan è stata sottoposta ad intervento chirurgico il 27 luglio 2018 per un tumore alle ovaie e soltanto allora la prigione ha approvato la sua libertà condizionale.

Di tanto in tanto la polizia la molestava ancora a casa, così la sua salute ha continuato a peggiorare ed è deceduta in un ospedale locale il 21 gennaio scorso.

Heilongjiang: Uomo muore dopo 12 anni di prigione e successive molestie

Li Huifeng è deceduto il 28 gennaio scorso, all’età di quarantotto anni, otto giorni dopo aver avuto un ictus a causa della pressione mentale causata dalla persecuzione del Falun Gong.

Li, residente a Qiqihar nello Heilongjiang, ha scontato dodici anni di carcere per essersi rifiutato di rinunciare alla sua fede. In prigione è stato sottoposto a vari tipi di tortura, tra cui stiramenti estremi, scosse elettriche e pestaggi selvaggi.

Dopo il suo rilascio avvenuto nel gennaio 2013, la polizia l’ha costantemente molestato. Anche dopo essersi trasferito in altre città per evitare la persecuzione, la polizia è sempre riuscita a trovarlo e talvolta ha molestato anche la sua famiglia.

Nell’ottobre dello scorso anno, prima del settantesimo anniversario della fondazione del regime comunista, la polizia ha molestato Li al lavoro, provocandogli una sensazione di angoscia profonda. Il 20 gennaio scorso ha avuto un ictus ed è morto otto giorni dopo.

Liaoning: Donna imprigionata e poi rilasciata in stato vegetativo, muore un anno e mezzo dopo

Wu Xiufang, di Fuxin nel Liaoning, è deceduta l'8 febbraio scorso, all’età di sessantaquattro anni, due anni dopo essere stata rilasciata dalla prigione in stato vegetativo.

Wu è stata arrestata il 18 agosto 2015, mentre pubblicava materiale informativo sul Falun Gong. È stata condannata a tre anni e, nel giugno 2016, condotta nel carcere femminile di Liaoning.

A causa dei maltrattamenti da parte delle guardie carcerarie, Wu ha avuto un ictus emorragico, ha perso completamente la mobilità ed è stata mantenuta in vita con un sondino.

Nonostante le sue condizioni, la prigione l’ha comunque costretta a scontare la sua pena per tre anni interi. Il 19 agosto 2018, quando è stata rilasciata, era caduta in stato vegetativo.

Sua figlia l'ha portata in ospedale, ma le hanno detto che non potevano fare molto per aiutarla.

Poiché la pensione di Wu è stata sospesa a causa della persecuzione, sua figlia e suo genero hanno faticato a coprire le spese mediche ed a prendersi cura di lei, nonostante entrambi lavorassero a tempo pieno.

Sichuan: Un’insegnante di musica è la terza della sua famiglia a perdere la vita a causa della persecuzione del Falun Gong

Dopo aver perso marito e madre a causa della persecuzione del Falun Gong, Chen Jiazhu di Mianyang nello Sichuan, ha subito un altro colpo quando sua figlia è morta l'11 febbraio scorso, anch’essa a causa della persecuzione.

La figlia di Chen, Zhang Yan, insegnante di musica, negli ultimi due decenni è stata ripetutamente arrestata. Per via della sua fede ha scontato un anno di lavori forzati e cinque anni di prigione.

La guardia una volta ha immobilizzato Zhang dentro una cella e l’ha costretta a stare in piedi con le braccia contro il muro per dodici ore al giorno. A causa della tensione fisica le sue dita si sono deformate ma, nonostante ciò, era ancora costretta a svolgere lavori intensi, come selezionare crini di maiale per fare spazzole oppure il confezionamento di medicine.

Se durante il giorno in fabbrica non finiva il suo lavoro, Zhang era costretta a rimanere immobile fino all'una del giorno successivo. Ogni notte doveva copiare le regole della prigione e così facendo poteva dormire soltanto da due a quattro ore a notte; se rifiutava di farlo non la lasciavano dormire. Non potendo riposare correttamente, Zhang soffriva di vertigini croniche, dolore toracico, gonfiore, intorpidimento, deterioramento della vista ed ipertensione.

Quando, nel dicembre 2012, Zhang è stata rilasciata dopo cinque anni di torture, le sue dita erano così ferite e deformate che non poteva più suonare il pianoforte, né insegnare musica. Gli agenti dell'ufficio 610 di Mianyang hanno continuato a molestarla, così ha dovuto allontanarsi da casa per evitare ulteriori persecuzioni.

Anni di torture ed incarcerazioni e la paura di essere nuovamente arrestata hanno messo a dura prova la salute mentale e fisica di Zhang che è deceduta l'11 febbraio scorso all'età di quarantasei anni.

Liaoning: Ex medico militare muore dopo 14 anni di prigione per aver sostenuto la propria fede

Zhao Chenglin, un medico militare in pensione di Benxi nel Liaoning, è deceduto il 15 febbraio scorso, dopo aver avuto per due anni problemi di salute dovuti a quattordici anni di prigione e torture. Aveva 58 anni.

Negli ultimi due decenni, siccome non rinunciava alla sua fede, Zhao è stato licenziato dal suo posto nell'esercito e ripetutamente arrestato e detenuto. Ha scontato un anno in un campo di lavoro e due pene detentive di nove e quattro anni.

Il campo di lavoro e le guardie carcerarie hanno picchiato selvaggiamente Zhao, causandogli ferite alla testa e agli organi interni. Durante l’alimentazione forzata ha perso diversi denti, la sua testa era sfigurata ed i suoi glutei avevano sviluppato piaghe infette a causa degli abusi.

Una volta le guardie l’hanno appeso per i polsi in una stanza buia per diversi giorni, con i piedi divisi dalle catene. È svenuto diverse volte per il dolore.

Dopo oltre un mese di torture, Zhao ha sviluppato ferite infette alle gambe e ha riportato lesioni interne. Le guardie gli hanno rifiutato le cure mediche e lo hanno tenuto in isolamento.

Come altra forma di tortura, le guardie gli hanno legato gli arti e lo hanno sospeso in aria, causando notevoli danni a polsi e caviglie.

Rievocazione della tortura: letto di stiramento

Liaoning: donna muore dopo essere rimasta incapacitata dopo sette anni in prigione per la sua fede

Lin Guizhi di Chaoyang nel Liaoning, è deceduta il 20 febbraio scorso dopo aver subito anni di persecuzione per via della sua fede nel Falun Gong.

La signora Lin Guizhi

Nel gennaio 2004 Lin, a causa della sua fede solida, venne condannata a sette anni da scontare nella prigione femminile del Liaoning. Le guardie della prigione, dopo che la videro fare gli esercizi del Falun Gong, la picchiarono fratturandole una caviglia. Anche se versava in condizioni critiche a causa dei continui abusi, le autorità si rifiutarono di rilasciarla.

Le autorità carcerarie iniettavano droghe tossiche nel cibo della signora Lin, provocandole spesso uno stato delirante. Il 9 settembre 2009, durante una visita da parte di suo marito, perse improvvisamente conoscenza per cinque minuti. Una guardia gli disse che a volte perdeva conoscenza per mezz'ora e sveniva dalle sei alle sette volte al giorno.

Lin scontò la condanna e non ricevette mai cure mediche. Le sue condizioni non migliorarono mai e, anche dopo essere stata liberata, rimase mentalmente instabile e fisicamente disabile. Quando è deceduta aveva soltanto cinquantotto anni.

Heilongjiang: Muore sette anni dopo aver scontato una pena di undici anni per la sua fede

Shang Guimin di Harbin, provincia dello Heilongjiang, è deceduto il 29 febbraio scorso, sette anni dopo aver scontato la sua condanna a più di undici anni di carcere per la sua fede.

Shang venne arrestato il 26 aprile 2002. Alla fine di settembre 2002 fu segretamente condannato a quattordici anni da scontare nella prigione di Jiamusi. Spesso veniva picchiato e messo in isolamento perché rifiutava di rinunciare al Falun Gong. Le guardie a volte gli toglievano i vestiti e lo costringevano a dormire sul pavimento di cemento con una temperatura esterna di quasi -29 °C.

Shang, dopo essere stato rilasciato all’inizio di novembre 2013, versava in cattive condizioni di salute, non si è mai completamente ripreso ed è deceduto il 29 febbraio scorso. Aveva cinquantacinque anni.

Hunan: Donna imprigionata per dieci anni muore due anni dopo il rilascio

Xiao Meijun di Hengyang, provincia dello Hunan, è deceduta il 2 marzo scorso, all’età di settantadue anni, dopo aver subito anni di persecuzioni, inclusa la detenzione, per via della sua fede nel Falun Gong.

Xiao, ex addetta al trasporto di alimenti, ha scontato due pene detentive per un totale di dieci anni. Nella prigione femminile dello Hunan, le detenute venivano istigate dalle guardie a picchiarla e ad attaccarla verbalmente. Non le permettevano di parlare con le altre detenute e spesso la costringevano a stare in piedi o a sedersi per periodi di tempo prolungati senza potersi muovere. A volte le veniva negato l'uso del bagno e doveva farsela addosso.

Le guardie una volta hanno ordinato alle detenute di iniettare a Xiao droghe sconosciute, dopodiché è caduta in coma e ha dovuto essere rianimata in ospedale.

Dopo anni di persecuzioni, Xiao è diventata disabile e non è più stata in grado di camminare autonomamente. Le sue mani tremavano involontariamente e la maggior parte dei suoi denti sono caduti durante le sessioni di alimentazione forzata.

Xiao, dopo essere stata rilasciata il 18 maggio 2018, non si è mai ripresa. È deceduta il 2 marzo scorso.

Henan: Tre fratelli e il loro padre deceduti a causa della persecuzione della loro fede

Una madre di Sanmenxia nello Henan, ha ricevuto un altro duro colpo quando suo figlio minore, Chen Xiaomin, è deceduto il 10 marzo scorso, meno di due mesi dopo essere stato rilasciato dal carcere in cui era imprigionato con l’accusa di aver praticato il Falun Gong.

Dopo che il regime comunista ebbe ordinato la persecuzione del Falun Gong, Chen Xiaomin e due dei suoi tre fratelli hanno sempre rifiutato di rinunciare alla loro fede, per questo motivo sono stati ripetutamente arrestati, detenuti e torturati.

Il padre morì nel 2001, dopo aver sopportato uno stress tremendo mentre lottava per la liberazione dei suoi figli che erano stati arrestati a Pechino per aver fatto appello per il diritto di praticare il Falun Gong.

Il fratello maggiore di Chen Xiaomin, Chen Yuemin, morì il 26 aprile 2011. Fu torturato e gli vennero iniettate droghe sconosciute mentre stava scontando un mandato di cinque anni nella prigione di Xinmi per via della sua fede. Al suo rilascio era paralizzato e spesso accusava un forte mal di schiena, ma la polizia ha continuato a molestarlo fino ai suoi ultimi giorni. Quando è deceduto aveva quarantotto anni.

Chen Xiaomin e il suo secondo fratello, Chen Shaomin, sono stati arrestati, rispettivamente, il 6 ed il 7 giugno 2016 sul posto di lavoro e sono stati tenuti in isolamento per più di un anno nel centro di detenzione di Sanmenxia.

Nel luglio 2017 le autorità hanno condannato segretamente i fratelli alla detenzione nel carcere di Xinmi, ma l’entità della pena è tuttora sconosciuta. Secondo il racconto di un praticante del Falun Gong che ha scontato una condanna nella stessa prigione, i fratelli sono stati gravemente torturati per non aver rinunciato alla loro fede.

Chen Shaomin è stato rilasciato per motivi di salute nel 2018; soffriva di numerosi problemi di salute e aveva perso completamente la capacità di prendersi cura di se stesso. È deceduto il 14 maggio dell’anno scorso. Al momento del decesso i suoi polmoni risultavano completamente deteriorati.

Chen Xiaomin è stato rilasciato il 18 gennaio scorso. Era in condizioni critiche, emaciato e incapace di mangiare. È deceduto il 10 marzo scorso all’età di cinquantuno anni.

Henan: Donna di ottant’anni muore di infarto a causa delle molestie subite per via della sua fede

Sima Shufen di Luoyang nello Henan, è stata arrestata il 13 dicembre dell’anno scorso. La polizia ha saccheggiato la sua casa ed ha confiscato i libri del Falun Gong, il computer e la stampante. Sebbene sia stata rilasciata poco dopo, la polizia ha minacciato di mandarla in prigione se non avesse rinunciato al Falun Gong.

Il 27 febbraio scorso un gruppo di ufficiali in borghese si è presentato a casa di Sima per filmare e perquisire la sua abitazione.

A marzo il direttore del comitato residenziale locale ha usato l'epidemia come scusa per impedirle di uscire; doveva riferire loro ogni volta che usciva a fare la spesa e doveva rientrare entro un certo tempo. Gli ufficiali, prima di lasciarla rientrare a casa, controllavano gli oggetti che aveva acquistato.

Il saccheggio della casa e le continue molestie hanno profondamente traumatizzato la praticante che a metà marzo ha subito un attacco di cuore ed il 25 marzo scorso è deceduta all'età di ottanta anni.

Donna soffre di ricadute di tubercolosi durante la detenzione per via della sua fede e muore

dopo la minaccia del tribunale di confiscare la sua casa

Wu Peiwen è guarita dalla tubercolosi praticando il Falun Gong, ma la malattia si è ripresentata dopo il suo arresto ordinato perché lei non voleva rinunciare alla sua fede. Le sue condizioni sono peggiorate durante la detenzione. Le autorità hanno continuato a molestarla e hanno persino minacciato di confiscare la sua casa dopo la sua liberazione. È deceduta il 4 aprile 2020, all'età di cinquantacinque anni.

Wu, residente a Shantou nel Guangdong, è stata arrestata il 28 novembre 2018, mentre studiava gli insegnamenti del Falun Gong a casa.

Le guardie del centro di detenzione hanno costretto Wu a svolgere ogni giorno lavori faticosi continuando progressivamente ad aumentare il suo carico di lavoro e, quando non riusciva ad ultimare il lavoro, la punivano ordinandole di pulire il bagno. La sua salute è peggiorata a causa dell'esaurimento fisico e dello stress mentale a cui era sottoposta.

Il 22 maggio dell’anno scorso, quando Wu è comparsa dinanzi al tribunale distrettuale di Jinping, continuava a tossire sangue. Il giudice ha spesso interrotto il suo avvocato che stava tentando di presentare un appello di non colpevolezza e l’ha condannata ad un anno di prigione.

Quando Wu è tornata a casa il 27 ottobre dell’anno scorso, la polizia ha installato telecamere di sorveglianza nella sua abitazione allo scopo di monitorarla. Anche i membri del personale del comitato residenziale locale la molestavano costantemente.

Il 25 marzo di quest’anno un membro del personale della corte d’appello di Shantou ha chiamato suo marito e gli ha intimato di pagare una multa di 2.000 yuan (circa 259 euro) ma, quando ha rifiutato, il personale del tribunale ha minacciato di confiscare la loro casa e metterla all'asta.

Questo incidente ha esercitato un'enorme pressione mentale sulla praticante, causando un rapido peggioramento delle sue condizioni. È deceduta il 4 aprile, dieci giorni dopo le intimidazioni del tribunale.

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