(Minghui.org) Un uomo di 74 anni è deceduto in carcere mentre stava scontando una condanna di un anno e mezzo inflittagli per via della sua fede nel Falun Gong, una disciplina che coltiva corpo e mente perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Li Rongfeng

Li Rongfeng, di Shantou, provincia del Guangdong, è stato arrestato l'8 luglio dello scorso anno; un gruppo di quattordici agenti ha perquisito sia la sua casa che quella di sua figlia ed ha confiscato alcuni dei suoi materiali del Falun Gong, quindi l’ha condotto al centro di detenzione del distretto di Chaoyang.

Il tribunale distrettuale di Chaoyang l’ha accusato di “utilizzo di un culto per minare l'applicazione della legge”, un pretesto standard usato dalle autorità cinesi per incastrare i praticanti del Falun Gong. Alla fine dello scorso anno, è stato condannato ad un anno e mezzo di carcere.

Li, agli inizi della sua detenzione nel giugno scorso, ha iniziato uno sciopero della fame. Suo figlio, sua moglie ed altri membri della famiglia sono stati incaricati dal centro di detenzione di convincerlo a mangiare, ma lui si è rifiutato di obbedire. Una guardia ha affermato che Li aveva firmato una dichiarazione di “esonero di responsabilità” e che il centro di detenzione non sarebbe stato responsabile per lui se gli fosse successo qualcosa. Non è chiaro se la dichiarazione fosse vera.

Li, visto il peggiorare delle sue condizioni fisiche, il 17 giugno è stato inviato in ospedale nel reparto di rianimazione. Intorno alle diciotto del 20 giugno il personale del centro di detenzione ha informato i suoi familiari di recarsi in ospedale, ma quando sono arrivati in ospedale, intorno alle diciannove, è stato detto loro che era deceduto un’ora prima.

Li ha conosciuto il Falun Gong nel 2012; si è avvicinato a questa pratica con l’intento di curare la sua insonnia ed inoltre, dopo aver iniziato a praticare, è diventato più calmo e tranquillo, così la relazione con sua moglie, che era tesa da molto tempo, è migliorata.