(Minghui.org) Una cinquantaseienne ex impiegata di una fabbrica di cemento è perseguitata per via della sua fede nel Falun Gong, una disciplina per la coltivazione di mente e corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 18 maggio scorso la polizia del distretto di Fanyu della città di Guangzhou, provincia del Guangdong, ha inviato agenti in quattro auto per arrestare Liu Jinhuan che da allora è detenuta nel carcere di Fanyu. Successivamente, il 16 giugno, la Procura del distretto ha approvato il suo arresto.

Nel 1996 Liu ha iniziato la pratica del Falun Gong e nel breve tempo di tre mesi le sue emicranie, i capogiri ed i dolori reumatici alle articolazioni sono scomparsi. Tre anni dopo il regime comunista ha ordinato la persecuzione del Falun Gong e la sua vita e quella della sua famiglia sono state messe sottosopra.

Il 23 luglio del 1999 la polizia ha iniziato a molestarla, facendole pressione affinché apparisse in TV per fare una dichiarazione pubblica di rinuncia al Falun Gong e, siccome si è rifiutata di obbedire, la polizia ha continuato a molestarla ed ha iniziato a monitorare lei e le sue telefonate ogni giorno. In tutti questi anni la sua famiglia ha vissuto nella paura.

A metà dicembre del 1999 è stata arrestata mentre era fuori casa ed è stata detenuta per quindici giorni nel centro di Shawan. Quando la polizia le ha ordinato di fornire informazioni riguardanti altri praticanti, lei si è rifiutata di obbedire.

Dal dicembre del 2000 ha trascorso due anni nel campo di lavoro forzato di Chatou ed è stata licenziata dalla fabbrica di cemento dove lavorava.

Nel marzo del 2003 gli agenti dell’ufficio 610 (un'agenzia extralegale creata appositamente per perseguitare i praticanti del Falun Gong) ed il personale del comitato residenziale hanno fatto irruzione nell’abitazione di Liu. Lei non era in casa, così hanno distrutto i suoi mobili ed hanno confiscato i suoi libri ed il materiale del Falun Gong. L'ufficio 610 ha anche ordinato agli agenti in borghese di rimanere fuori per monitorare la situazione.

Non appena Liu è tornata a casa, è stata arrestata. In seguito la polizia l'ha condotta al centro di lavaggio del cervello della città di Guangzhou, dove è stata trattenuta per nove mesi.

Dopo il suo rilascio i membri della polizia e del comitato residenziale hanno continuato a molestarla nel suo appartamento e tramite telefonate.

Nel gennaio del 2006, quando si è recata nella sua città natale per partecipare al funerale di suo padre, la polizia ha saccheggiato nuovamente la sua abitazione.