(Minghui.org) Li Zhanjin, ingegnere in pensione di Pechino, è stata tenuta in isolamento per oltre nove mesi per via della sua fede nel Falun Gong. Attualmente il centro di detenzione del distretto di Haidian non consente alla sua famiglia di farle visita o chiamarla, ma soltanto di inviarle indumenti e denaro.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora Li Zhanjin, settantaduenne, è un ingegnere in pensione della compagnia Qingniao, affiliata all'università di Pechino. Li è stata arrestata il 29 settembre dell’anno scorso. Gli ufficiali, dopo il suo arresto, hanno saccheggiato la sua abitazione, sequestrandole i libri del Falun Gong e il computer che conteneva il video del suo arresto.

Li ha conosciuto il Falun Gong nel 1996 e da allora vive secondo i suoi principidi "Verità, Compassione, Tolleranza", grazie ai quali gode di buona salute.

Dopo che il regime comunista ha lanciato la persecuzione sul Falun Gong il 20 luglio 1999, Li è stata arrestata per due giorni mentre era in viaggio per fare appello al governo cinese per tutelare il diritto di praticare la sua fede. In quell’occasione, durante il suo arresto, è stata tenuta in custodia fino a mezzogiorno del giorno successivo. Nei successivi 12 mesi è stata arrestata per altre quattro volte, rispettivamente il 26 dicembre, il 13 aprile, il 17 aprile ed il 19 luglio, tutte detenzioni brevi.

In seguito nel gennaio 2001, dopo aver fatto visita ad un altro praticante, Li è stata nuovamente arrestata ed il 26 marzo è stata inviata al campo di lavoro forzato della contea di Daxing, dove è stata sottoposta per un mese al lavaggio del cervello. In seguito è riuscita a fuggire dal campo e si è nascosta, ma nell’ottobre 2001 è stata riportata in custodia per essere poi nuovamente incarcerata per un anno e mezzo nel campo di lavoro forzato femminile di Pechino.

In seguito Li è stata nuovamente arrestata il 29 dicembre 2009, questa volta è stata mandata nel centro di detenzione del distretto di Haidian, dove è rimasta per quasi quattordici mesi. In quel periodo le guardie non permettevano alla sua famiglia di farle visita e la costringevano a sedersi su un piccolo sgabello dove doveva rimanere immobile per molte ore ogni giorno. A causa delle torture subite il suo stato mentale è divenuto instabile, la sua vista si è abbassata ed ha perso i denti.

Nel luglio 2010, dopo un'udienza, il tribunale del distretto di Haidian l’ha condannata a tre anni. Li ha scontato la sua detenzione nella prigione femminile di Pechino a partire dal 14 marzo 2011 ed è stata rilasciata il 28 dicembre 2012.

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