(Minghui.org) Un residente della città di Qufu, della provincia dello Shandong, è detenuto in isolamento dal 29 luglio scorso, dopo esser stato denunciato per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong, una pratica di meditazione per il benessere fisico e mentale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Nel pomeriggio la polizia ha saccheggiato l’abitazione di Kong Lingpo, confiscandogli i libri del Falun Gong, il videoregistratore, l'audioregistratore, i dischi, il cellulare e altri oggetti. Anche la moglie è stata arrestata e portata alla stazione di polizia del Xiaoxue.

Poiché la donna non aveva con sé il cellulare quando la polizia le ha chiesto di poterlo controllare, alcuni agenti e funzionari del villaggio sono ritornati a casa sua per cercarlo ma non l'hanno trovato.

La polizia allora ha poi preso di mira anche la nuora di Kong, che insieme al marito e ai due figli, vive con i suoceri. Notando che la donna teneva in braccio il suo bambino di un mese, la polizia ha afferrato l’altro figlio di dieci anni, infilandolo nell’auto di servizio e ordinandogli di dire loro la direzione per la casa dello zio (il figlio minore di Kong). Il ragazzino è rimasto molto traumatizzato dall'esperienza. Non è chiaro se la polizia alla fine abbia trovato il cellulare in casa del figlio minore.

La moglie si è rifiutata di rispondere alle domande della polizia, e più tardi in giornata è stata rilasciata.

Il giorno dopo la polizia ha trasferito l’uomo al centro di detenzione della contea del Sishui e il 7 agosto è stato confermato il suo arresto.

Quando la moglie si è recata alla stazione di polizia per chiedere il suo rilascio, gli agenti le hanno chiesto di costituirsi, minacciandola di arrestarla in futuro. Inoltre hanno poi ordinato alla sicurezza di non farla più entrare.

Anche la famiglia di Kong si è recata al centro di detenzione per fargli visita, e all'ufficio d’appello locale per chiedere giustizia, ma senza successo. Sono molto preoccupati per lui.