(Minghui.org) Dopo che il governo degli Stati Uniti ha annunciato sanzioni per frenare il Partito Comunista Cinese (PCC), a Shanghai è stato reso noto un elenco di quasi due milioni di membri del PCC. Tra loro ce ne sono 75 che lavorano direttamente nell’Ufficio 610 a diversi livelli. La maggior parte è associata alla soppressione del Falun Gong, come documentato su Minghui.org.

Shanghai ha circa 26 milioni di persone nella sua area metropolitana, ed è conosciuta come un centro globale della finanza, della ricerca, della tecnologia e dei trasporti. Precisamente nella città ci sono 1.957.239 membri del PCC.

Dalle informazioni rese note ci sono quasi due milioni di membri del PCC, tra queste settantacinque lavorano nel sistema dell'Ufficio 610. Alcune informazioni personali vengono nascoste per motivi di privacy

Ruolo critico dell'Ufficio 610 nella repressione del Falun Gong

L’ex leader del PCC Jiang Zemin, ha fondato l'organizzazione extralegale chiamata “Ufficio 610”, l’espressione prende spunto dalla sua data di costituzione, il 10 giugno 1999. Jiang, il 20 luglio dello stesso anno, ha lanciato una campagna nazionale contro il Falun Gong, una pratica di meditazione basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza, con circa 100 milioni di praticanti.

Ha operato sotto il Comitato degli Affari Politici e Legali (PLAC) all’interno del PCC, l'Ufficio 610 si è dedicato interamente alla persecuzione del Falun Gong.

A livello di governo centrale, è composto dal “Leadership Team 610” e da funzionari subordinati. Li Lanqing, primo capo della leadership (1999-2002), è stato Vicepremier e membro del Politburo del PCC. I vicecapi erano Luo Gan, allora Segretario del PLAC centrale, e Ding Guangen, allora capo del Dipartimento di Propaganda del PCC.

Con un profondo legame con il principale organo decisionale del PCC, il Politburo, il PLAC, e il Dipartimento di Propaganda, l'Ufficio 610 ha mobilitato l'intero apparato statale per sopprimere il Falun Gong. In questa organizzazione è inclusa: La polizia, le procure, i tribunali, il sistema giudiziario, i militari, la polizia armata, le agenzie di spionaggio, gli affari esteri, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, i mezzi di informazione e i dipartimenti di propaganda.

Più specificamente, questo Ufficio ha pianificato, dispiegato, portato avanti e monitorato direttamente le politiche atte alla persecuzione. Molti ordini segreti di Jiang, furono trasmessi attraverso il siffatto sistema e implementati a tutti i livelli, come le sue direttive mirate a rovinare la reputazione dei praticanti, rovinarli finanziariamente e distruggerli fisicamente. Senza tralasciare altre importanti vessazioni, come “Cremare i corpi direttamente senza controllo delle identità, o picchiarli sino alla morte per farlo poi apparire come un suicidio”.

Le informazioni raccolte da Minghui.org, mostrano che oltre 4.000 praticanti del Falun Gong hanno perso la vita negli ultimi ventun anni, a causa della persecuzione diretta dal sistema. Molte prove, inoltre indicano che l'Ufficio 610 ha partecipato direttamente al prelievo forzato di organi sui praticanti.

Crimini dell’Ufficio 610 di Shanghai

Essendo una delle città più grandi del mondo, Shanghai, ha promosso un’immagine di sé stessa affascinante. Ma sotto la superficie immacolata ci sono gravi violazioni dei diritti umani, inclusa la persecuzione del Falun Gong. In sostanza, gli eventi come l'Expo mondiale di Shanghai e le Olimpiadi, hanno fornito ai funzionari governativi molti pretesti per sopprimere i praticanti.

La città, inoltre è una roccaforte di Jiang Zemin e dei suoi seguaci. La prigione di Tilanqiao, la prigione femminile di Shanghai, la terza lampada da lavoro di Shanghai, e il centro di lavaggio del cervello di Qingpu, sono le strutture in cui le praticanti vengono maltrattate più duramente.

Anche Cui Tiejun, direttore dell'ufficio 610 del distretto di Xuhui, è sulla lista. Dopo essere stato nominato nel giugno 2004, ha pianificato ed eseguito la repressione nella regione. Di tanto in tanto, ha anche organizzato alcuni "forum" per incitare l’abominio contro i praticanti.

L’Ufficio 610 di Shanghai è il sistema centrale di queste attività nella regione. Jiang Qizhen, Xu Xianhe, Cao Qiujian, Ye Luhua, e alcuni altri funzionari sono i principali responsabili. Ha filiali in tutti i distretti e contee subordinate, nonché in città e villaggi di livello inferiore. Hanno organizzato molte attività per spingere l’opinione pubblica contro i praticanti, per rafforzare la persecuzione.

Shen Chao e Yu Jianping, direttore e vicedirettore dell'Ufficio 610 della contea di Chongming, hanno costretto tutti i tricicli del territorio a riportare sulle copertine le parole “Promuovere la scienza e opporsi ai culti”. Dopo che il praticante del Falun Gong, Jiang Bin, ha trovato un lavoro, gli agenti di Beixinjing, nel distretto di Changning, hanno costretto il suo datore di lavoro a licenziarlo. Quando Jiang Bin è andato all'ufficio 610 per chiedere il motivo, il supervisore Jun Meiju ha risposto: «Perchè non hai firmato la dichiarazione per denunciare il Falun Gong. Puoi farmi causa dove vuoi… ma nessuno accetterà questo caso».

Sanzioni contro chi abusa dei diritti umani

Negli ultimi mesi, il governo degli Stati Uniti ha prestato una crescente attenzione alle violazioni dei diritti umani in Cina, ed ha intrapreso azioni per contrastare la persecuzione del Falun Gong.

Il capo della polizia cinese ha attirato su di sé molta attenzione. Il 10 dicembre 2020, sono stati sanzionati diciassette funzionari cinesi dal Dipartimento di Stato americano, in concomitanza della giornata dei diritti umani. Mike Pompeo, Segretario di Stato americano, ha scritto nella sua dichiarazione: «Il Dipartimento di Stato sta denunciando il capo Huang Yuanxiong, della stazione di polizia di Wucun, dell'ufficio di pubblica sicurezza di Xiamen, per il suo coinvolgimento in gravi violazioni dei diritti umani. Huang è associato a violazioni particolarmente gravi della libertà religiosa, in sostanza per il suo coinvolgimento nella detenzione e negli interrogatori dei praticanti. Questa azione si applica anche alla moglie di Huang».

Alcuni giorni prima della Giornata dei diritti umani del 2020, i praticanti del Falun Gong hanno presentato un elenco dei responsabili ai governi di ventinove paesi, esortandoli a rifiutare l'ingresso nella proprio territorio nazionale e alla requisizione dei beni, per tutti i funzionari del PCC coinvolti nella persecuzione, e ai loro familiari.

Le Nazioni sono: Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti, diciotto nazioni nell'Unione Europea, Germania, Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Polonia, Belgio, Svezia, Austria, Irlanda, Danimarca, Finlandia, Repubblica Ceca, Romania, Portogallo, Ungheria, Slovacchia, Slovenia, e altre 6 nazioni, Giappone, Corea del Sud, Svizzera, Norvegia, Liechtenstein, Messico.

L'elenco include i seguenti alti funzionari del PCC: Han Zheng (membro del Comitato permanente del Politburo), Guo Shengkun (Segretario della Commissione centrale per gli affari politici e legali), Zhou Qiang (Presidente della Corte suprema), Liu Jinguo (Vice Segretario della Centrale Commissione per l'ispezione della disciplina) e Fu Zhenghua (vicedirettore della commissione per gli affari sociali e giuridici nella conferenza consultiva politica). Quasi tutti erano funzionari del sistema dell'Ufficio 610, o avevano lavorato a stretto contatto con l'agenzia. Fu, ad esempio era un ex capo dell'Ufficio 610 centrale e vicecapo del 610 Leadership Team.

Oltre a questi alti funzionari, l'elenco comprendeva anche funzionari di livello inferiore, simili agli elenchi presentati in precedenza. Gli autori nominati rappresentano tutti i livelli, in una varietà di professioni all’interno del governo cinese. Includono segretari della commissione per gli affari politici e legali a vari livelli, capi di uffici 610 a diversi livelli, capi di polizia, ufficiali dell'ufficio di sicurezza interna, giudici presidenti, assistenti giudici, direttori di carceri, direttori di campi di lavoro e così via.

Il 2 dicembre 2020, l'amministrazione degli Stati Uniti ha imposto una limitazione di viaggio per i membri del PCC e le loro famiglie, abbreviando i termini del visto da dieci anni a un mese.

Il 3 dicembre 2020, John Ratcliffe, direttore dell'intelligence nazionale, ha scritto in un articolo del Wall Street Journal: «Resistere al tentativo di Pechino di rimodellare e dominare il mondo è la sfida della nostra generazione». L'articolo è intitolato “La Cina è la minaccia n.1 per la sicurezza nazionale”.

«Se potessi comunicare con il popolo americano da questo singolare punto di vista, direi che oggi la Repubblica popolare cinese rappresenta la più grande minaccia per l'America e per la democrazia e la libertà di tutte le società, dopo la seconda guerra mondiale. Il rapporto dell’intelligence è molto eloquente nei dettagli, infatti Pechino intende dominare economicamente, militarmente e tecnologicamente gli Stati Uniti ed il resto del pianeta», ha scritto nell'articolo.

John Ratcliffe, ha spiegato che dall'Olocausto all'Unione Sovietica, e adesso la Cina comunista, sono passaggi storici che illustrano l’avvicendarsi dei regimi totalitari. Le persone che sono state coinvolte direttamente o indirettamente a questi regimi, hanno avuto ripercussioni sia morali che legali; tutto ciò è sovrapponibile all’attuale regime cinese. Coloro che commettono violazioni dei diritti umani, per conto del PCC, e l'Ufficio 610 in particolare, faranno la stessa fine.