(Minghui.org) All’inizio di aprile, appena tornata a casa dalla città di Hainan, mia cugina è stata messa in quarantena, ma dopo essere risultata negativa al test dell’acido nucleico, la quarantena le è stata revocata.

La famiglia di mia cugina gestiva un negozio di pesticidi. In primavera, i contadini devono usare i pesticidi per piantare i semi, e appena finita la quarantena aveva fretta di tornare al lavoro. Tuttavia, nel giro di pochi giorni, le è salita la febbre e le è venuta la tosse. I sintomi erano molto simili a quelli del coronavirus.

Quando è andata in ospedale per un controllo, la sua temperatura era di 37°C. Le hanno detto che sarebbe dovuta stare a casa in quarantena. Per questo, sia il marito che la figlia hanno dovuto trasferirsi in un altro alloggio. Nel frattempo, i membri del comitato di gestione della comunità locale hanno sigillato l’ingresso del suo appartamento.

L’appartamento era al terzo piano. Per le sue necessità quotidiane e per la spesa, usavano un cestino dove riponevano il cibo o gli oggetti necessari e poi lei lo tirava su con una corda.

Dopo un paio di notti, era terrorizzata al pensiero di restare da sola in casa. Così mi ha chiamata sperando che potessi andare a stare da lei, anche se il marito e la figlia erano contrari. Per cercare di convincere il marito diceva: “Se non viene nessuno a trovarmi e continuo a stare da sola in casa, morirò!”. E così il marito ha dovuto cedere alle sue richieste.

Poi mi ha chiesto: “Avresti il coraggio di venire a trovarmi? Potresti venire a studiare la Fa con me?”. In passato praticava la Falun Dafa, ma ha smesso quando è iniziata la persecuzione nel 1999. Inizialmente le passavo i nuovi articoli del Maestro, ma poi ho smesso perché era troppo occupata e non aveva tempo di leggere la Fa. Ora che si trovava in pericolo, si era ricordata della Dafa.

Le ho risposto che sarei andata. Si è offerta di farmi venire a prendere da suo marito. Quando le ho chiesto: “Come posso entrare nel palazzo?”, ha risposto che avrebbe aperto il sigillo per farmi entrare e poi l’avrebbe fatto rimettere a posto dal marito. E così abbiamo cominciato a studiare la Fa, a fare gli esercizi e a inviare pensieri retti insieme. In un paio di giorni la sua temperatura si è abbassata a 36°C. Era così eccitata che ha detto: “Fantastico! La Falun Dafa è meravigliosa!”. Subito dopo ha chiamato i familiari per informarli.

Dopo che si è diffusa la notizia, ha cominciato a ricevere telefonate in continuazione di persone che volevano sapere come stava. Quando gli abitanti del quartiere glielo domandavano, rispondeva: “Sto bene, grazie alla Dafa la temperatura è tornata normale. È fantastico!”. La sua famiglia le ha detto: “Se ti rimetti in sesto, sicuramente ci crederemo”.

Il giorno dopo, forse a causa del suo zelo la temperatura è aumentata e le è tornata la febbre. Le ho detto di non preoccuparsi e abbiamo continuato a studiare la Fa.

Il quinto giorno, gli abitanti della comunità l’hanno chiamata nuovamente chiedendole di controllare la temperatura. Quando lei ha risposto che era di 37°C, si sono subito allarmati. Sua figlia le ha consigliato: “Devi andare di nuovo all’ospedale per un controllo, perlomeno un medico potrà farti un test e stabilire se sei infetta o meno”. Poi sia il fratello che la figlia, riferendosi a me, le hanno detto: “Dovresti farla tornare a casa. Altrimenti cosa succederebbe se il test fosse positivo e la contagiassi?”.

Quelle parole l’hanno spaventata a tal punto che si è messa a piangere. Ma quando ha chiesto ai suoi familiari di accompagnarla, nessuno di loro è voluto andare. Mi ha detto: “Vedi cugina, ora posso contare solo sui praticanti della Falun Dafa. Guarda gli altri, nessuno di loro vuole stare con me perché hanno tutti paura”.

Sotto la richiesta pressante della sua famiglia, ha deciso di andare in ospedale per un controllo. Nel frattempo, mi ha chiesto di andare a casa.

Quando sua figlia mi ha riaccompagnata a casa, ha detto: “Apprezzo molto il tuo aiuto. Nessun altro avrebbe osato fare compagnia alla mamma”. L’ho rassicurata dicendole che stavo bene perché sono una praticante e il Maestro mi protegge. Le ho detto anche che finché sua madre avesse continuato a studiare la Fa e a fare gli esercizi, anche lei sarebbe stata bene.

È andata all’ospedale e si è sottoposta al test. Il risultato è stato negativo e le sue condizioni generali di salute erano molto buone, anche se aveva ancora la febbre.

Più tardi l’ho chiamata per sapere come stava. Mi ha detto che suo marito era tornato a casa. Alla fine della nostra chiacchierata, mi ha chiesto di procurarle una nuova copia dello Zhuan Falun, il libro principale della Falun Dafa.