(Minghui.org) Sono una giovane praticante della Falun Dafa che vive in Cina. Dopo che ho iniziato a coltivare la Falun Dafa nel 2017, ho sperimentato enormi cambiamenti per quanto riguarda fama, guadagni e il giudizio degli altri.

Sono stata assunta dalla scuola superiore dove ho studiato, come parte di uno speciale progetto per insegnanti talentuosi con diplomi di dottorato. Mi aspettavo di essere rispettata dai miei dirigenti scolastici e dai colleghi, ma non è andata bene.

Un giorno ho partecipato a una riunione degli insegnanti che è durata a lungo; mentre il nostro preside parlava di principi e norme scolastiche, ho controllato l’ora e ho visto che era arrivato il momento di andare a prendere mio figlio. Gli insegnanti, se hanno qualcosa da fare, di solito escono di nascosto dalle riunioni, tuttavia, quando ho cercato di sgattaiolare fuori, il preside mi ha improvvisamente chiesto dove stessi andando. Ho risposto senza pensare: “Devo andare a prendere mio figlio”.

Il preside non ha risposto ma sembrava contrariato e il viso aveva un’espressione seria. Sono passati una manciata di secondi, c’era silenzio e l’atmosfera era gelida. Mi sembrava di vivere un dilemma. Dopo un po’, uno dei dirigenti scolastici finalmente ha sbloccato la situazione dicendo: “Vai”. Il preside mi ha lasciato andare, ma sembrava ancora scocciato.

Perdere la faccia davanti alla riunione degli insegnanti

Mi sentivo davvero molto imbarazzata, era una grande riunione, avrei scommesso che tutti gli insegnanti che ancora non mi avevano incontrata, adesso mi avessero riconosciuta per questo incidente. Mi sentivo come un bambino che era stato punito per una birichinata al quale non era rimasta neppure la dignità.

Mi sono ricordata le parole del Maestro:

“Ci sono persone che dicono: «Se qualcuno mi dà un calcio mentre cammino per strada, posso sopportarlo, perché nessuno mi conosce». Io dico che questo non basta. Può darsi che un giorno vi prendano a schiaffi in presenza proprio della persona davanti alla quale non vorreste perdere la faccia e questo per umiliarvi, per vedere come affrontate questa situazione, e se siete in grado di sopportarla oppure no. Magari riuscite a sopportarla, ma continuate a pensarci.” (Nona lezione; Zhuan Falun)

Mi sono resa conto che l’incidente aveva portato alla luce l’attaccamento al salvare la faccia e che avrei dovuto eliminarlo invece di lamentarmi del nostro preside. Non ho avuto nessun risentimento nei suoi confronti e in seguito mi sono anche scusata con lui.

Il Maestro ha detto:

“Ma di solito, quando un conflitto sorge, se non vi provoca non conta, non funziona, perché non vi consente di migliorarvi grazie a esso.”(Quarta lezione; Zhuan Falun)

La mattina dopo, la prima collega che ho incontrato mi ha preso da parte e mi ha detto: “È stata una situazione imbarazzante alla riunione di ieri. Avresti dovuto dire che dovevi andare in bagno o rispondere a una chiamata. Perché gli hai detto che saresti andata a prendere tuo figlio?” Ho sorriso, ma non sapevo cosa rispondere. Un’altra collega appena mi ha vista mi ha detto ridendo: “Che imbarazzo! Una situazione davvero imbarazzante!”. Quel giorno mi sono sentita a disagio a camminare nel corridoio.

Il Maestro ha detto:

“Sapete, quando una persona raggiunge il livello di Arhat, nulla di ciò che gli capita lo può più turbare. Qualsiasi faccenda umana non lo preoccupa assolutamente più ed è sempre su di morale. Qualunque sia l’importanza della perdita subita, continuerà a rimanere su di morale e a non darci importanza.” (Nona lezione; Zhuan Falun)

Pensando all’insegnamento del Maestro, mi sono calmata immediatamente. Volevo cogliere questa opportunità per eliminare il mio attaccamento al ‘salvare la faccia’. È fantastico avere la guida della Dafa nella mente. Mi aiutata a migliorare quando affronto un conflitto invece di sentirmi confusa.

Pensavo davvero di aver eliminato molti dei miei attaccamenti dopo questo avvenimento. Tuttavia, la vera tempesta doveva ancora arrivare.

Alcuni giorni dopo, la direttrice della nostra classe, mi cercava arrabbiata; al momento non ero nel mio ufficio e i miei colleghi in seguito mi hanno detto che quando se ne era andata aveva sbattuto la porta così forte che la maniglia si era allentata. Sono corsa immediatamente nel suo ufficio. Nonostante ci fossero tutti gli altri insegnanti, lei ha iniziato subito ad attaccarmi e rimproverarmi alzando sempre più la voce. Anche se mi era stato fatto un torto, non avevo la possibilità di dare spiegazioni.

All’inizio mi sono sforzata di tollerare l’abuso, ma poi ho pianto e alla fine sono rimasta senza fiato. Più piangevo, più lei si arrabbiava. Mi ha urlato: “Non pensare minimamente di aver subito un torto! Non è così! Non riesco credere che non lo capisci! Pensi di essere la preside!?” Mi ha detto molte parole dure, che non riesco a ricordare. Nessuno in ufficio ha cercato di fermarla. Mi sono sentita terribilmente offesa ed ero sicura di aver perso completamente la faccia. È emerso che avevo ancora un certo attaccamento al salvare la faccia.

In seguito al suo abuso verbale mi sono sentita stordita per diversi giorni e spesso guardavo a lungo nel vuoto. Alcune colleghe che non erano presenti hanno cercato di confortarmi. Sapevo che tutti ne avevano sentito parlare. Ho anche pensato di iniziare una disputa e di presentare una denuncia ai suoi superiori per quello che mi aveva fatto, perché non ho potuto nemmeno difendermi!

Tuttavia, mi sono liberata subito di questo pensiero dopo aver riflettuto sulle parole del Maestro:

“Come può una persona comune sopportare questo? Come si può accettare questa vessazione? «Ah! Lui mi crea dei guai e io gli rendo la pariglia! Lui ha dei sostenitori, ma anch’io ne ho. All’attacco». Se agite così tra la gente comune, sarete considerati persone forti. Ma, in quanto praticanti, è una cosa tremenda. Se litigate e vi azzuffate come una persona comune, siete gente comune, ma se ci mettete ancora più slancio di lui, allora valete ancora meno di una persona comune.” (Quarta lezione; Zhuan Falun)

Mi sono resa conto che la direttrice mi aveva aiutata a migliorare la mia xinxing e non avrei dovuto odiarla. Tuttavia, ho pensato che avrei dovuto spiegarle, anche se non mi avrebbe ascoltata. Il mio comportamento mi ha mostrato che avevo bisogno di correggermi in qualche modo. Mi sono resa conto che tendevo a prendere decisioni da sola e a volte facevo le cose con noncuranza.

Alla fine, sono andata dalla direttrice a scusarmi. Lei sorridendo mi ha detto: “In futuro lavoreremo meglio insieme”. La tempesta era passata. Ero calma e non mi preoccupavo più del giudizio degli altri.

Come ha detto il Maestro:

“Tutti quegli attaccamenti, che non riuscite ad abbandonare in mezzo alla gente comune, devono essere eliminati. Tutti gli attaccamenti, fintanto che li avrete, dovranno essere eliminati in circostanze diverse. Inciamperete e in questo modo comprenderete la verità. Ecco come coltiverete.” (Quarta lezione; Zhuan Falun)

Vorrei ringraziare il Maestro per avermi aiutata a lasciare andare i miei attaccamenti e a calmare la mente quando affronto i problemi nella mia vita quotidiana.

Grazie, Maestro! Grazie, Falun Dafa!