(Minghui.org) Una donna di sessantanove anni della città di Qingdao, nella provincia dello Shandong, è stata recentemente condannata ad un anno di prigione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 5 marzo scorso Tian Xiulan è stata arrestata, per aver parlato del Falun Gong alla gente per strada. Mentre era nel centro di detenzione di Pudong le autorità hanno promesso di rilasciarla immediatamente se avesse rinunciato alla sua fede, ma lei è rifiutata ed è stata condannata.

Negli ultimi ventidue anni, è stata sottoposta a continue molestie per la sua fede nel Falun Gong, al quale attribuisce la cura dei suoi speroni ossei e della sindrome di Ménière.

Il 10 agosto 2004 Lei e suo marito, Liu Weixian, sono stati arrestati. Anche il loro figlio è stato arrestato e detenuto per un mese, per aver cercato di impedire che venissero portati via.

Il 23 dicembre 2004 Liu è stato condannato a dieci anni di pena detentiva. Nella prigione di Jinan ha dovuto subire terribili torture ed è deceduto tre anni dopo essere stato rilasciato.

Tian è stata tenuta, per una settimana, in un centro per il lavaggio del cervello ed è stata rilasciata dopo che la sua sindrome di Ménière si è ripresentata. È stata arrestata nuovamente un mese dopo e, nell'ottobre 2004, le è stato dato un anno di lavori forzati.

Nel campo di lavoro forzato di Wangcun è stata costretta a restare ferma in piedi ed è stata privata del sonno per alcuni giorni. I suoi piedi si erano gonfiati a tal punto da dover tagliare le scarpe per poterle indossare. Poiché si è rifiutata di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, il 19 agosto 2005 è stata riportata al centro per il lavaggio del cervello.

Anche sua nuora è una praticante del Falun Gong. Nel 2018 la giovane donna è stata arrestata durante il vertice della Shanghai Cooperation Organization (SCO) e detenuta per un mese, quando suo figlio aveva solo quattro anni.