(Minghui.org) Il 21 aprile scorso i praticanti della Falun Dafa hanno svolto attività di sensibilizzazione davanti all'ambasciata cinese a Bruxelles, per protestare pacificamente contro la persecuzione in corso perpetrata dal Partito Comunista Cinese (PCC) e per commemorare l'appello del 25 aprile 1999.

I praticanti hanno protestano contro la persecuzione e commemorano l'appello del 25 aprile 1999 davanti all'ambasciata cinese a Bruxelles

Nonostante la leggera affluenza di passanti nel quartiere delle ambasciate, molti automobilisti hanno suonato il clacson o mostrato ai praticanti il pollice in su per esprimere il loro sostegno.

Louis augura ai praticanti di avere successo nel porre fine alla persecuzione

Mentre si recava ad un incontro con un amico, Louis ha fermato la sua bicicletta per scattare foto ai praticanti che facevano gli esercizi. Ha detto che sapeva della persecuzione ed ha augurato loro il successo nell'impegno per porvi fine.

Martens, una residente locale, sapeva della persecuzione e sostiene assieme al marito l'impegno dei praticanti

Signor Ab Dimbeko

Il signor Ab Dimbeko passa davanti all'ambasciata cinese ogni giorno per andare al lavoro ed ha già visto le proteste pacifiche dei praticanti. Secondo lui, si può mettere in relazione la brutalità del PCC con quella del partito comunista dell'ex Unione Sovietica. "Sapevo che il PCC perseguita le persone ad Hong Kong, in Tibet, nello Xinjiang ed i praticanti della Falun Dafa. Ma perché?! Un governo dovrebbe prendersi cura del suo popolo. È inimmaginabile che la gente non possa vivere una vita pacifica e praticare liberamente, come state facendo. Sono contro ogni tipo di persecuzione", ha affermato.

Il praticante Yves Hoeven ha detto di aver partecipato alla protesta per aiutare a denunciare la persecuzione: "La Falun Dafa mi ha dato un corpo sano e seguire i suoi principi ha migliorato le mie relazioni con le altre persone. Noi coltiviamo seguendo i valori universali di Verità-Compassione-Tolleranza"

Quando la persecuzione è iniziata nel luglio 1999, Hoeven ed altri praticanti fuori dalla Cina non sapevano cosa fare, quando migliaia di praticanti cinesi sono stati arrestati ed il PCC ha usato tutti i media a disposizione, per calunniare la Falun Dafa. "Abbiamo pensato che dovevamo fare qualcosa. Così abbiamo creato degli striscioni, stampato volantini e iniziato a protestare davanti all'ambasciata ed ai consolati cinesi".

Nel 2002 Hoeven, assieme ad altri praticanti occidentali, si sono recati a Pechino per dire ai cinesi che la Falun Dafa è buona. Hanno appeso striscioni stampati in cinese "La Falun Dafa è buona" sui cavalcavia ed hanno diffuso pensieri retti in piazza Tienanmen. L'ambasciata cinese ha rifiutato, da allora, di concedergli il visto".

"Non ci fermeremo finché la persecuzione non sarà finita", ha detto.

Organizzatore dell'evento e praticante Nico Bijnens

L'organizzatore dell'evento, il praticante Nico Bijnens ha detto che la protesta è una continuazione dell'appello pacifico di ventidue anni fa ed ha affermato: "Questa attività è importante. Abbiamo organizzato l'evento seguendo le indicazioni delle autorità al fine di frenare la diffusione del "virus del PCC".

Egli ritiene che la persecuzione sistematica della Falun Dafa stia sopprimendo i valori fondamentali, Verità-Compassione-Tolleranza, quindi ha un effetto devastante sulla società cinese.

Quando il coronavirus è apparso per la prima volta nella città di Wuhan, il PCC ha soppresso nuovamente la verità, provocando un disastro in Cina e nel resto del mondo.

Ha aggiunto: "La nostra protesta è pacifica ed ordinata. Non urliamo o gridiamo. Vogliamo esprimere il nostro messaggio in modo pacifico, lo stesso di quei praticanti che hanno fatto appello il 25 aprile 1999”.

"La gente sta cercando un modo per ritrovare la pace nei propri cuori, quando deve rimanere a casa ed è isolata durante la pandemia. Ogni praticante della Falun Dafa ha una storia unica di come ha beneficiato della pratica. Saremo felici di insegnare gratuitamente a chiunque la voglia imparare".