(Minghui.org) Due donne della città di Jinan, nello Shandong, sono state condannate al carcere per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal 1999.

In questa primavera Liu Xiaohui, di cinquantasette anni, dopo essere stata reclusa per diciotto mesi nel centro di detenzione di Jinan, è stata condannata a cinque anni e multata di 10.000 yuan (1.280 euro circa), mentre Zhao Jianmei, di sessantadue anni, è stata condannata ad un anno di prigione e multata di 1.000 yuan (128 euro circa). Il 19 settembre 2019 sono state entrambe arrestate insieme a più di una dozzina di altri praticanti locali del Falun Gong.

La signora Liu Xiaohui

Eseguiti numerosi arresti in un solo giorno

Il 19 settembre 2019, con l'organizzazione e la direzione dell'Ufficio 610 di Jinan, del Comitato per gli affari politici e legali del distretto di Tianqiao e del Dipartimento di polizia di Jinan, sono stati mobilitati agenti di più stazioni di polizia per arrestare oltre una dozzina di praticanti del Falun Gong, tra cui Liu Xiaohui, Cui Youying e Zhao Jianmei. Tranne Liu; tutti gli altri sono stati rilasciati, uno di loro peró ha dovuto lasciare la propria abitazione per evitare un ulteriore arresto.

Intorno alle ore 7 del mattino, Liu è andata ad aprire la porta di casa e ha trovato fuori il personale di sicurezza del suo complesso residenziale seguito da tre agenti in borghese. Più di una dozzina di agenti in uniforme e in borghese hanno perquisito il suo appartamento per otto ore e le hanno confiscato libri del Falun Gong, stampanti, computer, una foto con il ritratto del signor Li Hongzhi (fondatore della pratica) ed altri oggetti personali.

Liu è stata portata al commissariato di Wuyingshan ed interrogata per oltre nove ore dagli agenti di polizia che volevano sapere da chi le era stato fornito il materiale del Falun Gong rinvenuto a casa sua. Dopo l’interrogatorio l’hanno trasferita al centro di detenzione di Jinan.

È stato dimostrato che la polizia stava controllando Liu da molto tempo per ottenere dati su altri praticanti. Uno di loro stava guidando di notte la sua moto, quando si è accorto che un'auto lo stava inseguendo e, anche se in quel frangente è riuscito a sfuggire, è stato comunque arrestato il 19 settembre 2019 mentre si trovava a casa. Anche un altro praticante ha riferito che la polizia era riuscita a sapere cosa aveva fatto perché veniva spiato dalle telecamere di sorveglianza.

Tutti i praticanti arrestati che hanno avuto dei contatti con la signora Liu sono stati sorvegliati dalla polizia, controllati tramite i loro telefoni, monitorati da telecamere di sorveglianza ed inseguiti.

Cui, di sessantotto anni, una delle praticanti arrestate, è stata segretamente condannata a diciotto mesi nel centro di detenzione di Jinan e poi rilasciata.

Zhao Jianmei costretta a testimoniare contro Liu

Zhao abita con i propri genitori novantenni allettati. Il 19 settembre 2019 i suoi vicini di casa hanno visto fuori dal suo appartamento due persone e, quando hanno chiesto chi fossero, gli agenti hanno mostrato il loro tesserino della polizia affermando di essere della stazione di Xincheng, poi hanno chiesto se Zhao usciva generalmente la mattina, ma i vicini hanno risposto che lei doveva rimanere a casa per prendersi cura dei suoi genitori molto anziani.

Gli agenti hanno scollegato di proposito l'elettricità dell'appartamento di Zhao e, quando lei è uscita per controllare il contatore, sono entrati in casa ed hanno confiscato tre computer, tre cellulari e 48.000 yuan (6.180 euro circa) in contanti e l’hanno portata in una stazione di polizia per interrogarla riguardo a tutte le persone presenti nella lista di contatti dei suoi cellulari.

"Conosci Liu Xiaohui? Ti ha dato lei i calendari con le frasi del Falun Gong? Ti ha dato i libri e i computer?" ed hanno aggiunto: "Quando Liu Xiaohui sarà sotto processo, dovrai testimoniare di aver ricevuto quelle cose".

Essi hanno interrogato Zhao riguardo al suo viaggio in un' altra città e chiesto di identificare da una foto i praticanti del Falun Gong.

Dato che i genitori della praticante sono totalmente dipendenti dalle sue cure, quel giorno è stata rilasciata.

Le autorità hanno pianificato di condannare la donna alla libertà vigilata perché ha accettato di testimoniare in tribunale contro Liu ma, quando al processo ha smentito la sua testimonianza, la polizia l'ha minacciata e molestata. I funzionari della procura locale l'hanno chiamata per spingerla a collaborare di nuovo con le autorità, ma Lei si è rifiutata ed in seguito è stata condannata ad un anno di prigione e multata di 1.000 yuan (128 euro circa).

Liu Xiaohui condannata al carcere al termine della quarta udienza

Alla fine di dicembre del 2019 il caso di Liu è stato presentato alla Procura di Tianqiao. e nell'aprile dell'anno scorso trasmesso al tribunale distrettuale. che dopo quattro udienze l'ha condannata.

Durante la prima udienza virtuale del 17 giugno 2020, Liu si è dichiarata non colpevole. Il suo avvocato ha respinto le accuse del procuratore ed alla fine dell'udienza, lei ha detto al giudice: "Non c'è niente di male nel praticare il Falun Gong e nell'essere una brava persona. Io non sono colpevole, chiedo alla corte di assolvermi e di farmi tornare a casa".

Nel pomeriggio del 27 settembre scorso si è tenuta la seconda udienza ed il procuratore le ha mostrato il computer e le stampanti come prove d'accusa, ma l'avvocato l’ha difesa.

Alla terza udienza del 4 dicembre, il procuratore ha aggiunto un disco rigido come prova.

Nel corso della quarta udienza del 1° febbraio il procuratore ha cambiato l'accusa contro Liu in "minare l’applicazione della legge", la classica scusa usata per accusare i praticanti del Falun Gong. L'udienza è durata meno di venti minuti.

Alla fine di marzo l'avvocato di Liu ha ricevuto una comunicazione che annunciava la sua condanna a cinque anni di prigione ed al pagamento di una multa di 10.000 yuan (1.290 euro circa).