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La mia famiglia allargata di Wuhan ringrazia la Falun Dafa per averla salvata dall'infezione da coronavirus

15 Giugno 2021 |   Di una praticante in Cina

(Minghui.org) La cultura tradizionale cinese crede che “il bene viene ricompensato e il male punito”. Quando una persona segue la propria coscienza per sostenere gli innocenti, sarà sicuramente benedetta. Questo fenomeno è stato spesso osservato durante la persecuzione della Falun Dafa, una disciplina di coltivazione spirituale che si basa sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Quando una persona sceglie di sostenere i praticanti della Dafa durante la dura repressione potrà sperimentare dei miracoli. In questo articolo vorrei condividere ciò che la mia famiglia allargata di Wuhan, provincia dell’Hubei, ha vissuto durante la pandemia. Sebbene mio marito ed io lavoriamo attualmente in un'altra città, il fratello di mio marito, mio fratello e mia sorella vivono ancora a Wuhan. Quando è scoppiata la pandemia sono accadute molte cose...

La storia della famiglia di mio cognato

Il 26 gennaio dell’anno scorso, il giorno dopo il Capodanno cinese e tre giorni dopo l'isolamento di Wuhan, ho ricevuto una telefonata al lavoro dal figlio del fratello di mio marito. Sia nostro nipote che i suoi genitori vivono a Wuhan. Al telefono, mio nipote ha chiesto dove tenevamo le chiavi del nostro appartamento a Wuhan. Ho risposto: “Tuo zio [mio marito] si è portato dietro tutte le chiavi, quindi al momento non c'è ne sono a Wuhan. Ma... state tutti bene?”. Ha detto: “Noi... sì, sì stiamo bene!”, e dopo avermi augurato un felice anno nuovo e aver aggiunto alcune parole, mi ha salutato e ha riattaccato il telefono. Quando sono tornata a casa per pranzo mio marito ha detto che suo fratello l’aveva chiamato. Ho chiesto se la chiamata era avvenuta intorno alle 8:00 del mattino, orario in cui avevo ricevuto la telefonata di nostro nipote e lui ha detto che era più o meno quell'ora. Quindi sia nostro nipote che suo padre avevano cercato entrambi di raggiungerci. Mio marito ha ricordato la conversazione con suo fratello. Suo fratello ha chiesto urgentemente a mio marito di ricordargli le dieci parole che abbiamo detto a lui e alla sua famiglia quando siamo tornati a Wuhan qualche tempo fa per fare loro visita. Lui era confuso e non aveva idea di cosa stesse parlando. Quando suo fratello ha detto che stava parlando delle dieci parole che potevano salvare le persone dal pericolo, mio marito ha capito che si riferiva alle parole che compongono due frasi: “La Falun Dafa è buona” (Falun-lun-da-fa-hao) e “Verità, Compassione e Tolleranza sono buone” (Zhen-Shan-Ren-hao). Mio marito gli ha detto che anche la nostra città era stata messa in isolamento e che quindi non c'era modo di tornarci per distribuire gli amuleti con sopra scritte le dieci parole. Tuttavia in seguito si è reso conto che poteva inviargli le frasi tramite WeChat (una popolare piattaforma di social media in Cina). Dopo che mio marito ed io abbiamo discusso delle due telefonate, sospettavamo che qualcuno nella famiglia di suo fratello potesse essere stato infettato dal coronavirus. Poiché praticavamo la Falun Dafa e ne avevamo beneficiato, sapevamo che saremmo stati bene. Nondimeno abbiamo anche sperato il meglio per la famiglia di suo fratello. Una decina di giorni dopo il fratello di mio marito ci ha chiamati di nuovo per dirci che le autorità avevano ordinato che tutta la sua famiglia fosse sottoposta al test per il coronavirus. Quando gli abbiamo chiesto il motivo ha raccontato cosa era successo in precedenza: il giorno in cui lui e suo figlio ci avevano chiamato, sua moglie si era ammalata gravemente riportando i sintomi dell'infezione da coronavirus.

Avevano pensato di metterla in quarantena nel nostro appartamento a Wuhan, motivo per cui nostro nipote ci aveva chiesto le chiavi. Dal momento, però, che le avevamo portate con noi, nostra cognata era stata messa in quarantena a casa sua. Tuttavia pochi giorni dopo era stata segnalata alle autorità e portata in ospedale, dove era risultata positiva. A tutta la sua famiglia era stato quindi ordinato di sottoporsi al test. Mio marito ha detto: “Va bene se i funzionari vogliono che tutti facciate il tampone non avete bisogno di preoccuparvi”. Suo fratello ha risposto: “D'accordo!”. Ha poi detto che in quei giorni tutta la sua famiglia aveva recitato le dieci parole. Ha continuato: “Devo scusarmi per non aver saputo molto della Falun Dafa in passato e anche per aver detto alcune cose cattive. Ora so che i praticanti sono persone buone e innocenti. Sono i funzionari del PCC ad aver commesso peccati nel perseguitare i cittadini che vogliono essere brave persone”. Circa tre settimane dopo ci ha chiamato di nuovo e sembrava molto felice. Ha affermato: “Adesso siamo tornati tutti e sei a casa... siamo tutti al sicuro! Grazie mille per averci detto quelle parole, altrimenti la nostra famiglia sarebbe stata spacciata”.

Tre telefonate con mia sorella

Per il Capodanno cinese dello scorso anno (25 gennaio) ho chiamato mia sorella Hui, augurando ogni bene a lei e alle sue due figlie. Ho suggerito: “Sai che la città [Wuhan] è stata già isolata. Forse potresti tenere a mente le frasi: 'La Falun Dafa è buona' e 'Verità, Compassione Tolleranza sono buone', per la tua sicurezza!”. Respingendo il mio consiglio, ha detto: “Ha ha, divertente! Sorella, sai che sono un'insegnante e che credo solo nella scienza medica. Dimmi qualcosa che possa interessarmi!”. Ho pensato all'argomento della relazione tra mente e corpo discusso di recente dalla scienza, ma poi ho intuito che forse non era un buon momento per tirarlo fuori. Così ho salutato mia sorella e ho riattaccato. Quando, diversi giorni dopo, è venuta a trovarmi un'altra praticante e mi ha suggerito di chiamare di nuovo mia sorella, le ho risposto che probabilmente era solo una perdita di tempo. Tuttavia ho comunque composto il suo numero. Dopo una lunga pausa ho sentito Hui dire all'altro capo della linea telefonica: “Va bene... grazie!”. E ha riattaccato. Una notte, dopo che erano passati diversi giorni, ho sognato Hui. Al risveglio, l'ho chiamata per la terza volta. Eccitata, ha affermato: “Ehi! Per favore, ringrazia da parte mia la Falun Dafa e il Maestro Li (fondatore della disciplina spirituale)”. Ho chiesto: “Cosa è successo?”. Si è scoperto che quando avevo chiamato Hui la seconda volta, aveva i sintomi dell'infezione da coronavirus ed era gravemente malata, praticamente sull'orlo della morte. Ha spiegato: “Ero talmente debole che riuscivo a malapena a reggere il telefono in mano o a parlare... ecco perché ho detto solo poche parole!”. Ho chiesto: “Allora, come ti sei ripresa?”. Ha risposto: “È stato grazie al tuo consiglio!”. Mi ha spiegato che poiché a quel tempo non c'erano altre soluzioni, lei e le sue due figlie avevano continuato a recitare le due frasi che avevo loro consigliato e gradualmente si era ripresa. Hui ha inoltre aggiunto che anche nostro fratello era stato infettato, ma si era ripreso anche lui recitando le dieci parole. Ha spiegato: “Ora so quanto siano importanti le frasi: 'La Falun Dafa è buona' e 'Verità, Compassione e Tolleranza sono buone'... sono davvero sorprendenti! Non mi meraviglio che, indipendentemente da quello che accade, voi praticanti non desistete!”.