(Minghui.org) Nel gennaio 2019, la signora Liu Chunlan della città di Fushun, del Liaoning, è stata condannata a due anni e mezzo di reclusione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale per il benessere della mente e del corpo conosciuta anche come Falun Dafa, perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal 1999. La praticante è stata detenuta nella prigione femminile del Liaoning, dove è stata sottoposta al lavaggio del cervello ed a pene fisiche.

Liu dopo la nascita del figlio soffriva di una grave artrite e di problemi cardiaci ed era affidata ai suoi anziani genitori che si prendevano cura di lei. In seguito con lapratica del Falun Gong, è completamente guarita ed è riuscita a prendersi lei cura dei suoi genitori.

Il 23 aprile 2018, Liu è stata arrestata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong e portata presso la stazione di polizia di Fushun Jianshe per essere interrogata e fotografata. Quella notte, è stata trasferita al centro di Nangou dove è stata sottoposta ad esami ed al prelievo del sangue. È stata abusata verbalmente, obbligata tutti i giorni a stare in piedi e privata dell'uso dei servizi igienici. I suoi genitori ottantenni hanno chiesto la sua scarcerazione.

A gennaio 2019, Liu è stata condannata a due anni e mezzo dal tribunale distrettuale di Wanghua. La Corte intermedia di Fushun ha respinto il suo appello ed ha confermato il verdetto.

Il 16 aprile 2019, la donna è stata portata presso la divisione n. 8 della prigione femminile del Liaoning. Su ordine del capitano, Cao Tuo, il capo del gruppo di produzione Jin Bailing ha incoraggiato due detenute a trasformarla con forza. È stata costretta a lavorare durante il giorno ed al suo rientro in cella a stare accovacciata in un angolo con tutti che la osservavano. Quando lei si rifiutava di accovacciarsi le detenute la colpivano al braccio con una scopa e la minacciavano.

Alla praticante non è stato permesso di parlare con nessuno e le è stato impedito di muoversi. Se lei si rifiutava di collaborare, le due detenute la umiliavano e la denunciavano a Cao che nel fine settimana la costringeva a frequentare lezioni di lavaggio del cervello, mentre le altre detenute facevano una pausa. La portavano in una piccola cella buia senza telecamere di sorveglianza e la costringevano ad accovacciarsi. Inizialmente, prima di minacciarla l'hanno interrogata, e poi costretta a scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, ma lei si è rifiutata e allora una delle detenute, mentre un’altra era di guardia, l’ha scritta velocemente per lei e l’ha presentata a Jin.

Dopo pochi giorni, mentre Liu stava lavorando nell'officina, Jin l'ha chiamata e le ha detto che Cao aveva riferito che la dichiarazione di rinuncia non era valida perché non era la sua calligrafia. Hanno cercato di convincerla a scriverne un’altra, ma lei si è rifiutata.

Jin qualche giorno dopo l’ha chiamata nuovamente, con forza le ha preso la mano per imprimere alcune impronte digitali su una dichiarazione preparata.

Liu ha detto a Jin: “E' meglio che tu non lo faccia. Non ti fa bene perseguitare i praticanti”.

Jin ha risposto: “Va tutto bene. Sono qui per fare questo. Sei promossa”.

Liu ha insistito nel fatto che questo gesto non lo avrebbe riconosciuto.

Nell'agosto 2019, le autorità del Liaoning hanno ampliato nellaloro provincia la capacità carceraria aggiungendo una seconda prigione femminile. Il carcereoriginario di Liaoning è diventata la prigione femminile n. 1 e l'edificio a fianco è stato definito prigione femminile n. 2 del Liaoning. Nel novembre 2019 la divisione n. 8, dove la donna era detenuta, è stata trasferita nella prigione n. 2.

Durante la pandemia nel marzo dell’anno scorso, Liu e un'altra praticante hanno scritto una lettera ufficiale per dire che non riconoscevano la persecuzione e le dichiarazioni di rinuncia, e la consegnarono al capo della sezione. Jin, quando l'ha saputo, le ha rimproverate ed ha ordinato a tutte le detenute della cella di sorvegliarle ed a non parlare con nessuno, compreso le detenute che erano incaricate di controllarle.

Il 23 ottobre dello scorso anno, Liu dopo aver scontato la pena è stata rilasciata.