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Shaanxi, notizie tardive: Uomo muore tre anni dopo il secondo rilascio dalla prigione

14 Gen. 2022 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dello Shannxi, Cina

(Minghui.org)

Nome cinese: 李周文

Genere: Maschio

Età: 75

Città: Baoji

Provincia: Shaanxi

Occupazione: Tecnico meccanico

Data della morte: Novembre 2019

Data dell'arresto più recente: 6 maggio 2009

Luogo di detenzione più recente: Prigione di Weinan

Nel novembre 2019 Li Zhouwen, un tecnico meccanico della città di Baoji, è morto tre anni dopo essere stato torturato in prigione per essersi rifiutato di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Aveva settantacinque anni.

Anche sua moglie, Gaixiu, è stata perseguitata a morte, dopo essere stata condannata a quattro anni per aver praticato il Falun Gong. Il 26 febbraio 2008 è deceduta all'età di cinquantasette anni.

Marito e moglie condannati per la loro fede

Zhang soffriva di molte malattie. In passato era stata costretta a letto e non riusciva a prendersi cura di se stessa, ma nel gennaio 1997 è stata introdotta al Falun Gong ed ha iniziato a praticare l'8 marzo dello stesso anno. Nel giro di un mese è stata in grado di alzarsi dal letto e di prendersi cura di sé, in seguito ha persino iniziato a lavorare i campi. Dopo aver assistito ai cambiamenti della moglie, anche Li ha iniziato a praticare il Falun Gong.

Il 20 luglio 1999 il regime comunista cinese ha lanciato una campagna nazionale contro il Falun Gong, e gli ufficiali della stazione di polizia di Chenchun spesso molestavano i coniugi perché si rifiutavano di rinunciare alla loro fede.

L'11 settembre 2001 alcuni ufficiali della Divisione di Sicurezza Interna della Contea di Fengxiang e della Stazione di Polizia di Chenchun hanno fatto irruzione nell’abitazione della coppia e, senza mostrare alcun documento, l’hanno messa a soqquadro ed hanno confiscato tutti i libri ed il materiale del Falun Gong.

Li è stato portato in un luogo e trattenuto per ventitré ore, prima di essere trasferito alla stazione di polizia di Chenchun, dove gli è stato ordinato di firmare alcuni documenti relativi al tribunale. Dopo averlo fatto è stato condotto al centro di detenzione della contea, dov’è stato picchiato più volte per aver praticato la meditazione del Falun Gong.

Li è stato poi condannato a sette anni e sua moglie a quattro anni. Poiché le sue vecchie malattie sono ricomparse a causa degli abusi subiti durante la detenzione, alla donna è stato permesso di scontare la pena fuori dal carcere.

Tra il 2002 e il 2005 Li è stato detenuto nelle prigioni di Zhuangli e di Weinan. Durante il resto del suo periodo di reclusione, ha subito torture e lavaggio del cervello in entrambe le prigioni, ed è stato anche costretto a scrivere dichiarazioni di rinuncia alla sua fede.

A causa della pressione mentale della persecuzione e della discriminazione da parte della società, il figlio della coppia è diventato ostile al Falun Gong e, dopo il suo rilascio nel dicembre 2007, non permetteva al padre di uscire liberamente di casa o di parlare con altri praticanti del Falun Gong.

Mentre Zhang stava scontando la pena fuori dal carcere, i funzionari dell’ufficio di pubblica sicurezza sono andati a casa sua e l’hanno molestata. Era terrorizzata e ansiosa ed ha sviluppato un disturbo mentale. É deceduta il 26 febbraio 2008, all’età di cinquantasette anni.

Condannato di nuovo a quattro anni e mezzo

Poiché si è rifiutato di rinunciare alla sua fede, dopo il suo rilascio nel 2007, gli agenti della Divisione Sicurezza Interna e dell'Ufficio 610 hanno continuato a molestarlo. La polizia l’ha arrestato il 6 maggio 2009 e recluso in una pensione governativa fino al 22 maggio, prima di condurlo al centro di detenzione locale. Successivamente è stato condannato a quattro anni e mezzo nella prigione di Weinan.

Le due pene detentive di undici anni hanno pesato gravemente sulla mente del praticante, e la sua famiglia ha subito discriminazioni dalla società ed anche perdite finanziarie. Li guadagnava 10.000 yuan (circa 1.400 euro) al mese prima di essere imprigionato.

Quando è stato rilasciato nel 2016 era disabile e non poteva prendersi cura di se stesso. É deceduto nel novembre 2019.