(Minghui.org) Jin Rong, una residente di Xi'an nella provincia dello Shaanxi, è stata condannata a sei anni di detenzione, oltre al pagamento di una multa di 20.000 yuan (circa 2.800 euro) per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Questa è la seconda volta che la donna, sulla sessantina, viene condannata per la sua fede. In precedenza, nel settembre 2014, era già stata condannata a quattro anni e in carcere sottoposta a varie torture.

Jin è stata arrestata il 21 aprile 2020, dopo essere stata denunciata da un giovane di nome Yang Zhiyin per avergli parlato del Falun Gong. La polizia, la sera stessa, le ha sequestrato una grande quantità di oggetti personali. Mentre si trovava presso la stazione di polizia di Huaqing, Jin ha fatto uno sciopero della fame per protestare contro la detenzione illegale, ed ha esortato gli ufficiali a non partecipare alla persecuzione. È stata rilasciata su cauzione due giorni dopo.

La polizia l’ha nuovamente arrestata l'8 giugno ed ha perquisito la sua abitazione, poi l’ha condotta al centro di detenzione del distretto di Lintong il giorno successivo. Tutti gli oggetti che le sono stati confiscati, compresi i libri del Falun Gong, il materiale informativo, le schede di memoria del computer ed i cellulari, sono stati presentati come prove dell'accusa contro di lei.

Liu Hu e Su Di, due procuratori della Procura distrettuale del Baqiao, hanno incriminato Jin il 27 settembre 2020, in seguito ad un’udienza tenuta in videoconferenza dal tribunale distrettuale il 24 marzo dello scorso anno. Il suo avvocato ha presentato per lei una dichiarazione di non colpevolezza, sostenendo che la sua cliente non aveva fatto nulla per danneggiare nessuno o qualcosa. “La sua distribuzione di materiale del Falun Gong o il suo parlare con la gente, faceva parte della sua libertà di espressione”, ed i pubblici ministeri non sono riusciti a fornire prove a sostegno della loro accusa, ovvero "minare l’applicazione della legge con un'organizzazione di culto", un pretesto comunemente utilizzato per incriminare i praticanti del Falun Gong.

Jin ha inoltre testimoniato in sua difesa, dicendo che l'udienza stessa era illegale, che i materiali del Falun Gong confiscati erano i suoi effetti personali e che non aveva violato alcuna legge parlando alla gente della pratica.

Nel 2014 la donna era già stata condannata a quattro anni dal tribunale distrettuale di Lianhu. Le guardie della prigione femminile della provincia dello Shaanxi l’avevano costantemente picchiata, provocandole l’avulsione di sei denti anteriori, riducendola quasi in fin di vita per le percosse. Quando era stata rilasciata, nell'aprile 2018, era emaciata e malmessa.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Luo Chengxing (骆成兴), giudice del tribunale intermedio della città di Xi'an: +86-29-87658229

Zhang Minsheng (张民生), presidente della Procura della città di Xi'an: +86-29-86130681

Duan Wenwen (段文文), giudice del tribunale distrettuale di Baqiao: +86-29-83512033

Su Di (苏涤), procuratore della procura distrettuale di Baqiao: +86-29-83524035

(Ulteriori informazioni di contatto dei perpetratori sono disponibili nell'articolo cinese originale).