(Minghui.org) Il 18 marzo 2018 nel villaggio Shihe, famosa destinazione turistica di circa quattromila abitanti a Dalian, nella provincia del Liaoning, sono stati arrestati nove residenti,dopo essere stati denunciati per aver distribuito il libro The Ultimate Goal of Communism (L'obiettivo finale del comunismo), che parla di come il comunismo sia stato utilizzato per distruggere l'umanità.

I nove residenti, tutti praticanti del Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal Partito Comunista Cinese sin dal 1999, sono stati condannati alla prigione per le loro azioni coraggiose. Uno di questi, un uomo di ottant'anni condannato ad ulteriori quattro anni di pena detentiva dopo aver finito di scontarne tre, è deceduto in prigione dopo pochi mesi, il 29 dicembre dell'anno scorso. Quattro dei praticanti arrestati sono stati rilasciati dopo aver scontato i loro mandati, mentre gli altri quattro si trovano ancora in prigione. Il loro rilascio è previsto per il prossimo mese di marzo.

La morte di Liu Xiyong

Prima del suo ultimo arresto Liu Xiyong era stato condannato, il 19 settembre 2017, a tre anni di pena detentiva, ma aveva ottenuto la scarcerazione per le sue condizioni fisiche. Anche se è stato rilasciato il 20 marzo a causa dell’ipertensione, il 9 aprile successivo la polizia l’ha ripreso in custodia e, a metà maggio, l’ha trasferito alla prigione di Benxi per scontare tre anni di pena.

Liu Xiyong

Quando la moglie dell'uomo ha chiesto disperatamente il suo rilascio alla locale stazione di polizia, un ufficiale le ha detto: "Questa volta lo lasceremo morire in prigione!".

Il 9 aprile dell'anno scorso, quando i familiari si sono recati al centro di detenzione a prenderlo, sono rimasti sconvolti nell'apprendere che era stato portato via da alcuni agenti della stazione di polizia di Shihezi.

In seguito hanno scoperto che era stato trasferito al centro di detenzione di Sanli. Due mesi dopo l'uomo, divenuto disabile a causa di un versamento di liquido addominale, è stato portato in ospedale ed è stato curato per ventotto giorni. Durante il ricovero la polizia ha assunto un badante che si prendesse cura di lui e lo controllasse. Anche una guardia carceraria, due agenti armati ed un altro agente di polizia sono stati incaricati di monitorarlo.

Durante questo periodo la moglie ed il figlio si recavano in ospedale, due volte al giorno, per consegnargli del cibo, ma la polizia non ha mai permesso loro di vederlo. Liu è stato, in seguito, condannato a quattro anni e multato di 6000 yuan(circa 840 euro). Il 28 settembre è stato condotto alla prigione nº 3 della città di Dalian.

Secondo i familiari, a dicembre dell'anno scorso è stato nuovamente ricoverato in ospedale. Le guardie della prigione hanno accompagnato l'uomo su una sedia a rotelle, assicurata dentro una gabbia di metallo posta nel retro del furgone.

Sono rimasti colpiti nel vedere il suo volto, le mani ed i piedi visibilmente gonfi. Circondato da quattro guardie, sembrava disabile e non era in grado di parlare chiaramente. Quando sua nipote ha cercato di sistemargli la mascherina, le guardie l'hanno intimidita, non permettendole di avvicinarsi.

Il 20 dicembre hanno chiesto di poterlo portare a casa, per poterlo curare meglio. La prigione ha rifiutato sostenendo che, finché non avesse rinunciato al Falun Gong, non c'era modo di liberarlo. L’hanno incolpato di essersi ammalato nel centro di detenzione, negando ogni responsabilità della prigione. Le guardie hanno anche preteso che la sua famiglia pagasse tutte le spese mediche.

Liu è deceduto in ospedale il 29 dicembre, all'età di ottant'anni.

La prigione non ha permesso al figlio di portare a casa il corpo, temendo che i familiari avrebbero presentato una denuncia contro di loro. La polizia ha trasferito la salma all’impresa di pompe funebri di Nanshan e l’ha sorvegliata strettamente, anche mentre i familiari la pulivano e la preparavano per il funerale. Anche il giorno seguente, 1° gennaio, gli agenti erano presenti quando il suo corpo è stato cremato.

Quattro praticanti rilasciati

Il 23 aprile 2019 Zhang Sanman, di sessantaquattro anni, e Tan Chunrong, di sessantanove, sono state entrambe condannate a tre anni ed otto mesi e sono state ammesse al carcere femminile della provincia del Liaoning. Sono state rilasciate il 19 novembre dell'anno scorso.

Il sessantottenne Li Tianxue è stato condannato a tre anni e due mesi, mentre Liu Jinglong, di quarantacinque anni, è stato condannato a tre anni e tre mesi. Il 30 aprile 2019 sono stati ammessi entrambi in prigione. Li è stato rilasciato il 17 maggio dell'anno scorso, Liu il 17 giugno.

Quattro praticanti da rilasciare

Gli altri quattro praticanti: la signora Gu Xiuhua di cinquantatré anni, la signora Wang Liguo di cinquantuno anni, la signora Sun Baoyin, di cinquantacinque anni, ed il signor Zhou Xing di cinquant'anni, sono stati condannati a quattro anni ciascuno.

Per costringere Gu a rinunciare al Falun Gong, la guardia Tao Qifan, della prigione femminile della provincia del Liaoning, ha incoraggiato le altre detenute ad abusare verbalmente di lei. Incapace di sopportare gli insulti, la donna ha sbattuto la testa contro il muro, e ciò le ha causato un dolore lancinante alla fronte. Le guardie l'hanno anche costretta a fare un duro lavoro senza retribuzione. Ogni mese poteva comprare solo pochi beni di prima necessità, ma non abbastanza per soddisfare i suoi bisogni.

Prima del suo ultimo mandato, Zhou è stato arrestato nel settembre 2016 e detenuto per un mese, dopo aver affisso manifesti informativi sul Falun Gong, mentre lavorava nella provincia dello Shandong. Il 1° ottobre 2017 è stato nuovamente arrestato mentre lavorava a Qingdao, nella stessa provincia.

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