(Minghui.org) Il 12 gennaio scorso l’Alta Corte di Pechino ha accettatola mozione per riconsiderare la richiesta della signora Zhang Yi di rendere pubblica la base legale di cui il suo ex datore di lavoro avrebbe usufruito per annullare completamente i suoi anni di servizio.

Zhang, ex ingegnere dei costi per la costruzione di autostrade della prefettura di Liangshan, nella provincia del Sichuan, è stata arrestata il 28 gennaio 2015 mentre studiava gli insegnamenti del Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. In seguito è stata condannata a tre anni di carcere e multata di 10.000 yuan (circa 1.400 euro), poi torturata incessantemente nella prigione femminile della provincia del Sichuan.

Dopo essere stata rilasciata, è rimasta devastata nell'apprendere di essere stata licenziata dal lavoro e che i suoi ventitré anni di servizio erano stati ridotti a zero. Nonostante avesse raggiunto l'età pensionabile legale di cinquant’anni, non ha potuto godere di alcun sussidio pensionistico e ora si trova in gravi difficoltà finanziarie.

Il 14 maggio 2020, la donna ha presentato domanda al Ministero delle risorse umane e della previdenza sociale di pubblicizzare il documento intitolato: "Le opinioni dell'amministrazione statale del lavoro sulla gestione di diverse questioni specifiche nell'attuazione del Regolamento provvisorio del Consiglio di Stato sul pensionamento e le dimissioni dei lavoratori”. Il documento, emesso nel 1978, è stato utilizzato come pretesto dal suo datore di lavoro per annullare i suoi anni di servizio.

Dopo che il Ministero delle risorse umane e della previdenza sociale ha respinto la sua richiesta, la praticante ha presentato una denuncia al tribunale intermedio n. 2 di Pechino, che ha giurisdizione sulla regione in cui si trova il Ministero delle risorse umane e della previdenza sociale.

Il giudice ha respinto il suo caso il 29 dicembre 2020, adducendo la scusa che non rientrava nell'ambito del contenzioso amministrativo. Ha esortato Zhang a sporgere denuncia presso l'agenzia governativa che si occupava della divulgazione delle informazioni del governo.

Zhang ha presentato ricorso presso l'Alta Corte di Pechino che il 19 luglio dello scorso anno l'ha respinta e ha confermato la sentenza del tribunale di grado inferiore.

Zhang ha sostenuto che il documento da lei richiesto doveva essere un'informazione pubblica. Prima di sporgere denuncia aveva già chiesto al Ministero delle Risorse Umane e della Previdenza Sociale di divulgarlo e solo dopo che la sua richiesta era stata respinta, ha sporto denuncia contro di loro. Le "Disposizioni della Corte suprema del popolo su diverse questioni relative al processo di casi amministrativi di divulgazione di informazioni del governo", all'articolo tre hanno stabilito che se il querelante non fosse stato d'accordo con la risposta dell'organo amministrativo, o se non avesse risposto entro il termine, avrebbe potuto intentare una causa al tribunale contro l'agenzia.

Zhang ha inoltre presentato denunce alla Commissione centrale per l'ispezione disciplinare, all'Alta Corte di Pechino, alla Corte Suprema del popolo, alla Seconda Procura di Pechino e alla Procura di Pechino e contro i giudici del tribunale intermedio n. 2 di Pechino e dell'Alta Corte di Pechino per il loro comportamenti scorretti. Il sito web della Commissione centrale per l'ispezione disciplinare ha risposto di aver ricevuto la sua denuncia.

La piattaforma di segnalazione dell'Alta Corte di Pechino ha successivamente risposto a Zhang, dicendo che la sua denuncia avrebbe dovuto essere gestita dal dipartimento giudiziario, non dal dipartimento di ispezione disciplinare o supervisione, ed è stata invitata a seguire la procedura legale con il dipartimento giudiziario competente. La Seconda Procuradi Pechino e la Procura di Pechino non hanno risposto al suo reclamo.

Zhang ha presentato una mozione per riconsiderare il suo caso presso la Corte Suprema del Popolo e il Quinto Circuito, ma la Corte Suprema del Popolo ha indirizzato il suo caso all'Alta Corte di Pechino, informandola il 12 gennaio scorso la sua mozione era stata accettata.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Tian Yan (田燕), presidente dell'Alta corte della città di Pechino

Wang Ning (王宁) e Fu Xiaohua (付晓华), giudici dell'Alta Corte della città di Pechino

Yao Xinyue (姚心悦), assistente del giudiceMeng Xin (孟欣), cancelliere

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