(Minghui.org)

Nome cinese:李文栋

Genere: Maschile

Età: 55

Città: N/A

Provincia: Pechino

Professione: Avvocato

Data di morte: 3 giugno 2020

Data dell'ultimo arresto: Agosto 2001

Luogo di detenzione più recente: Ospedale distrettuale di Haidian

Il 3 giugno 2020 un praticante di Pechino è deceduto, dopo due decenni di sofferenza a causa di iniezioni tossiche subite nel 2001 per aver praticato il Falun Gong. Il suo decesso è avvenuto quattordici anni dopo aver perso la moglie a causa della persecuzione della loro fede condivisa.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il signor Li Wendong, ex avvocato, e sua moglie, la signora Shao Yan, professoressa all'Università Agricola di Pechino, prima che iniziasse la persecuzione hanno cominciato a praticare il Falun Gong ed hanno attribuito alla pratica il merito di aver guarito le loro numerose patologie, soprattutto quella di Shao ai reni.

Dopo l'inizio della persecuzione nel 1999, le autorità hanno tenuto sotto controllo le telefonate della coppia ed alcuni agenti rimanevano davanti al loro appartamento per sorvegliarli ed inseguirli. Per evitare le molestie, sono stati costretti a vivere lontano da casa, con grande disagio.

Nell'agosto 2001, dopo otto mesi di spostamenti, la coppia è stata arrestata nella provincia dell’Hainan, a circa 2.687 chilometri da Pechino, e riportata indietro.

Li è stato minacciato dalla polizia e sottoposto ad iniezioni di droghe tossiche che hanno danneggiato il suo sistema nervoso centrale. L’uomo ha perso la memoria, la voce e la capacità di deambulare. Emaciato, è stato riaccompagnato dai genitori nella sua città natale di Jiamusi, nella provincia dell'Heilongjiang.

Al rientro a casa, ogni notte emetteva grida strazianti. La polizia locale di Jiamusi, mentre lui era costretto a letto, lo molestava frequentemente. Suo padre è stato duramente perseguitato e poco dopo è deceduto.

Sua madre, settantenne, con problemi di salute dovuti alle persecuzioni ed all'angoscia per la perdita del marito, ha dovuto lottare per prendersi cura di Li da sola.

Shao, invece, è stata condannata ad un anno e mezzo al campo di lavoro forzato femminile di Pechino, dov’è stata torturata fino al punto di morte e le guardie, anziché liberarla, l'hanno costretta ad assumere una grande quantità di farmaci ormonali.

Alla fine del 2002 la praticante, dopo essere stata liberata, anche se era molto debole non è tornata a Pechino, ma a Jiamusi per prendersi cura del marito.

Shao tutti i giorni gli leggeva il libro del Falun Gong e gli insegnava gli esercizi.

L’uomo, a poco a poco, ha ricominciato a riconoscere le persone, ed era in grado di camminare con le stampelle. Alcuni anni dopo camminava con una sola stampella e riusciva a salire le scale fino all'ottavo piano.

Li, quando ha riacquistato un po' di memoria, si è ricordato che, dopo il suo arresto, erastato portato in una stanza molto grande dell'ospedale di Haidian, dove molte persone, compreso lui, si trovavano distese a letto. Erano coperte con delle lenzuola bianche ed erano tutte in stato di incoscienza ed immobilità. Alcune persone con i camici bianchi e dei poliziotti in uniforme sorvegliavano la zona. Li ha detto che gli avevano provocato il suo malessere praticandogli delle iniezioni di droghe tossiche.

Nel corso degli anni Shao ha dovuto lottare con persistenti problemi di salute. La polizia di Pechino e di Jiamusi continuavano a molestarla ed a controllarla quotidianamente, talvolta rimanendo fuori dalla casa della suocera. Ha vissuto con costante paura e tensione ed il 31 dicembre 2006, a quarant'anni, è deceduta.

Per Li la morte della moglie è stato un duro colpo. Senza di lei le sue condizioni sono peggiorate e gradualmente si è ritrovato nuovamente allettato. Il 3 giugno 2020, dopo aver lottato per due decenni contro la sua situazione di salute, è deceduto.