(Minghui.org) Dopo aver scontato cinque anni e mezzo per la pratica del Falun Gong, una residente di Jinzhou, nella provincia del Liaoning, sta affrontando di nuovo un procedimento giudiziario per via della sua fede.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora Liu Yurong, sessantenne ex insegnante presso la scuola media della città di Cuiyan, ha iniziato a praticare il Falun Gong nel settembre 1997, ed attribuisce alla pratica il merito di aver curato le sue patologie renali, gastriche ed epatiche.

Liu era stata precedentemente arrestata, nel 2008, e condannata a sei anni per aver sostenuto la sua fede. A causa delle torture subite in custodia, ha avuto un ictus ed è stata rilasciata nel 2013, con un anno di anticipo. Al ritorno a casa, è rimasta sconvolta nello scoprire di essere stata licenziata dall’ufficio per l’educazione di Linghai e che i suoi quattordici anni di servizio erano stati annullati e detratti dai contributi pensionistici. Per guadagnarsi da vivere faceva lavori part-time, occupandosi degli anziani.

Il 27 novembre dello scorso anno, mentre faceva visita a un'altra praticante, la signora Kang sulla settantina, per chiedere il suo aiuto per trovare un lavoro, Liu è stata arrestata dalla polizia di vedetta. Quella sera è stata messa in detenzione penale e condotta al centro di detenzione femminile della città di Jinzhou.

La sua famiglia si è recata presso la stazione di polizia di Beijiao per chiederne il rilascio, ma senza successo. Gli ufficiali dell'ufficio di sicurezza interna del distretto di Taihe hanno rapidamente presentato il suo caso alla procura della città di Linghai, che ha approvato il suo arresto subito dopo.

Per incastrare la praticante, Liu Changjie e Li Lei dell'ufficio di sicurezza interna hanno tentato di costringerla a dichiararsi colpevole e ad ammettere di essere andata a casa di Kang per consegnare i materiali del Falun Gong, piuttosto che per cercare un lavoro, ma la donna ha rifiutato di obbedire.

Poiché Liu si stava ancora riprendendo dai danni fisici causati dalle torture subite durante la sua precedente pena detentiva, la sua famiglia è molto preoccupata che i suoi sintomi possano ripresentarsi, a causa delle cattive condizioni di vita e degli abusi che potrebbe subire dopo il suo ultimo arresto. Sia la sua famiglia che il suo avvocato hanno continuato ad inviare lettere alla polizia, chiedendone il rilascio. Hanno anche scritto alla Procura della città di Linghai, esortando il pubblico ministero a ritirare la decisione di approvare il suo arresto, ma né la polizia né il pubblico ministero hanno risposto alle loro richieste.

Zeng Qiang, un pubblico ministero della Procura della città di Linghai, il 24 gennaio scorso, ha informato l'avvocato di Liu che non avevano intenzione di rilasciarla, ma che avrebbero potuto prendere in considerazione, nei suoi confronti, una condanna più leggera.

Quando l'avvocato successivamente ha esaminato il documento del caso della praticante, ha scoperto che il pubblico ministero l'ha accusata di "tentativo di commettere un crimine" a causa di prove insufficienti. Anche un altro pubblico ministero, Ma Liang, è stato citato nel suo caso. I pubblici ministeri hanno indicato che avrebbero formulato una raccomandazione per la sua pena detentiva dopo essere tornati dalle vacanze di Capodanno cinese (tra il 1° e il 7 febbraio).

È stato riferito che l'arresto di Liu è stato ordinato da Wu Yafan, il nuovo direttore del dipartimento di polizia del distretto di Taihe, e da Wang Chao, il segretario politico. Anche altri diciotto praticanti ed i loro familiari sono stati arrestati tra il 27 novembre e il 19 dicembre dello scorso anno.

Al momento della stesura di questo articolo nove praticanti, inclusa Liu, sono ancora detenuti e rischiano di essere perseguiti. Anche i casi di alcuni praticanti anziani, che sono stati rilasciati su cauzione, sono stati sottoposti alla procura. Almeno tre di loro, tra cui la signora Kang, di settant’anni e le signore Liu Xianglian e Zhang Shuyuan, di ottant’anni, sono state convocate in procura. I pubblici ministeri hanno ordinato loro di firmare dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, promettendo pene più leggere o libertà vigilata se l’avessero fatto, in caso contrario sarebbero state sottoposte a condanne pesanti ed alla sospensione della pensione. I pubblici ministeri hanno anche minacciato di impedire ai familiari delle praticanti di fare domanda per lavori governativi se non avessero rinunciato al Falun Gong.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Wu Yafan (吴亚凡), capo del dipartimento di polizia del distretto di Taihe: +86-416-5178899

Liu Changjie (刘长杰), capo dell'ufficio di sicurezza interna: +86-416-5165688, +86-13904161967

Xue Weiwei (薛伟巍), presidente della Procura della città di Linghai: +86-416-8182177, +86-416-5528128, +86-13332188885

(Ulteriori informazioni di contatto dei perpetratori sono disponibili nell'articolo cinese originale.).

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