(Minghui.org) Ho appreso da Minghui che il 24 dicembre, Zhong Shujuan, una praticante della Falun Dafa di Dalian nella provincia del Liaoning, è stata perseguitata a morte nella prigione femminile locale. È difficile per me esprimere quanto mi manchi, lo sguardo compassionevole e pacifico sul suo viso continua a tornarmi in mente.

Shujuan iniziò a praticare la Falun Dafa nel 1994, dopo aver frequentato l'ultima conferenza del Maestro Li Hongzhi a Dalian, dopodiché divenne una persona completamente diversa e guarì dall’artrite reumatoide e da altre malattie croniche che la tormentavano gravemente. Il suo carattere impaziente sparì, divenne una persona desiderosa di aiutare gli altri ed era molto apprezzata dai suoi colleghi.

Tuttavia una persona così buona, che è rimasta stretta alla sua fede, ha subito sette arresti e dodici anni di detenzione illegale.

Torture brutali e abusi sessuali nel campo di lavoro forzato di Dalian

Nel campo di lavoro forzato di Dalian, Shujuan è stata rinchiusa in isolamento perché si era rifiutata di indossare il cartellino di riconoscimento. Quando è entrata in cella, le guardie le hanno tolto le scarpe, l’hanno perquisita dappertutto e le hanno calpestato i piedi. Poi le hanno tolto i vestiti, l'hanno legata ad una sbarra d'acciaio e l'hanno appesa dopo averle imbottito la bocca con uno straccio sporco. Le braccia erano distese lungo i fianchi, la gamba sinistra era legata con il piede rivolto verso l'alto e quella destra era tirata in direzioni diverse, causandole un dolore insopportabile.

Le guardie le hanno pugnalato i piedi con delle piccole forbici e hanno messo una sedia sotto di lei, facendo sfregare le sue parti intime contro l'angolo alto della sedia. Le hannopreso a calci le parti intime e l'hanno pugnalata con un manico appuntito, di conseguenza si sono lacerate, suppuravano, erano gonfie e sanguinavano copiosamente. Ha gridato per il dolore ed ha sputato lo straccio che le avevano infilato in bocca. La corda usata per legarla si è rotta durante la lotta.

Le guardie hanno quindi riempito d'acqua una grande bottiglia di Coca-Cola ed hanno cercato di versargliela in gola. Siccome non apriva la bocca, l'hanno colpita con la bottiglia, provocandole parecchio dolore. In seguito hanno portato una penna ed un pezzo di carta e le hanno ordinato di scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong.

Tortura mentale e fisica nel campo di lavoro di Masanjia

Quando in seguito è stata condannata ad un’altra pena da scontare nel campo di lavoro di Masanjia, Shujuan è stata sottoposta a brutali torture perché si era rifiutata di rinunciare alla Falun Dafa. Innanzitutto è stata privata del sonno: una notte nove detenute le hanno coperto naso, viso e collo con bigliettini appiccicosi su cui erano scritte frasi diffamatorie sulla Dafa, le hanno messo un cappello ed una cintura di carta intorno alla vita con su scritte parole che diffamavano la Dafa, poi l'hanno trascinata per tutto il magazzino, picchiandola.

L'hanno appesa ad un muro e le hanno forzato la mano per farle scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, lasciandola ferita e malconcia.

Questa è solo una piccola parte del mio ricordo di ciò che Shujuan ha passato nel campo di lavoro di Masanjia.

Dopo il suo ultimo arresto nel 2016, Shujuan è stata condannata a sette anni e mezzo da scontare nella prigione femminile del Liaoning, dove ha subito nuovamente torture a lungo termine e ha sviluppato un cancro al seno. Alla fine è morta lì dopo che le è stata negata la libertà vigilata medica. Anche se potremmo non sapere mai tutte le torture che ha subito in prigione, una cosa che ho sentito è che non le sono stati forniti carta igienica ed assorbenti per sei mesi, semplicemente perché rifiutava di rinunciare alla Falun Dafa.

Rimanere salda alla sua fede e mettere gli altri al primo posto

Shujuan era lucida e volitiva. Non ha mai scritto alcuna dichiarazione di rinuncia alla Dafa, nonostante venisse torturata nelle classi di lavaggio del cervello, nei campi di lavoro o in prigione, anche se le guardie carcerarie avevano promesso di rilasciarla se l'avesse scritta.

A causa delle molestie a lungo termine da parte delle autorità, sua figlia ha avuto un esaurimento nervoso e ha dovuto fare affidamento su di lei per le cure. La praticante ha equilibrato bene la sua vita e ha persistito nel recarsi al mercato mattutino e serale per distribuire materiale della Falun Dafa ed esortare le persone a dimettersi dal Partito Comunista Cinese e dalle sue organizzazioni affiliate, portando con sé sua figlia.

Una volta sono andato a casa sua verso le 20:30 ed ho visto lei e suo marito che stavano preparando gli gnocchi. Quando le ho chiesto perché stesse facendo gli gnocchi così tardi, ha detto: “Non ci sono molte persone per strada di notte. Facciamo gnocchi e cuciniamo il nostro cibo ora in modo da poter trascorrere il tempo durante il giorno per chiarire i fatti della Falun Dafa alla gente”.

La porta di Shujuan era sempre aperta agli amici praticanti che volevano migliorare insieme e diceva loro: “Per favore, sentitevi liberi di venire a casa mia. Possiamo leggere insieme. Tutti sono benvenuti".

Il 10 aprile 2017, verso le 16:30, quando il processo illegale di Shujuan si è concluso presso il tribunale di Ganjingzi, noi amici eravamo in piedi all'ingresso. Una praticante ha gridato il suo nome, lei ha alzato le mani ammanettate ed ha fatto un cenno verso il luogo in cui ci trovavamo, e noi le abbiamo risposto con la mano per esprimerle il nostro sostegno. Non sapevamo che sarebbe stata l'ultima volta che l'avremmo vista.

Shujuan ci ha lasciato, ma la sua forte volontà di sfidare la persecuzione sarà scolpita nei nostri cuori.

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