(Minghui.org) Da settembre dello scorso anno, alcuni funzionari del Comitato per gli affari politici e legali di Guangshun, a Chongqing, hanno iniziato a molestare la signora Gao Xingfang, settantottenne, quasi ogni giorno, ordinandole di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, un disciplina perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Le molestie facevano parte della campagna nazionale "Zero-out", lanciata nel 2020, che mirava a costringere tutti i praticanti del Falun Gong sulla lista nera del governo a rinunciare alla pratica.

Incapace di sopportare le molestie, la praticante è stata costretta a vivere lontano da casa e così le autorità hanno chiamato i suoi familiari per convincerli a riferire la sua ubicazione. Poiché si sono rifiutati di ubbidire, l'ufficio della previdenza sociale locale ha sospeso la pensione di Gao dallo scorso mese di febbraio.

Dall'inizio della persecuzione, Gao è stata ripetutamente arrestata e condannata a tre anni di campo di lavoro per aver sostenuto la sua fede, alla quale attribuisce il merito della guarigione dall'emicrania, dall'infiammazione renale cronica e dall'ernia del disco lombare dopo soli due mesi dall'inizio della pratica, avvenuta a marzo 1997.

Di seguito sono riportati i dettagli della sua precedente persecuzione:

Gao è stata arrestata per la prima volta nel luglio 2001 per aver parlato con persone del Falun Gong nella vicina contea di Lu, nella provincia del Sichuan. La polizia l'ha ammanettata ad una ringhiera esponendo l'osso del suo polso ed è stata trattenuta alla stazione di polizia di Fujie per un mese. Durante quei giorni gli agenti l'hanno tenuta ammanettata, impedendole di togliersi i vestiti o di fare la doccia.

Gao è stata arrestata la seconda volta a Chongqing nell'aprile 2002. La polizia l'ha ammanettata e fatta sfilare per le strade per umiliarla, poi è stata trattenuta nel carcere distrettuale di Jiangbei per quattro mesi e in seguito ha scontato due anni nel campo di lavoro forzato femminile di Maojiashan.

Le guardie del campo di lavoro hanno costretto la praticante a svolgere lunghe ore di lavoro intensivo non retribuito, le hanno ordinato di guardare video di propaganda che diffamavano il Falun Gong ed il suo fondatore e di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, minacciandola di privarla del sonno. Poiché si rifiutava di obbedire, le guardie l'hanno rinchiusa in una stanza buia per molti giorni.

Nell’agosto 2006 più di dieci agenti dell'Ufficio 610 locale, un'agenzia extralegale creata appositamente per perseguitare il Falun Gong, hanno fatto irruzione nella sua abitazione. La donna si è opposta all'arresto, così tre agenti l'hanno trascinata nella loro auto, ancora a piedi nudi ed in pigiama. Sua figlia è scappata, cercando di fermare la polizia, ma è stata picchiata e ferita.

Gao è stata trattenuta presso il centro di detenzione della contea di Rongchang durante la notte, e portata alla stazione di polizia di Shengli per essere interrogata il giorno successivo. L'agente Luo Jin l'ha picchiata così forte che il suo viso era molto gonfio e riusciva a malapena ad aprire gli occhi. Tutti i suoi denti si sono allentati e quattro incisivi sono caduti.

Quel pomeriggio, senza alcun giusto processo, la polizia le ha inflitto due anni di lavori forzati. Le guardie l'hanno inoltre privata del sonno. Dormiva sul pavimento di cemento ed a volte era costretta a stare per ore sotto il sole cocente.

Il quarto arresto di Gao è avvenuto nel 2010 per aver distribuito DVD con informazioni sul Falun Gong. Deng Guangqi dell'ufficio 610 del distretto di Yongchuan ed altri tre ufficiali l'hanno ammanettata all'auto. Un ufficiale di nome Huang le ha calpestato la mano e l'ha picchiata, fratturandole un osso del polso. In seguito le sono stati inflitti altri due anni da scontare nel campo di lavoro forzato femminile di Jiangbei, ma a causa dell’ipertensione le è stata rifiutata l'ammissione ed è stata esonerata dal carcere.

È stata arrestata altre due volte, a marzo ed agosto 2013, e detenuta per quindici giorni ogni volta, rispettivamente presso il centro di detenzione di Rongchang ed il dipartimento di polizia locale. Dopo la detenzione di agosto la polizia l'ha portata al centro per il lavaggio del cervello di Qianzhugou, dove l'hanno trattenuta per altri venti giorni privandola del sonno, costringendola a guardare video ed a cantare canzoni di propaganda, oltre ad ordinarle di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong.