(Minghui.org)

Nome:Xing Wenzhen

Nome cinese:邢文珍

Genere:Femmina

Età:79

Città:Xi'an

Provincia:Shaanxi

Occupazione: Docente universitaria

Data della morte:7 ottobre 2021

Data dell'arresto più recente:8 Aprile 2004

Luogo di detenzione più recente:Un centro per il lavaggio del cervello

Il 7 ottobre dell'anno scorso una donna della città di Xi'an, nella provincia dello Shaanxi, è deceduta all'età di settantanove anni, dopo aver subito due decenni di arresti e molestie per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Xing Wenzhen era una docente presso il Politecnico nordoccidentale. Prima di conoscere il Falun Gong ha lottato con diversi problemi di salute, tra cui ipertensione, infiammazione renale e le conseguenze di una commozione cerebrale. A partire dai vent'anni ha subito diversi trami ed aveva problemi ad entrambe le articolazioni dell'anca.

Il 15 luglio 1996, dopo aver iniziato a praticare, tutti i suoi problemi di salute sono scomparsi. Èdiventataun'assistente volontaria nella sede di pratica della sua università, insegnando gli esercizi del Falun Gong alle persone che volevano imparare.

La persecuzione, iniziata tre anni dopo, ha distrutto la sua vita tranquilla. Per aver sostenuto la propria fede, è stata arrestata sei volte e tenuta in un campo di lavoro forzato ed in un centro per il lavaggio del cervello. Anche dopo essere stata rilasciata, è stata sottoposta a sistematiche molestie e monitorata a lungo. L'isolamento dalla società ha influito sulla sua salute e, alla fine, ha perso la vita.

Campo di lavoro forzato e licenziamento dall'università

Nel novembre 1999, quattro mesi dopo l'inizio della persecuzione, le è stato impedito di tenere lezioni. Il 27 dicembre 1999 si è recata a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong, ma è stata arrestata.

All'inizio di gennaio 2000, dopo essere stata riportata a Xi'an, Xing è stata trattenuta per quindici giorni nel centro di detenzione Shapo ed in seguito per sedici giorni dall'università.

Il 6 settembre 2000 la donna è stata nuovamente arrestata dal personale di sicurezza dell'università, per aver distribuito l'articolo: "Perché ho iniziato a praticare la Falun Dafa" scritto dal praticante Shao Xiaodong, ed è stata trattenuta nel centro di detenzione di Shapo per due mesi.

Il 6 novembre 2000, l'Ufficio 610della provincia dello Shaanxi, un'agenzia extra-legale creata appositamente per perseguitare il Falun Gong, le ha dato due anni da scontare nel campo di lavoro forzato femminile dello Shaanxi. Le autorità hanno prolungato il suo periodo di un mese, poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong.

Mentre stava scontando la pena, l’università le ha trattenuto lo stipendio per un anno e l'ha costretta ad andare in pensione due anni prima dell'età pensionabile di sessant'anni.

Una persona di nome Lin, che lavorava all'università e praticava il Falun Gong, ha smesso ed ha cominciato a lavorare con il governo per monitorare i praticanti del campus e riferire sulle loro attività, compresa Xing. Lin collaborava anche con i centri per il lavaggio del cervello, per cercare di convincere i praticanti a rinunciare al Falun Gong.

Tenuta in un centro per il lavaggio del cervello

L'8 aprile 2004 Guo Jian, una guardia di sicurezza dell'università dove Xing lavorava, ha avvertito suo marito che il locale Ufficio 610 le aveva parlato per aiutarla a scacciare il Falun Gong dalla sua mente. I funzionari hanno minacciato di portarla in un centro per il lavaggio del cervello, se non avesse accettato. La donna ha sottolineato che era illegale ospitare centri per il lavaggio del cervello e che praticare la sua fede era suo diritto costituzionale. Nonostante i suoi sforzi per chiarire i fatti, è stata arrestata e condotta in una pensione, dove è stata costretta ad una sessione di lavaggio del cervello.

Suo marito ha assunto un avvocato ed ha scritto una lettera per chiedere il suo rilascio. Dopo 102 giorni di detenzione, è stata rilasciata dal centro per il lavaggio del cervello, ma la polizia le ha ordinato di trasformarsi a casa da sola.

I centri per il lavaggio del cervello erano, infatti, "prigioni nere", dove i praticanti venivano torturati e sottoposti ad un prolungato periodo in cella d'isolamento. Alcuni di loro subivano profonde ferite psicologiche, dopo essere stati rinchiusi in una stanza buia, senza luce solare, per settimane od addirittura mesi. Alcuni cominciavano ad avere difficoltà ad organizzare dei semplici pensieri o perfino a parlare, alcuni soffrivano di gravi perdite di memoria ed erano perseguitati da continue allucinazioni. Altri ancora soffrivano di un completo esaurimento o di un disordine mentale.

Sorveglianza ed isolamento prolungati

Il 18 ottobre 2004 il personale di sicurezza dell'università ha chiamato il marito di Xing e l’ha convinto, con un pretesto, a recarsi nel loro ufficio. Più tardi la polizia è andata a casa sua e, sostenendo di doverla aggiornare riguardo al marito, gli agenti l'hanno ingannata per farsi aprire la porta ed hanno perquisito l'appartamento, senza un regolare mandato.

Nel luglio 2008, durante le Olimpiadi di Pechino, la polizia è rimasta fuori dalla sua abitazione per controllarla. Una telecamera di sorveglianza è stata installata anche fuori dall'appartamento.

Dopo la morte del marito ha vissuto una vita semplice, ma la polizia la molestava ancora, di tanto in tanto.

Con lo sviluppo delle telecamere di sorveglianza e dell'intelligenza artificiale, ne sono state installate altre tutte intorno alla sua abitazione. La polizia la minacciava, dicendo che, anche se non la stavano arrestando, avrebbero perseguito qualsiasi praticante avesse avuto contatti con lei.

Per la sicurezza degli altri praticanti, Xing ha smesso di contattarli e raramente si avventurava fuori casa.

Quando la polizia l'ha molestata di nuovo, nel settembre dell'anno scorso, era già molto debole. Le molestie hanno aggravato ulteriormente le sue condizioni ed è divenuta disabile. All'inizio di ottobre, oramai incontinente, è entrata in coma ed il 7 è deceduta.