(Minghui.org)

Continua da Parte 2

La praticante dopo un soggiorno inaspettatamente lungo di due mesi e mezzo a Shimla, conosciuta anche come la “Regina delle colline”, ha deciso di spostarsi in un’altra zona dell’Himachal Pradesh (HP).

Era la prima volta nella sua vita che prendeva un taxi per un trasferimento così lungo e anche l’importo più elevato (RS 5000) che avesse mai pagato per una corsa in taxi. Eppure, nonostante il mezzo di trasporto relativamente comodo, la compagnia della musica della Dafa, Pudu, Jishi e Falun Dafa Hao, l’intero viaggio in realtà è stato piuttosto difficile.

Con una serie di curve interminabili, condizioni stradali difficili e deviazioni a causa di frane, il viaggio, che normalmente durava 5 o 6 ore, è durato più di 8 e ha richiesto almeno 10 brevi soste, poiché la praticante aveva la sensazione di vomitare a causa di forti crampi allo stomaco. Ha anche preso in considerazione l’idea di fermarsi per la notte da qualche parte, ma poi ha deciso che forse sarebbe stato meglio soffrire ancora un po’ e non prolungare questa tribolazione di un altro giorno.

È stato un sollievo raggiungere finalmente la destinazione, Bir, un villaggio rurale situato a 30 km dalla città di Palampur nel distretto di Kangra!

Bir è anche il luogo dove nei primi anni ‘60 è stata fondata la colonia tibetana di Bir come insediamento per i rifugiati tibetani. Tutto intorno ci sono molti famosi monasteri tibetani, grandi campi terrazzati e alcune piantagioni di tè ed è anche famosa come località per praticare il parapendio. Il luogo è valutato come uno dei migliori siti al mondo per quell’attività, ed è conosciuto come la “Capitale del Parapendio dell’India”. Bir è nota anche come centro panoramico per l’eco-turismo, gli studi spirituali e la meditazione, e per la vista spettacolare del Grande Himalaya.

La praticante era già stata a Bir due volte: nell’ottobre 2017 e nel maggio 2018, e già da allora aveva percepito che era una zona benedetta. È stato davvero un sollievo partire da Shimla, un posto dove nessuno conosceva lei o la Falun Dafa, ed arrivare in un luogo familiare, dove alcune persone conoscevano sia lei che la Falun Dafa e la situazione dei diritti umani in Cina.

Mentre Shimla è piuttosto estesa, Bir fondamentalmente ha solo una lunga strada principale. A causa dei molti autobus giornalieri da Delhi e delle persone che arrivano in auto, a lei sembrava come se l’intera India fosse sbarcata su Bir, e a volte le sembrava sovraffollata.

Dopo le ripide colline di Shimla, camminare ogni giorno per lunghe distanze a Bir era piacevole come mangiare un “pezzo di torta”. Sono stati distribuiti facilmente molti volantini in diverse varietà di lingua indiana; sono stati affissi vari manifesti della Falun Dafa, così come manifesti per chiarire la verità. Poiché c’erano già affissi manifesti di molti eventi e di diversi corsi, molte bacheche erano già piene. Comunque, c’erano ancora attività commerciali: ristoranti, pensioni, Internet point e copisterie dove i proprietari erano ben felici di accettare manifesti e volantini. Anche negozi di forniture per ufficio, barbieri, saloni di bellezza e cliniche, negozi di riparazioni elettriche e farmacie, tutti accettavano il materiale informativo.

Inoltre, sono arrivate spontaneamente alcune persone per imparare gli esercizi della Falun Dafa. Una era una donna che casualmente passeggiava dalle parti in cui abitava la praticante, (un po’ fuori mano e distante dalla strada principale) e che in seguito si sono rincontrate in un’altra zona. Le due donne hanno fatto insieme gli esercizi regolarmente per diversi giorni nei pressi dei campi di atterraggio dei parapendii, una zona aperta. Quella donna sembrava veramente avere una relazione predestinata con la Dafa.

Dopo aver praticato gli esercizi insieme per alcuni giorni, la praticante si riprometteva di fare delle foto, ma per qualche motivo non riusciva mai a farle. L’ultimo pomeriggio, quando si era decisa, è piovuto in continuazione, e l’ultima giornata di pratica della Falun Dafa non è stata fatta. La praticante si rammarica profondamente di non avere neppure una foto di Bir e specialmente di non averne una delle due donne che fanno gli esercizi nella bellissima area di atterraggio, una valle circondata da campi, montagne, cielo e parapendii.

La praticante ha anche riallacciato i contatti con i presidi di alcune scuole che nel 2017 e nel 2018 avevano svolto delle sessioni di esercizi della Falun Dafa. I presidi però si sono dispiaciuti per non poter replicare l’esperienza a causa delle restrizioni dettate dalle norme anti-Covid e hanno esortato la praticante a tornare in futuro. Ha anche incontrato diversi altri funzionari ed è stata piacevolmente sorpresa dal fatto che alcuni di loro avevano studiato attentamente e fatto circolare il materiale informativo dato loro 3 e 4 anni prima.

Quando la praticante è entrata in un ufficio, un giovane tibetano ha esclamato: “Falun Dafa!” La ricordava quando da studente, aveva partecipato a una sessione della Falun Dafa in una scuola.

Da Bir, la praticante è andata in un’altra zona non troppo lontana, passando da un’altra scuola dove 3 anni prima aveva condotto sessioni introduttive della Falun Dafa. Ha avuto una conversazione di un’ora con il responsabile che aveva incontrato in Ladakh molti anni prima.

Questa zona è stata la terza e ultima tappa del viaggio per far conoscere la Falun Dafa a più persone.

L’Istituto Norbulingka è circondato da giardini in stile giapponese con sentieri ombreggiati, ponti di legno che attraversano piccoli ruscelli e piccole cascate. Norbulingka è stato fondato per insegnare e preservare l’arte tradizionale tibetana: ha un ristorante, un caffè e una pensione. L’Istituto attrae quotidianamente molti visitatori. Anche qui come ovunque durante il soggiorno della praticante nell’Himachal Pradesh, i visitatori e gli ospiti che ha incontrato, provenivano da tutta l’India; a causa delle restrizioni, c’erano pochi turisti stranieri.

Avvenimenti miracolosi

Nei dintorni di Norbulingka sono accaduti alcuni eventi miracolosi: se a Bir i manifesti erano praticamente affissi ovunque, intorno a Norbulingka non c’era nulla; la praticante ha quindi potuto affiggere molti grandi manifesti colorati, in hindi, in inglese e fotocopie. Tutti sono stati accettati facilmente nei negozi e ristoranti, piccoli e grandi, dentro e fuori. In poco tempo, questi manifesti recanti le parole “Verità, Compassione e Tolleranza” e la frase “La Falun Dafa è buona” accompagnate dalle informazioni sulla persecuzione in Cina, hanno potuto essere lette da chiunque camminasse nella zona.

In poco tempo, il posto è stato tappezzato da così tanti manifesti che sarebbe stato difficle evitarli, nella speranza che queste parole e i principi universali abbiano qualche effetto positivo, di guarigione o di risveglio sui passanti che li guardano.

Per il viaggio di ritorno la praticante non aveva con sé nemmeno un poster, né altro materiale avanzato, tranne alcuni volantini e segnalibri da distribuire lungo la strada da Himachal Pradesh a casa sua, un fatto mai successo prima.

Qui la praticante ha incontrato non solo persone conosciute dal 2018, durante il breve soggiorno, ma con grande sorpresa, anche tre componenti di una famiglia tibetana che gestisce un ristorante in Ladakh, che lei conosce da molti anni. Si è persino imbattuta in tibetani del suo paese d’origine. Un monaco tibetano ha ricordato con affetto che molti anni fa un praticante della Falun Dafa sino-americano era venuto a McLeod Ganj, la zona vicino a Dharamshala, e vi aveva introdotto la Falun Dafa.

Le uniche 3 sessioni della Falun Dafa vicino all’Istituto Norbulingka sono state fatte tutte nel 2018 in un ostello, con bambini di Spiti, una zona lontana dell’Himachal Pradesh al confine con il Ladakh e il Tibet, dove si erano tenute 2 sessioni. Anche se la maggior parte dei bambini erano nuovi arrivati, una ragazza aveva partecipato alla sessione 3 anni fa. Per la praticante, è stato molto incoraggiante poter finalmente fare 3 sessioni di fila con gli stessi bambini. La differenza tra un’unica seduta e 3 è stata notevole, si è registrato un rapido miglioramento in ogni seduta seguente. Anche i figli della coppia che lavora in quell’ostello, una sorella e i suoi fratelli, hanno partecipato e un parente dei responsabili di questo ostello ha preso parte all’ultima sessione.

Bambini di Spiti imparano gli esercizi della Falun Dafa in un ostello vicino all’Istituto Norbulingka, Himachal Pradesh, India

Il ragazzo sulla destra è uno dei fratelli i cui genitori lavorano nell’ostello vicino al Norbulingka Institute, Himachal Pradesh, India, dove si tengono le sessioni della Falun Dafa

La ragazza ha partecipato insieme ai suoi fratelli a tutte e tre le sessioni della Falun Dafa tenute in un ostello vicino al Norbulingka Institute, Himachal Pradesh

In uno dei suoi ultimi giorni di permanenza in questa zona, la praticante ha capito di dover fare uno sforzo in più per andare in due scuole raggiungibili solo a piedi. Ha dovuto superare una sorta di conflitto interiore per annullare pensieri come: “Vacci piano, resta a casa, inizia a fare i bagagli, non accettare altre sfide, ci andrai la prossima volta”. ecc. Ma alla fine la consapevolezza ha preso il sopravvento: “Meglio ora che più tardi o mai ... non c’è niente di male a provare almeno, meglio andare ora che pentirsene più tardi”.

Nel giro di pochissimo tempo, è riuscita a incontrare due presidi, e già quello è stato di per sé un miracolo, dato che le scuole erano chiuse per le vacanze di Diwali, altrimenti sarebbero state aperte ad orario parziale a causa delle restrizioni ancora in corso. In entrambe le scuole non c’era nessun altro, solo questi due presidi, tutti soli nei loro uffici, come se stessero aspettando la praticante.

Il primo preside quando mancava poco all’ora della pausa pranzo, ha ricordato alla praticante di andare velocemente ad incontrare il collega dell’altra scuola, cosa che la praticante ha fatto di corsa, senza incontrare alcun ostacolo. Solo pochi giorni prima aveva chiamato questa scuola e chiesto di incontrare il preside, ma la segretaria le aveva detto di inviare le richieste via e-mail; e anche spiegandole che era stata in molte altre scuole a Shmila e non l’aveva mai fatto e che voleva solo incontrare il preside per qualche minuto per mostrargli le sue lettere di apprezzamento e le foto, la segretaria ha rifiutato ed era rimasta irremovibile sulla procedura.

Questi due incontri sono stati davvero sorprendenti

Durante l’ultima mattina vicino a Norbulingka, in un ristorante, la praticante ha incontrato una donna che si è interessata molto alla Falun Dafa. Poiché era un avvocato di Delhi, il discorso si è spostato sulle violazioni dei diritti umani in Cina.

Anche sulla strada verso l’aeroporto, quando il taxi si è fermato per dare un passaggio a un’altra donna che andava nella stessa direzione, si è presentata l’occasione per un’altra conversazione di pochi minuti sulla Falun Dafa, e anche questa donna ha chiesto dei volantini. In tutti questi anni di viaggi in India, gli incontri all’ultimo minuto non erano mai avvenuti così vicini alla data di partenza.

Pensieri conclusivi

Molti ringraziamenti per la grande quantità di materiale informativo inviato per diversi anni alla praticante, dai coltivatori dell’India meridionale. Nonostante se ne fosse accumulato tanto a causa di due lockdown e conseguenti restrizioni, molto è stato distribuito in Himachal Pradesh.

Molte grazie ai praticanti indiani che scrivono i loro articoli in hindi e in inglese, il più delle volte li pubblicano online nei blog, nei portali e giornali. Come sempre, la praticante li ha stampati, fotocopiati e distribuiti. Le pagine con le informazioni del webinar in hindi e in inglese in genere venivano affisse come poster e distribuite individualmente. Anche adesso, nell’era di Internet, a molte persone piace ancora leggere i giornali e alcuni erano persino confortati dall’idea di leggere qualcosa su carta, dopo molte ore trascorse davanti al computer, a lavoro nei loro uffici.

Ci sono sempre rimpianti di vario genere, come quello di non essere stati più diligenti con gli esercizi, invio di pensieri retti, studio degli insegnamenti della Falun Dafa, o per non aver tenuto una conferenza stampa a Shimla, che la praticante aveva pensato di fare, ma mai realizzata.

Ci sono molte parole in questo articolo, ma le più importanti e profonde non possono essere espresse con la lingua. C’è questa immensa, profonda gratitudine verso il Maestro della Falun Dafa per aver permesso a questa praticante di essere stata capace di andare in Himachal Pradesh, e prima anche in molte altre aree dell’India, per la maggior parte remote, dove nessun praticante della Falun Dafa era mai stato prima.

Sebbene la praticante spesso non fosse consapevole di questa guida costante, guardando indietro, la guida era lì ad ogni singolo passo, incoraggiandola, dandole la forza fisicamente, mentalmente e spiritualmente per fare ciò che doveva essere fatto e per essere una piccola parte dell’immenso processo di rettifica della Fa, con l’onore di aiutare il Maestro nel salvare gli esseri senzienti in India.

In tutto il processo, sono state acquisite molte nuove comprensioni, così come l’ispirazione e il coraggio di continuare ad andare avanti e di non essere frenati da eventuali blocchi che potrebbero manifestarsi in diverse forme o fatti.

L’India è più simile a un continente che a un Paese, presenta un’enorme varietà di etnie, culture, religioni, climi, cibi, natura, lingue e dialetti. Per questo viene spesso chiamata “Incredibile India”, ed è davvero incredibile. La praticante è grata anche di aver vissuto ancora una volta in questa diversità dove, nell’Himachal Pradesh, ha trovato un ambiente totalmente diverso a partire dalla natura, gli alberi e le montagne e persone molto amichevoli, gentili, disponibili ed educate.

Forse questo articolo può servire anche come spunto per altri praticanti nel mondo, per avventurarsi in zone vicine, lontane o molto lontane, poiché in questo pianeta ci sono così tante persone che stanno solo aspettando di essere risvegliate, nei loro cuori c’è solo il desiderio di sentire parlare della Falun Dafa e dell’ingiusta persecuzione in Cina.

Naturalmente, le persone che aspettano che i praticanti si facciano avanti in uno degli innumerevoli modi possibili, potrebbero essere proprio i nostri vicini o i famigliari e amici e altre persone con cui veniamo in contatto quotidianamente, oppure innumerevoli altre che non abbiamo mai incontrato o conosciuto prima.

L’avventurarsi fuori non significa necessariamente viaggiare in luoghi lontani, il viaggio potrebbe essere anche solo un profondo cambiamento interiore nel nostro sé, molto vicino, nella nostra stessa casa, o nella porta accanto. Rispondiamo tutti, con tutto il cuore, ciascuno col proprio modo, alla “chiamata” per la salvezza degli esseri.