(Minghui.org) Il 20 luglio scorso ha segnato il 23° anniversario della persecuzione contro il Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). Quaranta parlamentari canadesi hanno scritto al Primo ministro Trudeau e al ministro degli Affari Esteri, esortando il governo federale a fermare le atrocità sui diritti umani in corso in Cina.

40 parlamentari canadesi sollecitano il governo a fermare la persecuzione del Falun Gong

La lettera congiunta è stata avviata dalla deputata liberale Judy Sgro e dal deputato conservatore Garnett Genuis, due co-presidenti del gruppo parlamentare degli Amici del Falun Gong. È stata co-firmata da parlamentari di entrambi gli schieramenti, tra cui 31 deputati conservatori, 2 senatori conservatori, 5 deputati liberali, la deputata del Partito Verde Elizabeth May e il senatore indipendente Kim Pate.

I deputati e i senatori hanno dichiarato: "Noi, i parlamentari sottoscritti, esortiamo il governo a includere esplicitamente il Falun Gong nel Quadro di riferimento per le politiche cinesi del Canada per gli affari globali (mentre altri gruppi perseguitati sono menzionati), condanniamo il continuo attacco del PCC a questa fede pacifica e chiediamo la fine della persecuzione in Cina".

La campagna più grande e violenta

Nella lettera i parlamentari scrivono: "È stato portato alla nostra attenzione che le prove sono schiaccianti, corroborate e voluminose e dimostrano che la persecuzione del Falun Gong rimane la più grande e violenta campagna contro il popolo cinese, non solo a livello regionale, ma anche nazionale, nella Cina continentale di oggi. Essa comprende una devastante campagna di propaganda per demonizzare il Falun Gong con odio e bigottismo all'interno della Cina e della comunità internazionale".

Il prelievo forzato di organi

I parlamentari hanno affermato che, oltre ai massicci arresti arbitrari e alle torture, il regime comunista cinese ha anche monetizzato i praticanti uccidendoli e vendendo i loro organi, distruggendo la vita di decine di milioni di persone innocenti e delle loro famiglie.

La lettera sottolinea che le atrocità sono ben documentate da organizzazioni ed esperti di diritti umani, come Amnesty International, organismi governativi e Nazioni Unite.

Un'indagine indipendente condotta dal defunto deputato David Kilgour e dal famoso avvocato per i diritti umani David Matas nel 2006 ha confermato l'accusa di prelievo di organi. La sentenza finale emessa nel giugno 2019 dal Tribunale per la Cina, presieduto dal signor Geoffrey Nice QC (anche procuratore di Slobodan Milosevic), ha concluso in modo analogo che un numero significativo di prigionieri di coscienza cinesi è stato ucciso nella massiccia industria dei trapianti di organi e che i praticanti del Falun Gong sono la principale fonte di organi.

Nel giugno 2021, 12 relatori speciali delle Nazioni Unite hanno rilasciato una dichiarazione in cui si dicevano "estremamente allarmati" da informazioni credibili secondo cui il prelievo forzato di organi prende di mira i praticanti del Falun Gong in detenzione.

In precedenza, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato all'unanimità la Risoluzione 343 nel 2016, "esprimendo preoccupazione per le segnalazioni persistenti e credibili di un gran numero di prelievi sistematici, sanciti dallo Stato, di organi dai praticanti del Falun Gong.

Inoltre, Freedom House ha dichiarato in un rapporto pubblicato nel 2015: "Centinaia di migliaia di aderenti sono stati condannati a campi di lavoro e a pene detentive, diventando così il più grande contingente di prigionieri di coscienza del Paese".

La lettera congiunta includeva anche il rapporto del relatore speciale delle Nazioni Unite Manfred Nowak di quasi un decennio prima, secondo cui "i praticanti del Falun Gong rappresentavano il 66% delle vittime di presunte torture durante la custodia governativa".

Il genocidio a freddo

I parlamentari hanno poi affermato che "gli accademici hanno concluso che l'eradicazione del Falun Gong da parte del PCC è un genocidio".

Nell'articolo "Genocidio a freddo: Falun Gong in China" pubblicato su Genocide Studies and Prevention nel 2018, si conclude che questa uccisione è un genocidio nascosto e che è "invisibile, ignorato o dimenticato".

Un altro articolo di quest’anno afferma che il PCC sta conducendo un genocidio contro il Falun Gong che "è ancora in attesa per essere riconosciuto".

È tempo di parlare

La lettera cita il caso della cittadina canadese Qian Sun, che sta scontando una pena detentiva di otto anni per aver praticato il Falun Gong. Ci sono altri 12 canadesi i cui familiari in Cina sono incarcerati a causa della loro fede nel Falun Gong, tra cui Liu Zhoubo e Cao Wen, i genitori di Liu Zhiyuan (studente della Carleton University), e Liu Yan, la madre di Liu Mingyuan (che studia animazione informatica alla Sheridan University).

"Purtroppo, non c'è mai stata una tale disparità tra una crisi umanitaria e il silenzio della comunità internazionale come quella osservata nella persecuzione del Falun Gong negli ultimi due decenni, dove esperti di diritti umani e legali affermano che si stanno verificando crimini contro l'umanità".

"Contiamo che il governo sostenga i diritti umani internazionali di tutti i gruppi perseguitati. In particolare, la comunità di fede del Falun Gong merita una menzione esplicita nell'attuale Quadro di politica per gli affari globali della Cina, da cui è stata esclusa, dal momento che gli atti orribili e l'odio continuano a prenderli di mira sia in Cina che qui in Canada".

"È tempo di parlare per loro".