(Minghui.org) Giovedi 16 aprile 2015, si è tenuta una manifestazione davanti il Municipio di Sydney; è stata una tra le più recenti proteste pubbliche contro le atrocità del prelievo forzato di organi in cina, dopo che la rete televisiva pubblica nazionale, SBS One, il 7 aprile 2015, ha trasmesso un documentario sul tema.
Il documentario descriveva l’uccisione sistematica di prigionieri di coscienza, per i loro organi, da parte del regime cinese. I praticanti del Falun Gong sono stati l'obiettivo principale di questo crimine, da quando la persecuzione a livello nazionale della pratica è iniziata nel 1999.
Medici, avvocati e professionisti dei mezzi di comunicazione hanno espresso profonda preoccupazione alla manifestazione, e hanno offerto il loro sostegno per porre fine all'atrocità del prelievo forzato di organi. Oltre 2.000 persone hanno firmato la petizione che chiede la fine della persecuzione e del prelievo di organi dai prigionieri di coscienza in Cina. La petizione sarà consegnata alle Nazioni Unite.
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Manifestazione davanti al Municipio di Sydney per chiedere la fine del prelievo di organi, approvato dallo stato cinese, ai danni dei praticanti del Falun Gong e altri prigionieri di coscienza |
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La Dott.ssa Lucy Zhao, presidente dell’Associazione Australiana Falun Dafa (Falun Gong), ha accolto con favore la trasmissione del documentario "Prelievo umano: Il Traffico di Organi in Cina", e ha ringraziato il pubblico australiano per la loro costante attenzione e preoccupazione.
La Dott.ssa Zhao ha detto:"I praticanti del Falun Gong vivono secondo Verità, Compassione e Tolleranza, e si sforzano di essere brave persone ma Il regime cinese li arresta, li detiene e li tortura, cercando di costringerli ad abbandonare la loro fede. Preleva anche i loro organi a scopo di lucro. Questo succede in Cina da oltre un decennio".
La Dott.ssa Zhao ha esortato il governo australiano, i media ed il pubblico a offrire un ulteriore sostegno.
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La Dott.ssa Lucy
Zhao, presidente dell’Associazione Australiana Falun Dafa (Falun
Gong) |
La signora Sonya Bryskine, una rappresentante di Medici Contro il Prelievo Forzato di Organi (DAFOH) in Australia, ha confermato che la loro ricerca ha identificato i praticanti del Falun Gong come gli obiettivi primari dell’atrocità del prelievo di organi da parte del regime cinese.
Ha detto che:"La riforma, recentemente annunciata dal governo cinese, riteniamo che stia edulcorando il problema. La riforma annunciata integra semplicemente l'utilizzo di organi dei prigionieri in un database. E questo significa che sarebbe impossibile rintracciare da dove provengano gli organi", ha avvisato la signora Bryskine, aggiungendo che la DAFOH è impegnata a seguire i nuovi sviluppi da vicino e pubblicare i risultati.
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La signora Sonya Bryskine, una rappresentante di Medici Contro il Prelievo Forzato di Organi (DAFOH) in Australia |
Stephen Sim, un esperto presentatore radiofonico di FM 99,3, ha chiesto a tutti di trasmettere informazioni, attraverso i social media ed i canali personali, per aiutare a porre fine ai crimini del prelievo di organi in Cina. Ha detto che avrebbe fatto lo stesso, avendo cura di sollevare la questione con ogni cinese che avesse incontrato.
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Stephen Sim, un esperto conduttore di FM 99.3 |
Nathan Kennedy, presidente di Avvocati Australiani per i Diritti Umani (ALHR), ha promesso il sostegno della sua organizzazione per porre fine a questo crimine contro l'umanità. Ha scritto in una lettera: "ALHR è orgogliosa di sostenere l'evento di oggi. Il primo dovere di un medico è quello di non fare del male e lo stato ha il dovere di proteggere i diritti umani del suo popolo. Nel caso del prelievo di organi in Cina vi è stato un totale ignoramento di tali funzioni".
Il signor Kennedy ha continuato, "Nel diritto internazionale è la pressione da altri stati che garantisce la conformità. La Cina è una nazione potente. ALHR si congratula con DAFOH per aver portato questa pratica alla conoscenza del pubblico e per continuare a costruire quella pressione per il cambiamento".
L’attivista di China Human Rights, Bob Vinnicombe, ha sollecitato il governo australiano ed i media per intensificare il loro sostegno e smettere di trovare dei alibi per non agire su un tema così importante.
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L’attivista di China Human Rights, Bob Vinnicombe |
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Un passante, David, ha parlato per più di trenta minuti con la Dott.ssa Lucy Zhao e altri, e ha detto che avrebbe diffuso le informazioni tramite Twitter |
Dopo la messa in onda del documentario, il 7 aprile, il giorno successivo molte agenzie mediatiche australiane hanno pubblicato storie di approfondimento. Nelle ultime due settimane, gli australiani hanno espresso la loro preoccupazione e il loro sostegno in occasione di eventi pubblici a Melbourne, Brisbane, Perth e Sydney.