(Minghui.org) Nota dell’editore: Il principio della retribuzione karmica, sia nella cultura occidentale che nella cultura cinese, ovvero essere, in ultima analisi, ritenuti responsabili delle proprie azioni, è largamente accettato. L’insegnamento principale del Falun Gong è la caratteristica dell’universo: “Verità-Compassione-Tolleranza”. L’universo premierà le azioni che sono in armonia con questo principio, mentre le azioni come percosse, tortura e omicidio delle persone incontreranno la retribuzione del karma. In altre parole le buone azioni saranno premiate, mentre quelle cattive saranno pagate con la dovuta punizione. Sebbene molti tra quelli che perseguitano il Falun Gong stiano semplicemente “eseguendo degli ordini”, la legge universale richiede che anche questi siano ritenuti responsabili delle proprie azioni, e che solo cambiando il loro cattivo modo di agire possono evitare la retribuzione.
Numerosi casi di retribuzione karmica sono stati documentati nella storia. Coloro i quali perseguitano le giuste fedi non eviteranno mai una tragica morte.
Tuttavia, alcuni si rifiutano di imparare lezioni dal passato.
Molti funzionari del Partito Comunista Cinese (PCC), che hanno partecipato alla persecuzione del Falun Gong, hanno ricevuto la retribuzione karmica. Questi includono alti funzionari del governo centrale, come Zhou Yongkang, Bo Xilai, Xu Caihou (deceduto), Li Dongsheng (Vice Ministro della Pubblica Sicurezza), Su Rong, ma anche funzionari locali come Wang Lijun, Wu Changshun e molti altri.
Di seguito sono riportati casi comuni di funzionari del PCC che sono andati incontro ad una morte innaturale dopo aver perseguitato i praticanti del Falun Gong.
Un capitano di polizia crolla a terra morto mentre impreca contro il Falun Gong
Secondo una fidata fonte interna, il Capitano della Sicurezza Interna Li Shaoju (李绍举) è morto mentre pianificava un’altra ondata di persecuzione contro i praticanti locali.
Li, 57 anni, era anche il comandante del Dipartimento di Amministrazione Urbana e della Giustizia di Pulandian, nella città di Dalian. In una riunione al dipartimento, il 9 Febbraio 2015, tremante dalla collera ha imprecato contro il Falun Gong. Mentre urlava a pieni polmoni è improvvisamente crollato a terra ed è morto. Hanno detto che è stata un’emorragia cerebrale.
Il comandante dell’Ufficio 610 muore il 10 Giugno
Wang Guangping (王广平), vice capitano della Divisione di Sicurezza Interna locale del Dipartimento di Polizia della Città di Guangzhou ed anche ex direttore dell’Ufficio 610 di Guangzhou |
Anche a Wang Guangping, subordinato di Qi Xiaolin, è capitata una morte innaturale. È crollato a terra morto nel suo ufficio, il 10 Giugno 2010, all’età di 54 anni.
Wang Guangping, mentre era vice direttore dell’Ufficio 610 della città di Guangzhou, dal 2001 al 2006, ha ordinato che 310 praticanti venissero portati in centri per il lavaggio (*) del cervello, ed ha condannato altri 395 praticanti ai lavori forzati (*) e 16 alla reclusione in carcere.
Affermava di non credere che “il male viene punito”. Tuttavia è morto il 10 Giugno, il giorno in cui l’Ufficio 610 è stato costituito nel 1999.
Il vice presidente della corte di Shanghai muore di attacco cardiaco
Zou Bihua
(邹碧华), vice presidente della Corte Suprema del Popolo di
Shanghai |
Zou Bihua, vice presidente della Corte Suprema del Popolo di Shanghai, è morto di attacco cardiaco il 10 Dicembre 2014, all’età di 47 anni.
Zou era stato promosso alla posizione di vice presidente nell’Ottobre 2012. È stato presidente della Corte del Distretto di Changning dal 2008 al 2012. Sotto il mandato di Zou numerosi praticanti sono stati condannati illegalmente (*) alla detenzione in carcere per il loro credo.
È esclusivamente sua la responsabilità della morte, a causa delle brutali torture, dell’ispettore di polizia Zhao Bin e della persecuzione di molti innocenti praticanti. I praticanti resi invalidi dalle torture ordinate da Zou includono il sig. He Binggang ed il sig. Zong Xunyong, un economista. Yao Yuan, uno scienziato informatico, è stato condannato a 8 anni di prigione.
Un giudice, decidendo di condannare i praticanti, va incontro alla retribuzione
Chen Yuanchao (陈援朝) |
Chen Yuanchao, un giudice che ha deciso di condannare i praticanti al carcere dall’inizio della persecuzione nel 1999, ha ripagato il proprio karma nel 2003.
Era il Comandante della Prima Corte Penale, il Tribunale Intermedio della Città di Haikou, Provincia di Hainan. Onorato dal regime comunista come Giudice Modello della Nazione è stato premiato con un certificato di Contribuzione di Primo Ordine per il suo ruolo nella repressione del Falun Gong.
Gli è stato diagnosticato un tumore ai polmoni ed è morto nel Settembre del 2003, all’età di 51 anni.
Tre giudici dalla Provincia di Liaoning muoiono di malattie cerebrali
Zhang Wen (张文), vice presidente del Tribunale della Nuova Area di Shenbei, città di Shenyang |
La Provincia di Liaoning è riconosciuta per aver condannato il maggior numero di praticanti nella nazione. Almeno 196 praticanti condannati al carcere a Liaoning solo nel 2014, cifra che rappresenta il 20% di tutte le condanne di praticanti in Cina in quell’anno.
Recentemente diversi funzionari del Partito Comunista, impiegati nel sistema giudiziario, hanno incontrato la retribuzione . Nel Tribunale della Nuova Area di Shenbei, città di Shenyang, tre giudici sono morti per malattie cerebrali: Liu Ye (柳晔)di 56 anni, E Anfu (鄂安福)di 45 anni e Zhang Wen (张文). Tutti loro hanno condannato molti praticanti innocenti.
Wang Qingguo, ex vice capo del Dipartimento di Pubblica Sicurezza della Provincia di Liaoning, è morto di cancro al pancreas il 30 Settembre 2014, all’età di 51 anni.
Numerosi ufficiali del PCC, inclusi Li Wenxi, ex capo del Dipartimento di Pubblica Sicurezza; Liu He, ex capo del Dipartimento di Polizia della città di Shenyang; Li wei, ufficiale del Tribunale Intermedio della città di Dalian e Zhang Dongyang, ex capo procuratore della Procura della città di Liaoning City, sono stati rimossi dalle loro posizioni. Zhang Yang è stato condannato al carcere a vita per concussione e corruzione.
Il principio celeste secondo cui “il bene è premiato mentre il male è punito” rimane immutato, indipendentemente dalla dottrina ateista del PCC. È solo questione di tempo prima che i malfattori debbano affrontare la retribuzione.
Suggeriamo che i funzionari del PCC, che ancora commettono crimini, imparino la lezione dai casi esposti qui sopra affinché possano evitare lo stesso destino.