(Minghui.org) Il signor Fu Jinquan, un residente della città di Xinxiang imprigionato per la sua fede, è morto circa tre ore dopo il trasferimento d'urgenza al pronto soccorso. Il giorno successivo le autorità della prigione di Zhengzhou hanno dichiarato che l'uomo era stato rilasciato per motivi medici ed hanno minacciato di punire chiunque avesse rivelato la notizia della sua morte.
Non è chiaro quando sia stato arrestato. Si sa che la condanna è avvenuta per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese. Prima di quest'arresto, alla fine del 2006, era già stato incarcerato una volta in un campo di lavoro forzato dove era stato torturato brutalmente.
Secondo quanto dichiarato da alcune persone informate dei fatti, nei giorni precedenti alla sua prematura scomparsa, il signor Fu è stato costretto dalle guardie della prigione di Zhengzhou ad ingerire ingenti quantità di pillole. Alle 19:10 del 29 giugno 2016 è stato poi portato in un ospedale locale e alle 22:00 di quello stesso giorno è deceduto.
Il carcere di Zhengzhou è situato in posizione centrale nella provincia dell'Henan ed è utilizzato dalle autorità per imprigionare i praticanti locali del Falun Gong di sesso maschile. Dall’inizio della persecuzione in data 1999, il carcere di Zhengzhou continua ad operare nel tentativo di far rinunciare i praticanti al loro credo.
Il signor Fu non è l'unica vittima della brutalità contro i praticanti del Falun Gong. Anche il signor Li Junqi è stato brutalmente picchiato in diverse occasioni. Il capitano Zhang Jianfeng ha ordinato ai detenuti di continuare a picchiarlo finchè non avesse rinunciato al Falun Gong e nel caso fosse morto si sarebbe occupato lui di gestire la situazione.
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