(Minghui.org) Alla fine del 2013 il signor Gao Dong è morto all'età di quarantanove anni in una prigione nella città di Shenyang dopo quattordici anni di torture per la sua fede.
Prima dell'inizio della persecuzione del Falun Gong nel 1999, l'uomo praticava la disciplina spirituale dal 1996 e lavorava come ingegnere nel giacimento petrolifero di Liaohe,
Prima della sua ultima incarcerazione è stato arrestato arbitrariamente a causa del suo credo per sei volte, torturato in un campo di lavoro forzato per tre volte e rinchiuso in un ospedale psichiatrico per due volte e una volta in un centro di lavaggio del cervello. È stato torturato quasi a morte in quattro differenti circostanze. A causa della persecuzione ha perso il lavoro, la moglie ha divorziato e i suoi familiari non hanno più voluto avere niente a che fare con lui, temendo ritorsioni da parte del governo.
Intorno a dicembre del 2011 si è verificato il suo ultimo arresto ed è stato incarcerato nella prigione di Kangjiashan nella città di Shenyang, dove per protestare contro la detenzione illegale (*) ha iniziato uno sciopero della fame. Il personale del carcere l'ha ustionato con manganelli elettrici, percosso e costretto a guardare video che diffamavano il Falun Gong.
Le autorità l'hanno alimentato con la forza tramite un tubo inserito attraverso il naso giù fino allo stomaco, mentre era legato a un letto per le braccia e per le gambe. A causa del metodo brutale di alimentazione al quale è stato sottoposto, ha spesso vomitato e quando accadeva, le guardie lo alimentavano con il suo stesso vomito, al quale talvolta veniva aggiunta dell'urina.
Al fine di ottenere una riduzione della propria pena, i prigionieri del carcere l'hanno molestato per cercare di costringerlo a rinunciare al suo credo. In una circostanza gli hanno versato dell'acqua bollente sulle cosce, causandogli la formazione di gravi vesciche.
Lo stato di salute dell'uomo è peggiorato e di conseguenza è stato mandato nell'ospedale della prigione di Dabei, dove le torture sono continuate. Ogni volta che veniva rimandato al carcere era spesso pieno di ematomi su tutto il corpo.
Due anni dopo il praticante è morto in carcere.
Nel 1999 il signor Gao è stato torturato nel campo di lavoro forzato di Panjin dopo essersi recato a Pechino per protestare contro la persecuzione. È stato legato e percosso con mazze di legno, poi sottoposto all'alimentazione forzata che gli ha causato sanguinamento dal naso e vomito di sangue. È stato appeso in aria per le manette, colpito alla testa con oggetti duri e ustionato con i manganelli elettrici
È stato torturato fino al punto di morte, portato all'ospedale e dichiarato senza speranza dai medici. Poiché le autorità del campo non volevano essere ritenute responsabili in caso della sua morte, l'hanno lasciato davanti all'ingresso della società in cui lavorava.
Alla fine il praticante è sopravvissuto, ha recuperato la salute e ha cercato di tornare al lavoro, tuttavia le autorità l'hanno nuovamente arrestato e trattenuto nel centro di detenzione del giacimento petrolifero di Liaohe, dove è stato percosso inesorabilmente per tutta la notte fino a quando ha smesso di respirare. Dopo le cure di emergenza ha ripreso conoscenza, ma a causa della prolungata privazione di ossigeno il suo cervello è rimasto danneggiato.
Nel 2008 prima delle Olimpiadi di Pechino, è stato nuovamente arrestato e portato nel campo di lavoro forzato di Benxi, dove è stato legato nudo su un letto. Per due mesi è stato ripetutamente picchiato, trafitto con degli aghi e ustionato con i manganelli elettrici. Dopo un pestaggio particolarmente feroce il suo cuore si è fermato e la sua pressione sanguigna è scesa a zero.
Quando è riuscito a riprendere conoscenza hanno ripreso a torturarlo. Nel corso dei successivi sei mesi il suo peso corporeo è sceso da settantadue a trentasei chili. Entrambe le gambe erano fratturate, aveva perso il controllo delle sue viscere e aveva edemi su tutto il corpo. È stato poi sottoposto a delle iniezioni di farmaci sconosciuti che danneggiano il sistema nervoso. Le autorità hanno sostenuto che avesse problemi mentali e l'hanno buttato fuori dalla struttura.
Poiché non era in condizione di camminare e non aveva alcun posto dove andare, il signor Gao è quasi morto per strada. Altri praticanti del Falun Gong l'hanno trovato e si sono presi cura di lui fino a quando ha iniziato a recuperare la salute. Nel 2011 è tornato a casa a Haicheng, dove le autorità l'hanno arrestato per l'ultima volta prima di essere torturato a morte due anni dopo.
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