(Minghui.org) Il signor Chen Mingan di 57 anni è un praticante del Falun Gong della città di Xian, provincia dello Shaanxi. È stato arrestato il 21 luglio del 2015 per aver presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin, ex capo del Partito Comunista Cinese.
L'uomo è stato arrestato, processato e condannato sulla base di false prove e durante la detenzione è stato torturato. A maggio di quest'anno ha scritto una lettera di appello dalla prigione di Weinan, ma la lettera è stata intercettata dalle guardie.
La polizia viola la legge cinese
Alle ore 20:15 del 21 luglio 2015, il signor Chen è stato arrestato sulla porta di casa e per oltre 20 giorni non si è saputo dove fosse stato portato.
Secondo la legge cinese gli ufficiali che hanno effettuato l'arresto devono informare la famiglia, l'unità di lavoro e la polizia locale sullo stato di detenzione entro 24 ore.
I famigliari hanno appreso più tardi che Chen era stato arrestato dagli ufficiali della Stazione di polizia di Hujiamiao e della Stazione di polizia di Taiyigong e che era stato portato nel Centro di detenzione N° 1 della città di Xian. Sono andati dunque al centro di detenzione per chiedere la sua liberazione, ma la loro richiesta è stata respinta.
Il 16 agosto del 2016, quando ormai era detenuto da più di un anno, due agenti di polizia del distretto di Xincheng hanno tentato di interrogare i membri della sua famiglia, ma la figlia, la signora Chen Jie, si è rifiutata di farli entrare in casa. Gli ufficiali hanno registrato un video mentre le chiedevano informazioni sulla causa contro Jiang Zemin, ma la donna si è rifiutata di rispondere alle domande e ha protestato contro l'illegalità del loro operato.
Prove illegali
Il 25 agosto del 2015 Chen era stato precedentemente arrestato dalla Procura del distretto di Changan. Sua figlia si è rifiutata di firmare l'avviso di arresto scrivendo su di esso che l'accusa era "fraudolenta". Tuttavia il suo caso è stato comunque trasmesso al tribunale distrettuale.
L'11 dicembre del 2015 è stato processato dal Tribunale distrettuale di Changan. Quando l'avvocato difensore di Chen ha argomentato contro l'effettiva base giuridica delle prove presentate, il procuratore non ha risposto.
I funzionari dell'Ufficio 610 di Xian e del dipartimento di polizia hanno anche minacciato qualsiasi praticante cercasse di assistere al processo o di stare nelle vicinanze del tribunale di Changan.
Dopo tre mesi il termine per il verdetto era passato; così la sua famiglia è andata dal giudice Yao Huapeng, il quale ha detto che il termine era stato automaticamente prorogato. La famiglia ha chiesto dove mai esistesse una legge che consentiva questo, a quel punto il giudice ha alzato la voce affermando che era stato prorogato perché lui lo aveva detto.
Il 2 novembre del 2016, quasi 11 mesi dopo, è stato annunciato il verdetto che lo condannava ad un periodo di tre anni di carcere; nonostante l'uomo abbia fatto appello per il suo caso, gli è stato negato dal Tribunale Intermedio di Xian nel gennaio 2017.
Torturato nel carcere di Weinan
A partire dal 13 marzo 2017 Chen si trova detenuto nel carcere di Weinan e il 24 aprile, durante una visita, la sua famiglia ha notato che aveva perso molto peso.
Secondo i praticanti recentemente rilasciati da tale struttura, Chen è stato picchiato dalle guardie durante le sessioni di lavaggio del cervello. Nel maggio 2017 ha scritto un'altra lettera di appello che è stata però intercettata dalle guardie.