(Minghui.org) La signora Li Haiyan di 60 anni è diventata paralizzata dopo essere stata incatenata ogni giorno per più di un mese. Per incontrare il suo avvocato, la donna ha dovuto strisciare da sola fino alla sala riunioni.
Recentemente è stata portata in aula del tribunale con l'accusa di "aver usato un culto per minare le leggi": un pretesto standard usato dal regime comunista cinese per incastrare e imprigionare i praticanti del Falun Gong. Tre giorni dopo l'udienza è stato consegnato un verdetto di colpevolezza contro di lei.
Il 16 giugno 2017 la signora Li, residente nella città di Kunming, è stata sequestrata nella sua città natale dopo essere stata segnalata alla polizia per aver distribuito materiali che espongono la persecuzione del Falun Gong.
Nel centro di detenzione di Hongtaqu, luogo dove è stata incarcerata, le guardie hanno ammanettato e incatenato la praticante per più di un mese. Finita la tortura non è più riuscita stare in piedi da sola, né tanto meno a camminare. Il suo avvocato ha provato molte volte a farle visita, ma è stato sempre allontanato dal centro di dentezione, il quale ha ammesso in seguito che non voleva che il difensore legale venisse a conoscenza dell'invalidità della signora Li. Di conseguenza l'avvocato ha presentato una denuncia contro la struttura, che gli ha finalmente permesso di vedere la donna: con i suoi occhi ha visto la praticante strisciare per arrivare nella sala riunioni senza ricevere un aiuto.
Il 3 novembre la signora Li è andata in tribunale su una sedia a rotelle e ha testimoniato a sua difesa. Ha condiviso di come ha iniziato a praticare il Falun Gong solo due anni fa e di come i trattamenti medici erano stati inefficaci nel curare il suo problema agli occhi e su altri disturbi di cui soffriva. Invece, praticando il Falun Gong i suoi sintomi sono presto svaniti ed era tornata nuovamente in piena forma.
Il suo avvocato ha dichiarato la non colpevolezza a suo nome, citando il fatto che nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong. Ha inoltre sostenuto che la distribuzione di materiali del Falun Gong da parte della sua cliente non ha causato danno a nessuno, né tanto meno ha minato le leggi.
Successivamente l'avvocato ha testimoniato contro le guardie del centro di detenzione per aver reso disabili le gambe della sua cliente e ha chiesto il suo rilascio immediato.
Il 6 novembre il giudice ha condannato la signora Li ad un anno di prigione e al momento della stesura di questo articolo la donna sta facendo appello al verdetto.