(Minghui.org) Aldetenuto Zheng Minghui sono state negate le visite dei familiari dal mese di agosto, dopo che la moglie e la figlia hanno chiesto un'indagine relativa alle percosse subite dal praticante, per non aver rinunciato alla sua fede nel Falun Gong. A settembre la moglie ha presentato una denuncia alla Procura di Zhaoqing contro il centro di detenzione, perché il marito era stato torturato mentre era in carcere.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale basata sui principi di Verità,Compassione e Tolleranza.
Il 23 marzo del 2016 Zheng e sua moglie Peng Peishan sono stati arrestati per aver denunciato penalmente l'ex leader del regime comunista cinese Jiang Zemin, l’artefice che nel luglio del 1999 ordinò la persecuzione del Falun Gong.
Il 10 novembre del 2017 Zheng e sua moglie sono stati condannati rispettivamente a cinque e due anni di carcere dal tribunale distrettuale di Jinping. Hanno fatto appello, ma il 19 dicembre del 2017 la Corte intermedia di Shantou ha confermato le condanne.
Il 16 gennaio 2018 Zheng è stato portato nella prigione di Sihui, mentre il 23 marzo 2018 sua moglie, dopo aver scontato due anni di detenzione, è stata rilasciata.
Il 3 aprile 2018 Peng è andata a far visita a suo marito, ma è stata bloccata all’ingresso della prigione da un agente dell'ufficio 610, un'agenzia creata appositamente per perseguitare il Falun Gong.
Si è presentata di nuovo un mese dopo, il 4 maggio, insieme al suo avvocato; lo stesso agente dell'Ufficio 610 ha inizialmente tentato di ostacolarla, ma si è dovuto rassegnare quando il legale ha insistito per incontrare Zheng.
Peng ha notato che il marito era emaciato e intontito, con occhiaie molto evidenti. L’uomo ha raccontato di essere stato privato del sonno dopo che le autorità carcerarie lo avevano costretto a stare seduto su un piccolo sgabello per più di dieci ore senza muoversi, obbligandolo a vedere video di propaganda contro il Falun Gong.
Poco dopo la visita, Peng è stata informata dalle autorità carcerarie, che dal 31 maggio al 31 dicembre 2018 le sarebbe stato proibito rifar visita al marito.
In seguito ha appreso che Zheng aveva iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il lavaggio del cervello e le guardie avevano ordinato ai detenuti di picchiarlo, generandogli molte ferite sul corpo, specialmente sulla testa.
Quando il 22 giugno la figlia di Zheng si è recata a fargli visita, l’uomo aveva fatto lo sciopero della fame per quasi cinquanta giorni e pesava meno di 45 kg.
Quando lo ha visto, la ragazza ha notato una cicatrice sulla fronte vicino al sopracciglio destro e una vasta area di lividi sulla testa e sul braccio, così il padre le ha riferito che era stato colpito al collo e che soffriva di rigidità muscolare e di forti dolori.
Le guardie hanno minacciato la figlia dicendole di non assumere un avvocato per suo padre, né di denunciarne la persecuzione su Internet.
Quando Peng ha appreso del maltrattamento inflitto al marito, si è recata in prigione per avere delle risposte, ma l'ufficiale che l'ha ricevuta ha detto di non sapere nulla dell'incidente e che avrebbe indagato.
Dopo oltre un mese di indagini, dal carcere hanno informato Peng che suo marito aveva riportato ferite lievi, perché aveva accidentalmente urtato una guardia che aveva cercato di impedirgli di gridare "la Falun Dafa è buona". Giorni dopo dal carcere hanno comunicato che dal 1 agosto 2018 a nessuno sarebbe stato concesso di andare a far visita a Zheng.
ANTEFATTO
Nel 1999 il capo del Partito Comunista Cinese, Jiang Zemin, scavalcando gli altri membri del comitato permanente del Politburo, lanciò una violenta repressione contro il Falun Gong.
Negli ultimi diciannove anni la persecuzione ha causato la morte di molti praticanti, il PCC hanno inflitto su larga scala minacce, pestaggi, incarcerazioni illegali, la maggior parte di loro sono stati torturati per la loro fede e persino uccisi per i loro organi. Jiang Zemin è direttamente responsabile per l'avvio e la continuazione di questa brutale persecuzione.
Il 10 giugno del 1999 sotto la direzione personale dell’ex leader Jiang, il Partito Comunista Cinese ha istituito un organo di sicurezza extralegale chiamato Ufficio 610. Questo ufficio è stato istituito per danneggiare la reputazione dei praticanti del Falun Gong, tagliare le loro risorse finanziarie e distruggerli fisicamente. Ha la precedenza sulle forze di polizia e sul sistema giudiziario e risponde direttamente alle direttive di Jiang Zemin.
Siccome la legge cinese permette ai cittadini di intentare cause penali, molti praticanti stanno ora esercitando tale diritto, presentando denunce penali contro l'ex dittatore.